Quasi sei italiani su dieci acquistano prodotti biologici almeno due o tre volte al mese, ma solo l'11,6% sa davvero cosa significa “biologico”. È quanto emerge da una nuova indagine realizzata da Human Highway per Carrefour Italia, presentata in occasione della "Festa del bio". Il dato è chiaro: l'interesse c'è, ma la conoscenza resta superficiale e spesso condizionata da falsi miti.
Biologico, i più giovani risultano
i più esposti alla disinformazione
Secondo lo studio, solo un quarto della popolazione è in grado di identificare correttamente i prodotti bio. Il resto si divide tra chi è informato ma confuso (30,9%), chi è molto confuso (33%) e chi ammette di non sapere nulla sull'argomento (24,5%). I più giovani, in particolare quelli appartenenti alla Generazione Z, risultano i più esposti alla disinformazione. Tra le convinzioni errate più diffuse, quella secondo cui nei prodotti biologici non si possano usare in assoluto pesticidi, erbicidi o fertilizzanti: lo pensa l'80% degli intervistati, ignorando che sono invece ammesse alcune sostanze naturali autorizzate. Quasi altrettanti, il 79,1%, credono che agli animali non si possano somministrare farmaci, nemmeno in caso di necessità.
E ancora: uno su quattro associa il bio al chilometro zero, mentre uno su cinque è convinto che derivi solo da piccole aziende. La metà degli italiani, infine, è persuasa che i prodotti bio abbiano più vitamine e nutrienti rispetto a quelli convenzionali, anche se questo non è garantito da alcuna evidenza scientifica sistematica. Nonostante ciò, una fetta di consumatori - circa uno su quattro - si dimostra consapevole, ovvero sa riconoscere correttamente gli elementi distintivi del biologico. Il primo indizio utile è la dicitura "Bio" o "Biologico" sulla confezione, notata da sei acquirenti su dieci. Seguono il logo europeo della “eurofoglia” (28,7%) e le sigle o i simboli di enti certificatori (27,3%).
Che cosa rende davvero “bio” un prodotto?
E quali sono quelli più acquistati?
Ma cosa rende davvero “biologico” un prodotto? La risposta arriva dal Regolamento Ue 2018/848, che stabilisce i criteri da rispettare: le materie prime devono provenire da agricoltura o allevamento biologico certificati, dove non si usano pesticidi e fertilizzanti chimici di sintesi, ma solo sostanze naturali autorizzate. Gli animali devono essere allevati nel rispetto del benessere, con accesso all'aperto, alimentazione bio e uso molto limitato di medicinali. Ogni passaggio deve essere tracciabile e verificabile, e solo un organismo indipendente può rilasciare la certificazione, riconoscibile con la “foglia verde” su sfondo verde, presente in etichetta.
I prodotti biologici più acquistati sono quelli freschi: frutta e verdura (63% almeno una volta a settimana, 29% ogni volta che si fa la spesa), uova (56% almeno una volta a settimana) e latticini (45%). Tuttavia, il prezzo rimane il principale ostacolo all'acquisto per chi non compra bio: lo indicano sette persone su dieci. Seguono la sfiducia nei confronti dei processi produttivi e delle certificazioni, mentre gusto e aspetto estetico incidono meno sulle scelte dei consumatori.
La "Festa del bio" di Carrefour
È proprio per rendere il biologico più accessibile che Carrefour Italia ha inserito questo obiettivo tra le priorità del suo programma Act for Food, che punta a una filiera più locale e sostenibile, valorizzando la produzione italiana. L'ambizione è netta: diventare il marchio biologico più economico sul mercato, mantenendo qualità, trasparenza e attenzione ambientale. Attualmente Carrefour propone già 50 referenze a marchio Carrefour Bio sotto l'euro, con l'intento di rendere il biologico non solo una scelta etica, ma anche economicamente sostenibile.
«Con la "Festa del bio" vogliamo promuovere una cultura del biologico più informata e accessibile, aiutando le persone a compiere scelte alimentari consapevoli e alla portata di tutti. La nostra visione di transizione alimentare per tutti parte proprio da qui: rendere il biologico non un'alternativa per pochi, ma una possibilità concreta per ognuno. Investiamo sul nostro marchio Carrefour Bio con l'obiettivo di coniugare qualità, sostenibilità e convenienza, e sosteniamo molte piccole e medie aziende italiane nel loro percorso di conversione al biologico» afferma Alessandra Grendele, direttrice merci, marketing ed e-commerce di Carrefour Italia.
La "Festa del bio" - iniziativa nata in Francia e ormai consolidata anche nel nostro Paese - è uno dei tasselli centrali della strategia di "Transizione alimentare per tutti" promossa da Carrefour. Per tutto il mese, nei punti vendita italiani, sono previsti eventi, degustazioni, momenti informativi e promozioni dedicate, come lo sconto del 10% su molti prodotti bio fino al 28 maggio, per avvicinare un pubblico sempre più ampio al mondo dell'agricoltura biologica.
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