lunedì 21 giugno 2021

A San Marino si balla in sicurezza. Silb: Funziona! Ora riaprire le discoteche in tutta Italia

 

A San Marino si balla in sicurezza. Silb: Funziona! 

Ora riaprire 

le discoteche 

in tutta Italia


Un evento con 2.700 giovani e mille giornalisti per riportare alla normalità pre-Covid e per dimostrare al Governo italiano che ballare in sicurezza è meglio degli assembramenti fuori dai locali.



 Il tutto grazie a un protocollo presentato dagli operatori del settore che punta sul green pass per gli accessi (ma senza mascherina in pista)

Una serata fuori dal tempo e dallo spazio, a ritmo di musica "a palla". Questo l'evento che ha avuto luogo tra sabato e domenica a San Marino, dove 2.700 giovani da mezza Italia si sono scatenati tra brindisi, cori, balli e schiamazzi, tra la pista e le file di fronte ai chioschi che distribuivano bevande e spillavano birre, dalle 21 alle 5. "The vibe is on" è stato il primo evento all'insegna di una normalità ritrovata che in Italia non è stata ancora concessa dalle istituzioni. Una sorta di oasi temporale, a pochi chilometri da Rimini, che ha fatto tornare tanti giovani a rivivere quella che pre-Covid era quotidianità. Tutto questo "mascherina free", con certificato annesso.

Un evento in tutta sicurezza

Artefici dell'evento, Tito Pinton, il patron del Muretto di Jesolo, e la Silb Emilia Romagna: tra i loro obiettivi, non solo far saltare nuovamente i più giovani e nostalgici, ma anche dare prova concreta al Governo italiano che una serata come "ai vecchi tempi" è possibile oggi, se il protocollo è seguito alla lettera. E allora ecco i controlli all'ingresso con il metaldetector, cani antidroga, norme di sicurezza anticontagio, ordine pubblico, tutto a 7 minuti dal confine con l'Italia. «Le evidenze scientifiche che ne usciranno ci serviranno per far comprendere che tornare a ballare in Italia in sicurezza si può», han detto gli organizzatori prima dell'evento.

Meglio ballare sicuri o fare assembramenti fuori dai locali?

Ed è giusto ricordare ai più scettici che mentre in Riviera gli assembramenti raggiungevano livelli inediti con calche e fila in prossimità dei bar, a San Marino si è ballato a tutto volume, ma la sicurezza è stata garantita fin dall'ingresso: tutti i giovani arrivati da mezza Italia hanno dovuto presentare un certificato di avvvenuta vaccinazione o guarigione o, in alternativa, il referto di un tampone negativo. A controllare, oltre 100 stewart e 4 postazioni per il controllo dei certificati.

Un appello alle istituzioni

«Abbiamo dimostrato - ha dichiarato Pinton - che è possibile riparire e tornare a ballare rispettando le regole. È stato un successo, abbiamo fatto controlli rigorosi, tutto è andato per il meglio. Ora mi aspetto una presa di coscienza generale, e non mi riferisco solo al Governo, ma anche al governatore del Veneto Luca Zaia e al sindaco di Jesolo Valerio Zoggia: serve un'azione decisa per far ripartire un settore strategico come il nostro».

Ora tocca all'Italia: la Silb chiede la riapertura immediata delle disco

Ha fatto eco alle parole di Pinton Gianni Indino, presidente della Silb Emilia Romagna: «Dove c'è organizzazione, si fanno rispettare le regole e si fanno i controlli, allora ci sono anche libertà, sicurezza e salute». E da qui, amplia il discorso: «Riapriamo immediatamente le discoteche. I giovani devono avere la possibilità di stare assieme e ballare in luoghi idonei. Mettiamo fine a questa movida caotica, frenetica e pericolosa che sta ammorbando le strade delle nostre città». Poi, la proposta: «Perché non riproporre un evento di questo genere a Rimini, considerando che ci separa solamente una ventina di chilometri? Anche perché la stragrande maggioranza delle persone presenti non erano sanmarinesi. E ciascun locale lo potrebbe organizzare su misura per il suo pubblico».

Mille circa i giornalisti intervenuti, per far comprendere l'importanza anche simbolica di una serata come questa. Per farsi sentire, soprattutto, da un Governo che, sempre a detta di Indino, «manca di una mentalità di questo genere». Spieghiamo meglio: «Eravamo pronti per organizzare due eventi, a Milano il 5 giugno e a Gallipoli il 12 giugno, però non è arrivato il via libera da parte del Cts. Non perché ci hanno detto di no, ma perché non ci hanno neanche dato una qualsiasi risposta».

«Spero che arrivi la risposta che attendiamo da mesi - conclude Indino - In caso contrario inviterò i titolari dei locali a riaprire comunque dall'1 luglio. Non possiamo più accettare che si balli ovunque, in spiaggia, negli hotel, nei ristoranti, in feste private, mentre le discoteche restano chiuse». Non solo: «Se il Governo prende ancora tempo, andremo tutti a manifestare a Roma e bloccheremo le strade».

Si attende: intanto il protocollo per la riapertura delle disco in Italia è pronto... col green pass!

L'1 luglio non è una data casuale: emerge dal confronto di Asso Intrattenimento con il Governo. Un'occasione servita per lanciare l'ipotetico protocollo che garantirà sicurezza quando finalmente si vorranno riaprire le discoteche: «La nostra proposta di basa sul controllo degli accessi. In discoteca si entra se si è in grado di dimostrare l'avvenuta vaccinazione, la guarigione dalla malattia o il risultato negativo di un tampone effettuato entro 48 ore prima dell'ingresso nel locale. insomma, chiediamo il rispetto del green pass cosicché, una volta entrati, i clienti si trovino di fronte la discoteca che hanno sempre conosciuto, senza mascherine o distanziamento», così Luciano Zanchi, presidente dell'associazione che fa parte di Confindustria.
ITALIAATAVOLA

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