Carrefour riunisce la filiera
del cibo per una vera transizione alimentare
La filiale italiana dell'insegna della grande distribuzione ha promosso una tavola rotonda in vista degli importanti appuntamenti che coinvolgeranno l'Italia nei prossimi mesi. Al centro, un rinnovato patto di filiera
La transizione alimentare è un tema cruciale per il nostro futuro nell'ottica di uno sviluppo sostenibile e nell'emergenza dei cambiamenti climatici in atto. Serve una svolta che deve riguardare tutti e non lasciare indietro nessuno e, soprattutto, deve costituire un impegno comune di tutti i protagonisti della grande filiera del cibo. È questo il tema della tavola rotonda virtuale promossa da Carrefour con l'intervento di importanti stakeholder istituzionali.
Carrefour Italia è promotrice del confronto mirato all'impostazione di nuove strategie per la diffusione di modelli più responsabili, partecipa a All4Climate - Italy 2021, promosso dal ministero della Transizione ecologica e a Connect4Climate della World Bank in vista dei lavori dei preparatori della Cop26, sui cambiamenti climatici.
«La transizione alimentare rappresenta una scelta inevitabile per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici – ha detto Christophe Rabatel, ceo di Carrefour Italia - La Gdo ha un ruolo centrale per la promozione di questo cambiamento radicale e per questo, vogliamo essere un punto di riferimento per l’intera filiera, promuovendo momenti di confronto e di scambio virtuoso. In questo processo, si inseriscono le Settimane della Transizione Alimentare, che coinvolgono tutta la catena del valore, dai nostri fornitori, che sono chiamati a firmare un vero e proprio patto di impegno sullo sviluppo sostenibile, fino ad arrivare ai nostri consumatori. Solo insieme possiamo costruire un futuro migliore per tutti noi e per il nostro pianeta».
La Fao promuove l'adozione del digitale in agricoltura per renderla più sotenibile e resiliente
Per Zitouni Ould-Dada, deputy director office of climate change, biodiversity and environment Fao, la domanda di cibo e risorse naturali è destinata ad aumentare per soddisfare le esigenze della popolazione mondiale in veloce crescita. «Dobbiamo trasformare il sistema agroalimentare rendendolo più resiliente al clima e sostenibile - ha detto - concretizzando gli Accordi di Parigi e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu. Questa trasformazione richiede collaborazione e innovazione tra tutti gli attori, incluso il settore privato, nello sviluppo di nuove soluzioni dirompenti e sostenibili, come ad esempio l’adozione di soluzioni digitali in agricoltura. Dobbiamo sfruttare il potere della tecnologia e dei giovani come promotori del cambiamento. Dobbiamo assicurarci che nessuno sia lasciato indietro, in particolare le comunità più vulnerabili come i piccoli coltivatori, le donne e le nuove generazioni. L’iniziativa della Fao "Mano nella mano - Piattaforma di dati geospaziali" è un esempio di come possiamo accelerare la trasformazione in agricoltura, accelerando lo sviluppo rurale in chiave sostenibile e innovativa grazie ai dati e alle informazioni, soprattutto nei paesi più poveri».
ICristina Boweman: «Importante comunicare al cliente il valore del cibo»
Non sono mancati gli interventi di rappresentanti di aziende impegnate in questa direzione mentre il punto di vista della ristorazione è stato espresso da Cristina Bowermam: «Ho sempre parlato più di filiera certa che corta - ha detto la chef - ed è fondamentale anche da parte della nostra categoria è importante la comunicazione con il consumatore sul valore del cibo. Soprattutto bisogna sostenere i piccoli produttori, far nascere una classe di agricoltori moderni sostenuti dalla tecnologia e soprattutto dal sostegno del governo. Ma servono anche infrastrutture: tra Lecce e Roma c'è la stessa differenza che tra Roma e MIlano. Eppure un produttore pugliese non riesce spesso a far giungere nel tempo necessario il suo prodotto. Noi di Ambasciatori del gusto abbiamo messo a punto il progetto "Adotta un produttore", per far conoscere la sua attivittà e il suo prodotto proponendolo nei nostri ristoranti».
Un parterre di ospiti di alto livello
Ospitato da Christophe Rabatel, ceo di Carrefour Italia, l'appuntamento ha visto la partecipazione di Zitouni Ould-Dada, deputy director office of climate change, biodiversity and environment Fao, di Fabio Rolfi, assessore al Verde e Agricoltura della Regione Lombardia, di Angelo Riccaboni, coordinatore del gruppo di lavoro sul Goal 2 (Zero Fame) di ASviS e della chef Cristina Bowerman, una stella Michelin di Glass Hostaria e presidente di Associazione italiana ambasciatori del Gusto. Ha coordinato gli interventi la giornalista Francesca Gambarini.L'impegno di Carrefour Italia per un'industri alimentare più equa
L'industria alimentare, dal campo alla tavola, è quella che impegna il maggior numero di persone nel mondo ma è anche quella più esposta a rischi e su questo si sono espressi i rappresentanti di tutta la filiera, quindi: istituzioni, organizzazioni internazionali, la grande distribuzione, i produttori e la ristorazione; tutti impegnati in un'azione di responsabilizzazione. È tempo di buone pratiche per uno sviluppo sostenibile, non si può più rinviare. Tanto cheCarrefour Italia è promotrice del confronto mirato all'impostazione di nuove strategie per la diffusione di modelli più responsabili, partecipa a All4Climate - Italy 2021, promosso dal ministero della Transizione ecologica e a Connect4Climate della World Bank in vista dei lavori dei preparatori della Cop26, sui cambiamenti climatici.
Italia crocevia di importanti eventi internazionali
Iniziative e progetti che interessano da vicino anche il nostro Paese che nei prossimi mesi sarà protagonista di eventi internazionali in cui si discuteranno temi cruciali, come la Conferenza Internazionale sul Clima, insieme al Regno Unito, che si terrà a Glasgow a novembre ma di cui è fissato un anticipo a Milano a fine settembre. A ottobre inoltre presiederà il G20, il summit dei Paesi più forti che rappresentano insieme il 78% del Pil mondiale ma anche il 74% delle emissioni del gas serra. Eppure, da soli, i sistemi alimentari contribuiscono al 37% delle emissioni globali, e questo significa che senza una svolta non si ferma il cambiamento climatico e di conseguenza quello del Pianeta.Le Settimane della transizione alimentare per coinvolgere produttori e consumatori
L’evento web è stata anche l’occasione per presentare la prima edizione italiana delle Settimane della Transizione Alimentare, che Carrefour dal 2020 propone a livello globale e che puntano a sensibilizzare e diffondere buone pratiche lungo tutta la filiera del cibo. Le prime due settimane, in programma dal 17 al 30 giugno 2021, prevedono il coinvolgimento di prodotti e di fornitori per lo più italiani, scelti per le loro caratteristiche sostenibili che, attraverso la firma di un Patto di impegno e co-responsabilità, condividono l’obiettivo di lavorare in sinergia con Carrefour. Saranno 14 giorni interamente dedicati alla sensibilizzazione dei consumatori e dei produttori su come i nostri stili di vita possano mitigare gli effetti del cambiamento climatico attraverso la produzione e il consumo responsabile e consapevole del cibo.«La transizione alimentare rappresenta una scelta inevitabile per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici – ha detto Christophe Rabatel, ceo di Carrefour Italia - La Gdo ha un ruolo centrale per la promozione di questo cambiamento radicale e per questo, vogliamo essere un punto di riferimento per l’intera filiera, promuovendo momenti di confronto e di scambio virtuoso. In questo processo, si inseriscono le Settimane della Transizione Alimentare, che coinvolgono tutta la catena del valore, dai nostri fornitori, che sono chiamati a firmare un vero e proprio patto di impegno sullo sviluppo sostenibile, fino ad arrivare ai nostri consumatori. Solo insieme possiamo costruire un futuro migliore per tutti noi e per il nostro pianeta».
Fabio Rolfi (Regione Lombardia): «Filiera corta, lotta allo spreco, trasparenza i pilastri della politica regionale»
La Lombardia, prima Regione agricola italiana e sempre più green, gioca un ruolo di primo piano nel food e nella sua filiera: trasformazione alimentare, manualità industrializzata e tracciabilità implementano i valori del cibo. «Filiera corta, lotta allo spreco, trasparenza sulla sicurezza alimentare - ha detto l'assessore al Verde e Agricoltura, Fabio Rolfi - sono i tre pilastri delle politiche messe in campo in questi anni. La transizione alimentare passa anche da questi presupposti. Non è solo una questione etica, ma anche una richiesta del mercato. I consumatori sono sempre più attenti alla sostenibilità ambientale dei cicli produttivi, alla territorialità e alla sicurezza alimentare che i nostri prodotti sanno garantire. Dobbiamo però riaccordare i luoghi di produzione e quelli del consumo, la campagna e la città, mettere in evidenza le piccole realtà che fanno fatica a entrare nella grande distribuzione e sensibilizzare sul tema della stagionalità».La Fao promuove l'adozione del digitale in agricoltura per renderla più sotenibile e resiliente
Per Zitouni Ould-Dada, deputy director office of climate change, biodiversity and environment Fao, la domanda di cibo e risorse naturali è destinata ad aumentare per soddisfare le esigenze della popolazione mondiale in veloce crescita. «Dobbiamo trasformare il sistema agroalimentare rendendolo più resiliente al clima e sostenibile - ha detto - concretizzando gli Accordi di Parigi e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu. Questa trasformazione richiede collaborazione e innovazione tra tutti gli attori, incluso il settore privato, nello sviluppo di nuove soluzioni dirompenti e sostenibili, come ad esempio l’adozione di soluzioni digitali in agricoltura. Dobbiamo sfruttare il potere della tecnologia e dei giovani come promotori del cambiamento. Dobbiamo assicurarci che nessuno sia lasciato indietro, in particolare le comunità più vulnerabili come i piccoli coltivatori, le donne e le nuove generazioni. L’iniziativa della Fao "Mano nella mano - Piattaforma di dati geospaziali" è un esempio di come possiamo accelerare la trasformazione in agricoltura, accelerando lo sviluppo rurale in chiave sostenibile e innovativa grazie ai dati e alle informazioni, soprattutto nei paesi più poveri». Istituzioni e grande distribuzione i player del cambiamento
Per Angelo Riccaboni, coordinatore del Gruppo di lavoro sul Goal 2 (Zero Fame) di AsviS, non si può nella transizione prescindere dal tema dell'inclusività. «La grande sfida - ha detto - è non lasciar indietro nessuno perché il cibo non è solo prezzo ma valore. È fondamentale l'innovazione non solo tecnologica ma organizzativa delle piccole aziende, di cui è in larga parte costituito il settore agrifood italiano, perché possano avere redditività e per questo le istituzioni e la grande distribuzione devono assumere un ruolo importante. Unendo gli sforzi con la e cooperazione tra imprese agroalimentari, istituzioni, cittadini e mondo della ricerca il nostro sistema può rappresentare un modello di riferimento».ICristina Boweman: «Importante comunicare al cliente il valore del cibo»
Non sono mancati gli interventi di rappresentanti di aziende impegnate in questa direzione mentre il punto di vista della ristorazione è stato espresso da Cristina Bowermam: «Ho sempre parlato più di filiera certa che corta - ha detto la chef - ed è fondamentale anche da parte della nostra categoria è importante la comunicazione con il consumatore sul valore del cibo. Soprattutto bisogna sostenere i piccoli produttori, far nascere una classe di agricoltori moderni sostenuti dalla tecnologia e soprattutto dal sostegno del governo. Ma servono anche infrastrutture: tra Lecce e Roma c'è la stessa differenza che tra Roma e MIlano. Eppure un produttore pugliese non riesce spesso a far giungere nel tempo necessario il suo prodotto. Noi di Ambasciatori del gusto abbiamo messo a punto il progetto "Adotta un produttore", per far conoscere la sua attivittà e il suo prodotto proponendolo nei nostri ristoranti».
i Mariella Morosi
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