giovedì 5 gennaio 2017

IL BICCHIERE PER LA GRAPPA



 L'evoluzione

 del bicchiere 

 per la Grappa

 Era piccolo, e veniv

riempito fino all'orlo.
Questo succedeva al tempo in cui le acque-
viti erano preziose, ancora secoli dopo che
ebbero lasciato il bancone degli speziali per
affermarsi a mensa o come compendio per
il ricevimento di un ospite.
Per sottolineare la rarità dell'offerta il bic-
chiere non poteva essere grande, e per met
te re l'accento sulla generosità dellofferent.
n
on si poteva lasciare più di tanto spazi:
libero tra il livello del liquido e l'orlo del
l
o strumento (spazio di testa). Poi venner-
i tempi dell'opulenza e dell'edonismo. C
troviamo ormai in un'epoca relativamen
te vicina alla nostra. Pur senza perdere c
importanza, l'alcol cedeva il passo, per
raffinati e i competenti, all'aroma, elemer
to primario nella definizione della quali:
della Grappa.
Qui comincia l'evoluzione del bicchiere:
mentre l'innovazione tecnologica con-
sente di migliorare il trattamento del cri-
s
tallo e del vetro sonoro realizzando sup-
pellettili sempre più fini, leggere e ampie,
seg
no evidente della regalità del liquido
che dovevano ospitare, la Grappa acqui-
sta una personalità sempre più decisa che
richiede di essere sottolineata con forme
idonee.
A questo punto, soprattutto nell'ultimo de-
c
ennio del secolo scorso, interviene il mar-
keting che in molti casi snobba la questione
tecn
ico sensoriale per fare del bicchiere uno
degli elementi che mettono in evidenza la
brand personality. Al panciutello ballon che
i
dentificava distillati di grande invecchia-
mento - Cognac in primis - si affiancano i
tulipani p
iù o meno stressati per tutte le altre
acqueviti.
Se la cultura di determinate nazioni - ve dasi per esempio quella mitteleuropea delle acqueviti di frutta - si mantiene, almeno in un primo tempo, fedele al tulipano piccolo modificandone il camino e l'altezza dello stelo, quella italiana sembra tentennare adottando, per l'acquavite
di bandiera, addirittura fogge che ne sopprimono i pregi e ne mettono in

evidenza i difetti. Ci riferiamo al tulipano con lo stretto camino disegnato per le acqueviti di frutta da bersi fredde che della Grappa enfatizza la pungenza.
U
n fantastico autogol, come se una signora un po' procace si vestisse con un abito a righe orizzontali.


Nel 1996 il Centro Studi Assaggiatori,dopo una ricerca poderosa, mette a pun to un bicchiere specifico per la Grappa che gode di notevole successo, tanto da essere riproposto leggermente modificato da aziende e organizzazioni del settore. Intanto però, praticamente per tutte le acqueviti, si rompevano le linee classiche
dell
'abbinamento con i bicchieri tradizionali. Quindi venivano proposti ballon per lo scotch, tulipani per il cognac e flute per la Grappa. Se e vero che anche le acqueviti nel frattempo hanno rotto gli argini e troviamo Scotch con personalità vanigliate esaltanti, Cognac che conser vano un fruttato mirabile e grappe dalla
personalità complessa per una lunga e sa-piente elevazione in legno, occorre però
mett
ere un po' d'ordine sul funzionamento del bicchiere e quindi sulle caratteristi, che che deve avere per enfatizzare i ca ratteri di tipicità e di eleganza sensoriale.

L'ASSAGGIO DI LUIGI ODELLO





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