martedì 17 novembre 2020

Tasso di positività al 15,4% L'Rt ancora sopra l'1

 

Tasso di positività 

al 15,4%
L'Rt ancora 

sopra l'1


In Italia sono state 32.191 le persone risultate positive al coronavirus nelle ultime 24 ore. Dall’inizio dell’epidemia, almeno 1.238.072 sono stati i casi rilevati. 731 i decessi.

IItalia sono state 32.191 le persone risultate positive al coronavirus nelle ultime 24 ore. Dall’inizio dell’epidemia, almeno 1.238.072 sono stati i casi rilevati. Di queste, 46.464 sono decedute (+731, +1,6%; ieri +504) e 457.798 sono guarite o sono state dimesse (+15.434, +3,5%; ieri +21.554,). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 733.810 (+16.026, +2,2%; ieri +5.294).

Contagi del 17 novembre -
I numeri del 17 novembre

tamponi sono stati 208.458, ovvero 55.795 in più rispetto a ieri quando erano stati 152.663. Mentre il tasso di positività è al 15,4%. Ieri era di circa il 18% (di preciso 17,9%).

I pazienti ricoverati con sintomi sono 33.074 (+538, +1,6%; ieri +489), mentre i malati più gravi in terapia intensiva sono 3.612 (+120, +3,4%; ieri +70).

Aumentano i contagi in 24 ore, a fronte di più tamponi come succede spesso il martedì, il giorno dopo «l’effetto weekend» (meno test nel fine settimana). Ma scende il rapporto di casi su tamponi. «La curva del contagio è ancora in crescita, ma è una crescita lineare - spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano su Sky Tg24 -. Direi che dobbiamo aspettarci ancora una crescita e arrivare spero al picco entro una settimana». 
Stefano Merler della fondazione Bruno Kessler alla conferenza stampa al ministero della Salute precisa: «L’Rt non è ancora sotto 1, quindi l’epidemia è ancora in crescita. Ma c’è una decrescita». Ora, «l’obiettivo è portare rapidamente Rt sotto 1», come ha detto il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.

Per vedere un così alto numero di vittime - mai così tante nella seconda ondata - bisogna andare indietro al 29 marzo quando erano 756, ossia due giorni dopo il picco massimo di decessi (969). È il dato più tragico. Per lo più si tratta di persone che si sono infettate 15-20 giorni prima - commenta Pregliasco - quando la curva era in salita rapida e per vedere un numero di vittime più basso bisogna aspettare più a lungo.Le Prugne della California

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