Ci soccorre il sinolo aristotelico per provare a comprendere con approccio non superficiale quanto articolato sia il sommovimento che beneficamente scuote il mondo del vino. L’agricoltura di precisione nel vigneto, riscoperta dell’anfora per la fase di affinamento in cantina, e-commerce come emergente canale di vendita. Ci si ferma qui, ma siamo ben consapevoli che vi sono altri fenomeni a testimonianza del suddetto sommovimento.
E sinolo sia, dunque, per comprendere che accanto ad un prodotto che denominiamo vino, dovrà pur esserci un recipiente atto a contenerlo.
Le bottiglie da 10cl di FirstGlassLa bottiglia di vino da 75cl e i suoi limiti
Recipiente che riconosciamo in cantina, quando di essa visitiamo il reparto dell’imbottigliamento e che poi rivediamo a scaffale nel retail e nelle cantinette ed a tavola nella ristorazione: la bottiglia di vetro. La bottiglia di vetro da 75 cl. Sì, e poi c’è la mezza bottiglia, sì e poi c’è la doppia bottiglia, ovvero il magnum.
Tutto bene. Nel mentre però, cosa accade? Accade che prende piede nella ristorazione il servizio al calice e, collateralmente a ciò, diviene tendenza anche l’happy hour che sovente consiste nella sua componente bevanda, di un calice di vino.
La capienza di un calice di vino è all’incirca 10cl. Bene, un wine lover può ritenersi soddisfatto di un servizio al calice dove sovente la bottiglia neanche la vede (arriva al tavolo il calice già con il vino versato) e quand’anche la vede, circa il tempo di stappatura deve solo fidarsi della parola del cameriere?
La soluzione c'è e si chiama FirstGlass
A ciò si ovvia con la bottiglia formato 10cl. Sogno o realtà? Realtà, grazie ad una squadra tutto al femminile che lancia il nuovo modo di degustare il vino in calice. Parliamo di FirstGlass che adesso lancia il canale e-commerce ed entro l’anno i primi flagship store.
L’intuizione imprenditoriale nasce dall’arguta considerazione di un settore, quello vinicolo, che continua a registrare una forte espansione a livello mondiale, con previsione di fatturato world wide di circa 400miliardi di euro nell’anno 2027 e che però nel mentre è impigrito in termini di narrazione di sé stesso, così non attirando nuovi potenziali appassionati, soprattutto tra i giovani.
Grazie a questo concept innovativo, è agevole presumere che FirstGlass diventerà il brand di riferimento globale per il vino al calice, rivoluzionando le abitudini di consumazione.
Le ambizioni di FirstGlass
Gli obiettivi di FirstGlass sono giustamente ambiziosi: dopo il primo flagship store fiorentino, l’azienda approderà a Milano, Roma e Venezia. Entro la fine del prossimo anno, apertura di un flagship anche a Londra. In parallelo, le FirstGlass monoporzione conquisteranno luxury hotel e luoghi dedicati al design e alla moda. La squadra lavorerà inoltre sul coinvolgimento di compagnie aeree, ferroviarie e keyplayers del travel.
In fase di lancio sarà possibile acquistare online box da 3 o da 5 FirstGlass: un approccio di conoscenza e di scoperta che si evolverà nel corso del tempo, consentendo a curiosi, appassionati e intenditori di comporre il proprio kit di assaggio scegliendo tra produzioni avvedutamente selezionate.
I vantaggi di un solo calice di vino
Imbottigliando un solo calice di vino, ben identificabile grazie a etichette personalizzate in co-branding con i produttori, serigrafate su ogni bottiglia, FirstGlass riesce a far vivere l’esperienza gustativa di un buon bicchiere e di un percorso enologico di qualità a chiunque e in qualsiasi momento. L’approccio innovativo lo si riscontra anche nei materiali che sono 100% riciclabili e plastic free, per ridurre gli sprechi e promuovere un’economia circolare anche grazie a un modello di vuoto a rendere.
È l’applicazione smart del sinolo aristotelico: l’indissolubilità tra una forma (recipiente e package) ed una materia (il vino di qualità). Agevole ipotizzare il radioso successo di FirstGlass.
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