Il valore del progetto dell’albergo è di 48 milioni di kune (una parte garantita dai
fondi strutturali d’investimento europei). Per la cantina gli investimenti previsti sono di 31,3 milioni di
kune: Bruxelles (programma di sostegno al settore vitivinicolo) contribuisce
con quasi dieci milioni
L'unione
di quello che 20 anni fa non poteva accadere. È così che definisce il Roxanich
Motovun Projekt l’architetto Idis Turato ideatore sul fronte architettonico del
progetto in via di realizzazione a Montona. “L’agricoltura, la produzione
(vigneto) e l’immagazzinamento (antica cantina della cooperativa), il
wine-tasting e ultimo, ma non ultimo, il turismo”, ha rilevato Turato durante
la presentazione dell’ambizioso piano al ristorante Cotić.
E poi Montona è una locazione splendida posta sul colle nel cuore dell’Istria centrale, a 21 km a sud-est da Buie. Da qui si possono raggiungere tutte le principali attrazioni che la penisola tricolore (rossa, bianca e grigia) propone nel suo ricco e multicromatico menù turistico: da quelle culturali ad altre più “ludiche”. Una struttura definita ibrida che va a sciogliersi nel colle, anzi topograficamente diventa quasi un tutt’uno e non assume le fattezze di uno di quei mostri architettonici in cemento di cui abbiamo ancor freschi ricordi. Oggi la tendenza dell’architettura moderna è un voler fondersi con la natura che circonda la location scelta per un progetto. In gergo è chiamata trasparenza, nel senso di comunicazione tra la struttura e l’uomo, tra l’oggetto e il luogo, tra il contenitore e le culture del passato e quelle destinate a fruirlo. Rispetto per la natura e cercare di farne parte il più possibile, questo si cerca di fare a Montona un albergo che “entra nel colle” montonese, che non lo va a deturpare, una fusion.
E poi Montona è una locazione splendida posta sul colle nel cuore dell’Istria centrale, a 21 km a sud-est da Buie. Da qui si possono raggiungere tutte le principali attrazioni che la penisola tricolore (rossa, bianca e grigia) propone nel suo ricco e multicromatico menù turistico: da quelle culturali ad altre più “ludiche”. Una struttura definita ibrida che va a sciogliersi nel colle, anzi topograficamente diventa quasi un tutt’uno e non assume le fattezze di uno di quei mostri architettonici in cemento di cui abbiamo ancor freschi ricordi. Oggi la tendenza dell’architettura moderna è un voler fondersi con la natura che circonda la location scelta per un progetto. In gergo è chiamata trasparenza, nel senso di comunicazione tra la struttura e l’uomo, tra l’oggetto e il luogo, tra il contenitore e le culture del passato e quelle destinate a fruirlo. Rispetto per la natura e cercare di farne parte il più possibile, questo si cerca di fare a Montona un albergo che “entra nel colle” montonese, che non lo va a deturpare, una fusion.
Strada
del vino
Programmi
e offerte dell’albergo saranno uniti da una via. “Il Roxanich Motovun Projekt è
una specifica e autoctona ‘strada del vino’, un tracciato riservato a
esploratori di un’offerta enogastronomica di qualità, un percorso per nomadi
del turismo che sale come un serpentone lungo la collina montonese: inizia nel
vigneto e finisce all’ingresso dell’albergo”, è stata la colorita descrizione
di Turato, architetto fiumano noto per i suoi progetti futuristici e al di
fuori da ogni tradizionale schema architettonico. “L’architettura, ha spiegato
Turato, non esiste senza tre elementi: spazio, spirito e location”. L’idea dell’abbaziano
Rožanić ha fatto il resto. Montona rappresenta l’ideale, il luogo è iconico ai
piedi del colle.
Roxanich,
the origins
Nell’insediamento
Kanal i lavori alla costruzione del Roxanich Heritage Wine Hotel con annessa
cantina vinicola hanno avuto inizio da poco: si tratta di un progetto del
valore di 79.327.696,33 kune (poco più di 10 milioni di euro circa) che è in
parte cofinanziato da mezzi Ue. Secondo Mladen Rožanić, investitore e noto
produttore di vini, colui che sta dietro al mega-progetto, “si può parlare di
un ritorno alle origini, con cui si vogliono celebrare i 10 anni della presenza
sul mercato e sul territorio”. I numeri sono impressionanti: l’albergo avrà
3.000 metri quadrati, 28 stanze classiche più quattro appartamenti, nonché
altri contenuti a complemento come una rivendita di vino al dettaglio, un club
e la zona wellness. L’immensa cantina, più di 3mila metri quadrati è riservata
a suo messere il vino: vi potrà invecchiare e migliorare in santa pace.
Della
vecchia cooperativa vinicola montonese, da dove sono partiti i lavori,
resteranno solo i muri tipici per il posto, mentre la nuova cantina sarà
suddivisa in cinque piani. L’albergo, almeno così si prevede nel progetto,
servirà anche a ospitare eventi culturali di un certo spessore come anche
mostre. Avvenimenti che si potranno poi commentare tenendo in mano un calice di
buon vino o per i più abili conoscitori procedere a un wine tasting
(degustazione) e perché no a cene di lusso nell’ambito del ristorante che sarà
di tipo open: è previsto che il menù sia principalmente dedicato alla
tradizionale cucina istriana e alle sue elaborazioni moderne. Gli ideatori del
progetto, Rožanić in testa, hanno pensato pure a dei cooking & tasting show
per esperti, ma anche per semplici appassionati. A conti fatti un connubio fra
l’offerta eno-gastonomica istriana e la calda accoglienza che il popolo di
questa terra sa offrire.
La
costruzione dell’albergo a detta di Mladen Rožanić, non farà mutare la sua
filosofia del “fare vino”, resta tutto lo stesso: vini sinceri e naturali come
ora quelli che hanno fatto diventare riconoscibile il marchio Roxanich nel
mondo enologico. Visto che la cantina sarà più ampia del passato ci sarà la
possibilità per lo sviluppo di nuove idee per restare sempre in corsa su un mercato
sempre più esigente.
Il
valore del progetto dell’albergo è di 48.030.633,11 kune, mentre la somma
proveniente dai fondi strutturali d’investimento europei è pari a 9.644.124,59
kune. Per la sola cantina gli investimenti previsti sono 31.297.069,22 kune; in
base al programma nazionale di sostegno al settore enologico (2014-2018)
Bruxelles contribuisce con 9.962.931,83 kune. L’apertura di albergo e altri
contenuti è prevista a giugno 2018: il progetto darà lavoro a 25-30 dipendenti.
Alla
presentazione il progetto della famiglia Rožanić ha lasciato la gran parte dei
presenti a bocca aperta; chi ha trovato le parole giuste è stato il presidente
della Regione Istriana, Valter Flego. “ Una famiglia - così si è espresso Flego
- che è ‘avanti’ e la loro visione dell’abbinamento cantina/hotel rappresenta
la parola chiave della sinergia, attorno alla quale in futuro ruoterà tutto.
L’unione di agricoltura, turismo e offerta. Dobbiamo essere presenti sul
mercato globale e questo progetto rappresenta il quid verso il traguardo al
qual l’Istria ambisce in futuro”.
Gli
hanno fatto eco il sindaco montonese Tomislav Pahović, secondo il quale Rožanić
con questo progetto alza l’asticella della qualità dell’offerta turistica a
Montona, ma generalmente parlando anche in Istria. “Uno dei più grandi
investimenti in Istria negli ultimi 10-15 anni. “È un hotel a tema ed è quello
di cui abbiamo bisogno. Montona è carente di offerta alberghiera, per l’Istria
centrale ha lo stesso valore che ha Rovigno per la costa”, ritiene Denis
Ivošević, a capo dell’Ente turismo della Regione.
Il
vino non è il solo polo attrattivo di Montona, il bosco delle vicinanze è da
anni meta dei tartufai. Fino al XVIII sec. Montona fu un punto importante nella
parte veneziana dell’Istria, tra l’altro anche per il controllo, appunto, del
bosco. Si racconta che nel rione di San Pancrazio (Brkač) sia stata ritrovata
la più vecchia anfora ancora contenente vino, niente di strano sapendo che in
antichità una delle attività più diffuse tra la gente era la produzione di
ceramica. Il nucleo di Montona è circondato dalle mura di difesa (XIII- XIV
sec): poggiano su fondamenta antiche, che in seguito sono state restaurate.
Dalla parte interna sono state fortificate con la serie di nicchie ad arco acuto,
e sui punti esposti hanno le torri di difesa a base quadrata.
Una delle leggende legate a Montona, che
viene confermata dall’esperto sloveno Marko Pogačnik, è che il posto sia la più
forte fonte di energia positiva perché si trova all’incrocio di tre falde
terrestri/meridiani. Trasporterebbero l’energia della Terra e con essa
fornirebbero di energia tutti gli esseri viventi. Sarà quella che ha spinto i
Rožanić a tornare alle origini a Montona e a riprendere e implementare
un’attività esigente e mistica come la produzione di vino?...
FABIO SFILIGOI
FABIO SFILIGOI
Nessun commento:
Posta un commento