Ristoranti ci siamo:
a maggio si riparte.
Tavoli, menu digitali,
ma non solo.
Ecco tutte le regole
Le misure delle Regioni per riaprire anche a cena. Favorita la consumazione all'esterno e buffet serviti con porzioni monodose. Ok per Hotel e SPA. Tavoli a 2 metri all'interno e a 1 metro all'esterno. Serve la prenotazione. Al bar solo seduti dopo le 14. Ma si potrà giocare a carte. Test per il personale dei pubblici esercizi
Ormai sembra certo: a maggio si riaprirà con gradualità (anche se ci sono pressioni, soprattutto da parte di Salvini e di alcune regioni, per anticipare magari dal 26 aprile) e lo si farà con le nuove norme predisposte dalla Conferenza delle Regioni. In zona gialla dopo un primo avvio solo a pranzo (le date non ci sono ancora…), dalla seconda metà del mese si potrà poi tornare lavorare nei bar e ristoranti con posti a sedere anche la sera (momento che rappresenta il 70% del fatturato giornaliero). Il tutto con un’attenzione particolare per favorire gli spazi all'aperto. Per questi, infatti, non ci saranno particolari restrizioni, se non il mantenimento della distanza minima di un metro fra i tavoli, mentre all'interno la distanza dovrà salire a due metri (almeno in una prima fase). Non è ancora chiaro se il coprifuoco verrà spostato, o meno, alle 24 così da permettere cene più tranquille.
E tutto questo varrà per ristoranti, pizzerie, rosticcerie, tavole calde, pasticcerie e catering anche nelle zone a più alto rischio (quindi anche arancione e rosse), ma questa estensione è forse quello che il Governo potrebbe eslcudere. E non va dimenticato che si tratta di regole che di fatto valgono anche per hotel e villaggi turistici, oltre che per le strutture dotate di SPA.
Per il resto sono di fatto confermate le prescrizioni già in vigore coi precedenti protocolli, tanto che a ben guardare, coi due metri si torna alle indicazioni che il Cts aveva già dato per l'uscita dal primo lockdown. Regole poi ridotte a un metro ovunque. E fra le regole ci sono distanziamento, mascherine, controllo della temperatura, igienizzazioni, prenotazioni, divieto di assembramento, ecc.
Di seguito le regole principali contenute nel documento delle Regioni già approvato dal Comitato Tecnico scientifico (come da documento allegato):
Per i ristoranti occorre privilegiare l'accesso tramite prenotazione e mantenere l'elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni. In queste attività non possono essere contemporaneamente presenti all'interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere. E il numero va indicato all’esterno con cartelli che, nel caso, indichino quanti sono i posti disponibili all’interno (con tavoli distanziati di 2 metri) e quanti posti sono disponibili all’aperto (con tavoli distanziati di 1 metro). All’ingresso va controllata la temperatura e il personale deve indossare sempre la mascherina.
I clienti devono usare la mascherina se ci si alza. Solo seduti al tavolo si può stare senza mascherina. In ogni occasione in cui ci si muove dal tavolo, anche quindi per andare in bagno o uscire momentaneamente dal locale.
All’interno i tavoli andranno sistemati in modo da garantire una distanza di almeno 2 metri tra i clienti di tavoli diversi, mentre all’esterno si conferma la separazione di 1 metro negli ambienti al chiuso. L’unica eccezione vale per le persone che in base alle normative in vigore non saranno soggette all’obbligo del distanziamento. Il che significa al momento i conviventi, ma a breve potrebbe riguardare anche le persone vaccinate o i possessori di test negativi, se il Governo, come anche la Fipe ha sollecitato da tempo, deciderà alcune norme in proposito sull’esempio di quanto vale per gli Stati Uniti o Israele dove i vaccinati hanno libertà di accesso e meno restrizioni.
Tutte queste distanze possono per altro essere ridotte se nei locali sono previste barriere fisiche (i famosi schermi in plexiglas, ad esempio).
Così come avveniva nei mesci scorsi, resta l’obbligo, al termine di ogni servizio al tavolo, di assicurare non solo la pulizia ma anche la disinfezione delle superfici prima che arrivino nuovi clienti. E resta l’obbligo si confezioni monodose per grissini, pane, oliere, sale, ecc, salvo servizio al tavolo senza la possibilità che il cliente possa toccare contenitori di uso comune.
Via libera al buffet; ma i clienti non devono toccare i cibi e devono indossare la mascherina al momento della scelta. In caso non vi fosse personale da dedicare a questo servizio, allora le referenze dovranno essere disponibili in formato monodose. E il servizio avviene con obbligo d mascherina per clienti e, ovviamente, personale.
Anche in questo coso come in precedenza si consiglia la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure in alternativa, l’uso di lavagne o grandi espositori, menù plastificati e disinfettabili dopo ogni uso, oppure menu cartacei a perdere, del tipo usa e getta. Si ricreano i problemi già vissuti per le carte dei vini…
Nei bar, che non dispongono di posti a sedere, l’ingresso sarà consentito a un numero limitato di clienti per volta, in base alla superfice del locale, assicurando il mantenimento dei due metri di separazione interpersonale al bancone.
Nei bar, in ogni caso, si potrà accedere dopo le 14 solo se ci sono posti a sedere (ovviamente con le distanze di 2 metri (all’interno) e di 1 metro (all’aperto). La vera novità è che si torna a giocare a carte nei bar e a sfogliare i giornali seduti ai tavolini. È consentita quindi la messa a disposizione, possibilmente in più copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore dell'utenza per un uso comune, da consultare previa igienizzazione delle mani. Per i giochi che non pososno essere accuratemente disinfettati ad ogni partita, c'è l'obbligo di utilizzare le mascherine e igienizzare di frequente le mani e la superficie di gioco. Ovviamemnte vanno rispettate le distanze di sicurezza di almeno 1 metro sia tra giocatori dello stesso tavolo sia tra tavoli adiacenti. Nel caso di utilizzo di carte da gioco è consigliata inoltre una frequente sostituzione dei mazzi di carte usati con nuovi mazzi.
Norme, ci sia concesso, un po' farlocche: non si capisce ad esempio perché vietare i menu cartacei e autorizzare giornali e carte da gioco. Salvo immaginare che questi ultimi siano utilizzati solo da 'anziani' che a maggio dovrebbero essere tutti vaccinati...
Per bar e ristoranti sono previsti screening periodici del personale non vaccinato, così da garantire la massima sicurezza, Non è chiaro se i test saranno gratuiti (come Italia a tavola sollecita da tempo) o se saranno a carico delle aziende.
Le palestre potrebbero aprire ma solo con prenotazioni e per poche persone. Spazi, spogliatoi e docce vanno organizzati in modo da garantire la distanza di 2 metri, che può diventare 1 quando non si svolge attività fisica. Le macchine delle palestre devono essere disinfettate dopo ogni uso. Porte e finestre devono restare aperte «il piu possibile».
Nelle piscine deve essere garantita una superfice di 7mq di superficie di acqua a persona. Nelle aree verdi e nelle aree solarium deve essere garantita una superficie di 10 mq per ogni ombrellone e la distanzia di 1 metro tra lettini e sdraio. Prima di entrare in vasca è obbligatoria la doccia saponata. Per il resto valgono le regole di sempre: cuffia, è vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua. I gestori dovranno privilegiare gli accessi tramite prenotazione e, ove possibile, provvedere a una segnaletica che faciliti gli spostamenti. Queste regole per logica, almeno per i lettini, dovrebbero valere anche in spiaggia.
Per cinema e teatri si prevede una distanza interpersonale di «almeno 1 metro» e incentivare le prenotazioni. Non si può assistere agli spettacoli in piedi e i posti a sedere vanno distanziati lasciando «almeno 1 metro» tra uno spettatore e l’altro «sia frontalmente che lateralmente» con mascherina obbligatoria. Se viene lasciata la facoltà di non indossare la mascherina quando si sta seduti, la distanza è raddoppiata a 2 metri. Porte e finestre devono essere lasciate aperte il più possibile. Nei guardaroba, indumenti e oggetti personali «devono essere riposti in sacchetti porta abiti». Itliaatavola
E tutto questo varrà per ristoranti, pizzerie, rosticcerie, tavole calde, pasticcerie e catering anche nelle zone a più alto rischio (quindi anche arancione e rosse), ma questa estensione è forse quello che il Governo potrebbe eslcudere. E non va dimenticato che si tratta di regole che di fatto valgono anche per hotel e villaggi turistici, oltre che per le strutture dotate di SPA.
Per il resto sono di fatto confermate le prescrizioni già in vigore coi precedenti protocolli, tanto che a ben guardare, coi due metri si torna alle indicazioni che il Cts aveva già dato per l'uscita dal primo lockdown. Regole poi ridotte a un metro ovunque. E fra le regole ci sono distanziamento, mascherine, controllo della temperatura, igienizzazioni, prenotazioni, divieto di assembramento, ecc.
Le nuove regole delle Regioni
Il cronoprogramma che il Governo vorrebbe attuare in collaborazione con le Regioni prevede in pratica un mese di maggio tinteggiato da riaperture progressive e garantendo regole di sicurezza tali da permettere l'attività serale: essenziale per la sostenibilità economica della ristorazione e non solo. Dopo i pubblici esercizi seguiranno i luoghi dello spettacolo e solo dopo palestre e piscine.Di seguito le regole principali contenute nel documento delle Regioni già approvato dal Comitato Tecnico scientifico (come da documento allegato):
Protocolli validi per tutti i pubblici esercizi
Le linee guida si applicano per ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande come ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie anche se collocati nell'ambito delle attività ricettive, all'interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali e per l'attività di catering.
Nei ristoranti privilegiare le prenotazioni e indicare il numero massimo dei posti
Per i ristoranti occorre privilegiare l'accesso tramite prenotazione e mantenere l'elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni. In queste attività non possono essere contemporaneamente presenti all'interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere. E il numero va indicato all’esterno con cartelli che, nel caso, indichino quanti sono i posti disponibili all’interno (con tavoli distanziati di 2 metri) e quanti posti sono disponibili all’aperto (con tavoli distanziati di 1 metro). All’ingresso va controllata la temperatura e il personale deve indossare sempre la mascherina.
Obbligo di mascherina del cliente che sta in piedi
I clienti devono usare la mascherina se ci si alza. Solo seduti al tavolo si può stare senza mascherina. In ogni occasione in cui ci si muove dal tavolo, anche quindi per andare in bagno o uscire momentaneamente dal locale.
2 metri fra i tavoli all'interno, un metro all'aperto (e si aspettano le regole sui vaccinati)
All’interno i tavoli andranno sistemati in modo da garantire una distanza di almeno 2 metri tra i clienti di tavoli diversi, mentre all’esterno si conferma la separazione di 1 metro negli ambienti al chiuso. L’unica eccezione vale per le persone che in base alle normative in vigore non saranno soggette all’obbligo del distanziamento. Il che significa al momento i conviventi, ma a breve potrebbe riguardare anche le persone vaccinate o i possessori di test negativi, se il Governo, come anche la Fipe ha sollecitato da tempo, deciderà alcune norme in proposito sull’esempio di quanto vale per gli Stati Uniti o Israele dove i vaccinati hanno libertà di accesso e meno restrizioni.Tutte queste distanze possono per altro essere ridotte se nei locali sono previste barriere fisiche (i famosi schermi in plexiglas, ad esempio).
Pulizia e igienizzazione per ogni cambio tavolo
Così come avveniva nei mesci scorsi, resta l’obbligo, al termine di ogni servizio al tavolo, di assicurare non solo la pulizia ma anche la disinfezione delle superfici prima che arrivino nuovi clienti. E resta l’obbligo si confezioni monodose per grissini, pane, oliere, sale, ecc, salvo servizio al tavolo senza la possibilità che il cliente possa toccare contenitori di uso comune.
Via libera ai buffet
Via libera al buffet; ma i clienti non devono toccare i cibi e devono indossare la mascherina al momento della scelta. In caso non vi fosse personale da dedicare a questo servizio, allora le referenze dovranno essere disponibili in formato monodose. E il servizio avviene con obbligo d mascherina per clienti e, ovviamente, personale.
Menu in sicurezza
Anche in questo coso come in precedenza si consiglia la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure in alternativa, l’uso di lavagne o grandi espositori, menù plastificati e disinfettabili dopo ogni uso, oppure menu cartacei a perdere, del tipo usa e getta. Si ricreano i problemi già vissuti per le carte dei vini…
Nei bar al bancone distanze di 2 metri
Nei bar, che non dispongono di posti a sedere, l’ingresso sarà consentito a un numero limitato di clienti per volta, in base alla superfice del locale, assicurando il mantenimento dei due metri di separazione interpersonale al bancone.
Dalle 14 al bar solo seduti, ma si può giocare a carte
Nei bar, in ogni caso, si potrà accedere dopo le 14 solo se ci sono posti a sedere (ovviamente con le distanze di 2 metri (all’interno) e di 1 metro (all’aperto). La vera novità è che si torna a giocare a carte nei bar e a sfogliare i giornali seduti ai tavolini. È consentita quindi la messa a disposizione, possibilmente in più copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore dell'utenza per un uso comune, da consultare previa igienizzazione delle mani. Per i giochi che non pososno essere accuratemente disinfettati ad ogni partita, c'è l'obbligo di utilizzare le mascherine e igienizzare di frequente le mani e la superficie di gioco. Ovviamemnte vanno rispettate le distanze di sicurezza di almeno 1 metro sia tra giocatori dello stesso tavolo sia tra tavoli adiacenti. Nel caso di utilizzo di carte da gioco è consigliata inoltre una frequente sostituzione dei mazzi di carte usati con nuovi mazzi.Norme, ci sia concesso, un po' farlocche: non si capisce ad esempio perché vietare i menu cartacei e autorizzare giornali e carte da gioco. Salvo immaginare che questi ultimi siano utilizzati solo da 'anziani' che a maggio dovrebbero essere tutti vaccinati...
Test e tamponi frequenti del personale
Per bar e ristoranti sono previsti screening periodici del personale non vaccinato, così da garantire la massima sicurezza, Non è chiaro se i test saranno gratuiti (come Italia a tavola sollecita da tempo) o se saranno a carico delle aziende.si torna a giocare a carte al bar |
Si può tornare in palestra
Le palestre potrebbero aprire ma solo con prenotazioni e per poche persone. Spazi, spogliatoi e docce vanno organizzati in modo da garantire la distanza di 2 metri, che può diventare 1 quando non si svolge attività fisica. Le macchine delle palestre devono essere disinfettate dopo ogni uso. Porte e finestre devono restare aperte «il piu possibile».
In piscina 7 meti quadri per nuotare e 7 metri quadri per ombrellone
Nelle piscine deve essere garantita una superfice di 7mq di superficie di acqua a persona. Nelle aree verdi e nelle aree solarium deve essere garantita una superficie di 10 mq per ogni ombrellone e la distanzia di 1 metro tra lettini e sdraio. Prima di entrare in vasca è obbligatoria la doccia saponata. Per il resto valgono le regole di sempre: cuffia, è vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua. I gestori dovranno privilegiare gli accessi tramite prenotazione e, ove possibile, provvedere a una segnaletica che faciliti gli spostamenti. Queste regole per logica, almeno per i lettini, dovrebbero valere anche in spiaggia.
Cinema e spettacoli con posti a 2 metri con la mascherina, a 1 metro senza mascherina
Per cinema e teatri si prevede una distanza interpersonale di «almeno 1 metro» e incentivare le prenotazioni. Non si può assistere agli spettacoli in piedi e i posti a sedere vanno distanziati lasciando «almeno 1 metro» tra uno spettatore e l’altro «sia frontalmente che lateralmente» con mascherina obbligatoria. Se viene lasciata la facoltà di non indossare la mascherina quando si sta seduti, la distanza è raddoppiata a 2 metri. Porte e finestre devono essere lasciate aperte il più possibile. Nei guardaroba, indumenti e oggetti personali «devono essere riposti in sacchetti porta abiti». Itliaatavoladi Alberto Lupini
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