lunedì 3 giugno 2019

Consorzio Oltrepò Pavese Veronese a un passo dalla direzione

Consorzio 

Oltrepò Pavese 
Veronese 

a un passo 

dalla direzione



Carlo Veronese, oggi a capo del Consorzio Lugana Doc, tra le realtà emergenti nel mondo vitivinicolo del nord Italia, è sempre più accostato alla direzione del Consorzio Tutela Oltrepò Pavese. 

A ora solo voci, ma Veronese potrebbe sostituire Emanuele Bottiroli allontanato a settembre dal nuovo presidente Luigi Gatti. 

Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma nonostante questo il suo nome è quello che circola più insistentemente negli ambienti vitivinicoli oltrepadani. L’unico scoglio da superare sarebbe la situazione di instabilità che pende come una spada di Damocle sul mondo del vino locale. Le frizioni tra le cantine potrebbero rallentare la decisione di Veronese al vertice del Consorzio. Veronese è da 12 anni alla guida del Consorzio Lugana Doc, un nome legato alla bella esperienza di uno dei fenomeni vitivinicoli più di successo del mondo lombardo.

Carlo Veronese (Consorzio Oltrepò Pavese Veronese a un passo dalla direzione)
Carlo Veronese

Stiamo parlando dell'omonimo vino, il Lugana bianco Doc, appunto, che viene prodotto esclusivamente in un fazzoletto di terra al confine tra Lombardia e Veneto, a sud del lago di Garda. Una realtà, quella del Lugana, fermo o spumantizzato, che sta riscuotendo parecchi consensi non solo nel mondo degli appassionati, ma anche tra i semplici winelovers.

Sulla scorta di questo successo, i fari sono stati puntati su di lui e parrebbe che anche in Regione questo nome sia il più accreditato per la direzione del mondo vitivinicolo dell’Oltrepò. La Doc Lugana ha, infatti, fatto registrare dati da capogiro, soprattutto durante la sua direzione. Gli impianti sono passati dai 600 dei primi anni Duemila agli attuali 1600, mentre la produzione globale ha toccato i 15 milioni di bottiglie con un importante export che si aggira al 75%. Per molti la figura di Veronese potrebbe essere la figura giusta per mettere insieme, come ha fatto nella zona del Garda, le varie anime dell’Oltrepò ancora oggi un territorio troppo frazionato.

Potrebbe essere una figura di riferimento capace di mettere in atto una politica di valorizzazione non solo del vino ma di un intero territorio. Nel frattempo il Cda del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese si è recentemente riunito per fare il punto della situazione. Non è trapelato nulla sulla questione del direttore. Al contrario i vertici hanno comunque ribadito la volontà di proseguire nell’azione di responsabilità, proposta dal presidente Andrea Giorgi della cantina “Terre d’Oltrepò”, contro gli ex presidente e direttore su questioni di carattere economico. Un’altra bella notizia trapelata è quella che il Consorzio manterrà l’erga omnes per la Bonarda.

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