mercoledì 11 novembre 2020

L'Italia supera il milione di casi, ma il tasso di positività scende

 

L'Italia supera 

il milione di casi,
ma il tasso 

di positività 

scende


Con i 32.961 nuovi positivi al coronavirus sale a 1.028.424 il numero di contagiati da inizio epidemia. Sale il numero di decessi, ma il rapporto positivi/tamponi scende ancora.

In Italia sono 32.961 i nuovi positivi al coronavirus. Dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.028.424 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Di queste, 42.953 sono decedute (+623, +1,5%; ieri +580) e 372.113 sono state dimesse (+9.090, +2,5%; ieri +17.734). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 613.358 (+23.248, +3,9%; ieri +16.776) e sono visibili nella quinta colonna da destra della tabella in alto.

I dati di oggi -
I dati di oggi

Superata la soglia di un milione di casi totali dunque (attuali positivi, guariti e decessi dall’inizio dell’epidemia). L’Italia è «tra i 5 Paesi con record di nuovi positivi nella scorsa settimana», ha spiegato l’Oms nel report settimanale: si tratta di un primato condiviso con Stati Uniti, Francia, India e Regno Unito. E per numero di decessi il nostro Paese è il sesto nel mondo, davanti alla Francia e dietro alla Gran Bretagna, come indica la mappa del contagio redatta dalla Johns Hopkins University.

Se il numero di decessi in aumento preoccupa, arrivano buone notizie dal tasso di positività. I tamponi sono stati 225.640, ovvero 7.882 in più rispetto a ieri quando erano stati 21.758. Mentre il tasso di positività è del 14,6, mentre ieri era di circa il 16% (precisamente 16,1%).

Preoccupante è la crescita delle degenze. Un nuovo record è il numero totale dei ricoverati con sintomi: oggi 29.444 in totale (+881, +2,8%; ieri +997). Non ci sono mai stati così tante persone ospedalizzate in reparto Covid ordinario, neanche durante la prima ondata: in primavera, l’unico picco di 29.010 ricoverati è stato registrato 4 aprile. Mentre i malati più gravi in terapia intensiva sono 3.081 (+110, +3,7%; ieri +122). Questi dati sono visibili nella tabella in alto, nella seconda e nella terza colonna da sinistra. I medici internisti lanciano di nuovo un allarme: «Le strutture sanitarie sono ormai vicine al collasso».

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