La nuova primavera
della ristorazione
si festeggia con
la Pizza dell’Alleanza
Una nuova Pizza dell’alleanza che simboleggia la rinascita del settore. Questa la decisione dell’Alleanza Slow Food Cuochi e Pizzaioli, non solo una rete o un gruppo, ma una grande famiglia. Dopo un anno di fermo, i pizzaioli dell’alleanza Slow Food di Lombardia, hanno, infatti, deciso di rilanciarsi, proponendo una pizza che simboleggi una nuova primavera per il settore. Gli ingredienti comuni sono: asparagi da produttori di territorio per richiamare la primavera, mandorla di Toritto, Comunità del Cibo Slow Food, e Stracchino all'Antica delle Valli Orobiche Presidio Slow Food.
La nuova Pizza dell'Alleanza
Dall'inizio della collaborazione in Lombardia i pizzaioli hanno, infatti, sempre proposto una pizza fuori menu, chiamata "pizza dell'Alleanza" dove alcuni ingredienti di territorio e Presidi Slow Food facevano da comune denominatore per tutti e poi ognuno li declinava secondo il proprio estro. IaT
La nuova Pizza dell'Alleanza
Insieme per guardare con ottimismo il futuro
E proprio quest'ultimo, un formaggio a latte vaccino, ha suggerito la battuta per sdrammatizzare con un po' di leggerezza la situazione attuale e guardare avanti con fiducia e speranza. «E quindi, facciamoci 'sto vaccino!».50 locali coinvolti in Lombardia
Stringere alleanze tra cuochi, pizzaioli, territorio, produttori e consumatori è da sempre l'obiettivo del gruppo che nel tempo è andato consolidandosi ed oggi conta più di cinquanta locali in Lombardia e qualche centinaio in Italia e nel mondo.La Piazza dell’alleanza un piatto simbolo di amicizia e sostegno
L'amicizia e l'etica professionale che contraddistingue il gruppo li ha aiutati a superare insieme anche il momento di grande difficoltà in cui il settore della ristorazione si è trovato a causa della pandemia e ora sono pronti a ripartire in sicurezza e con ottimismo con la proposta simbolo: la Pizza dell'alleanza.Dall'inizio della collaborazione in Lombardia i pizzaioli hanno, infatti, sempre proposto una pizza fuori menu, chiamata "pizza dell'Alleanza" dove alcuni ingredienti di territorio e Presidi Slow Food facevano da comune denominatore per tutti e poi ognuno li declinava secondo il proprio estro. IaT
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