La Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) ribadisce il suo impegno concreto nella lotta contro lo spreco alimentare, confermando che il 93% dei ristoratori italiani già offre la food & beverage box per permettere ai clienti di portare a casa il cibo non consumato. Nonostante questo dato positivo, Fipe sottolinea che la vera sfida si gioca nelle famiglie, dove avviene oltre il 56% degli sprechi alimentari, e non nei ristoranti. Per questo motivo, la sensibilizzazione dei consumatori e l'introduzione di incentivi fiscali per favorire la donazione delle eccedenze alimentari sono strategie fondamentali da promuovere.
Fipe: i ristoratori italiani in prima linea contro lo spreco alimentareFipe ha presentato le sue proposte di miglioramento delle normative attualmente in discussione in Senato, durante un'audizione alla 9ª Commissione della Repubblica sui disegni di legge che mirano a ridurre lo spreco alimentare, dove il direttore generale Roberto Calugi: «Il nostro settore si impegna da anni per sensibilizzare imprese e clienti sull'importanza della sostenibilità alimentare. Tuttavia, è cruciale che le normative in fase di approvazione siano accompagnate da incentivi concreti, piuttosto che da nuovi obblighi, per aiutare le piccole e medie imprese del settore a fare la loro parte nel combattere lo spreco alimentare». Secondo i dati dell'Osservatorio Waste Watcher, la ristorazione rappresenta solo una minima parte degli sprechi alimentari complessivi. Questo rende ancora più importante orientare le normative e le campagne di sensibilizzazione verso i comportamenti domestici dei consumatori, che sono i principali responsabili dello spreco. In tal senso, Fipe ha creato un kit di comunicazione per i suoi associati, che include il logo “Love Food No Waste” e l'iniziativa “Rimpiattino”, avviata nel 2019, che fornisce contenitori riciclati e dal design accattivante per incoraggiare i clienti a portare a casa il cibo avanzato.
Fipe ha inoltre sottolineato come l'introduzione di un obbligo legislativo per l'uso della food & beverage box sarebbe più che altro un messaggio comunicativo, poiché il 93% dei ristoratori offre già questo servizio. Secondo Calugi, «la soluzione non risiede nell'imposizione di ulteriori obblighi, ma in misure che sensibilizzino efficacemente i clienti a richiederla senza imbarazzo». Un altro aspetto centrale del dibattito riguarda la necessità di incentivi fiscali per incoraggiare la donazione delle eccedenze alimentari da parte dei ristoratori, favorendo così una distribuzione sostenibile e solidale delle risorse alimentari. Fipe si è detta pronta a collaborare con le istituzioni per promuovere soluzioni che agevolino un approccio responsabile nel settore, senza pesare ulteriormente sulle imprese. Il lavoro della Federazione nel promuovere la sostenibilità alimentare e contrastare gli sprechi ha già dato risultati significativi, ma la sfida resta aperta, soprattutto sul fronte della sensibilizzazione del consumatore. «Solo attraverso un maggior coinvolgimento dei consumatori si potrà fare la differenza nella lotta agli sprechi alimentari» ha concluso Calugi. IAT
Nessun commento:
Posta un commento