mercoledì 16 giugno 2021

L'anima francese di Rachele Guenot dietro al successo di Casa Coppelle

 

L'anima francese 

di Rachele Guenot 

dietro al successo 

di Casa Coppelle


Il team di Casa Coppelle
Non è un bistrot, né una brasserie ma un angolo di Francia a Roma. In cucina, l'incontro con lo chef romano Fabio Rossi dà vita a un'offerta dal gusto mediterraneo che si concede anche qualche fuga fusion

IRestaurant Casa Coppelle è situato a fianco di Piazza del Pantheon. Non è un bistrot, né una brasserie: è un angolo di Francia a Roma, un’oasi nel caotico assembramento gastronomico dei diversi locali di ristorazione che circondano Piazza delle Coppelle e la via omonima. Il perché della sua diversità, oltre che alla sua stuzzicante cucina, è dovuto al suo prezioso interior design, realizzato da Jaques Garcia, uno dei due architetti per interni di ristoranti e hotel (l’altro è  Philippe Starck) più famosi e quotati di Francia e del mondo.

Rachele Guenot, proprietaria e anima di Casa Coppelle, lo ha fortemente voluto per ricreare uno spazio unico nel suo genere per atmosfera, materiali utilizzati e per soluzioni di design. Un interno con una dominante soft e con una sapiente illuminazione affidata a lampade dal fascino retrò - con intrusioni d’antiquariato e grandi specchi, ma anche mattoni a vista e poltrone variopinte. Et voilàchi conosce e ha frequentato i giusti locali di Parigi vi ritrova quella particolarità che solo nei ristoranti di Montparnasse o di Saint Germain-de-Pres si può trovare.

Il viaggio di Rachele Guenot dalla Lorena all'Italia, con un sogno nel cassetto

Questo era il sogno che Rachele Guenot aveva riposto nel cassetto fin da bambina dopo il contagio o il “virus”… della cucina trasmessole dalla nonna che in casa tutti i giorni sfornava pietanze e dolci. E che poi da grande ha realizzato. Rachele è nata e cresciuta nel Nord-Est della Francia, nella regione della Lorena, al confine con il Belgio e la Germania dove si pratica l’arte della tavola e quella dei dolci, come il famoso dolcetto a forma di conchiglia che il Re Luigi XV ha chiamato Madeleine in onore della pasticcera lorenese che si chiamava appunto Madeleine.

Non poteva che essere così visto il suo background fatto di sacrifici e fatica con percorsi economici alti e bassi. La giovane Rachele, trasferitasi in Italia, inizia il cammino nella ristorazione con il marito italiano, aprendo un piccolo locale che chiamerà “Le café de Angel” a Vasco sul Mare, in Abruzzo, dove sforna panini gourmet, ricche insalate alla francese, soupe, e gustosi dolci. Anche se il business va bene, la piccola provincia sta loro stretta e così, dodici anni fa, decidono di venire a lavorare a Roma e con l’aiuto di uno storico ristoratore romano trovano il posto giusto. Invece di allinearsi ai format di tendenza minimal o casual, Rachele vuole che nel suo locale si respiri l’aria di Francia.

Un team affiatato, capitanato dallo chef romano Fabio Rossi

Il challenge lo vince con l’aiuto di veri professionisti della sala come il restaurant manager Francesco Bertolini, e la bella Silvia, giovane e dinamica sommelier di alto spessore enologico. Ma è con Fabio Rossi, lo chef romano di lungo corso, che si dividono i ruoli: lei la mente lui il braccio. Insieme riescono ad armonizzare due grandi culture gastronomiche nelle quali ancora ritrovare un mondo culinario in via d’estinzione. Una cucina che a volte si integra con i piatti della tradizione romana e con la ricercatezza della cucina francese.

"Da Roma a Parigi", molto più di un menu degustazione

Come il menu degustazione che chiama “Da Roma a Parigi” pensato per un intenso percorso emozionale a tappe. Lo start è francese e parte con un gustosissimo Patè di Foie-gras, riduzione di aceto balsamico e pan brioche, e il Carpaccio d’anatra affumicato con crema e chips di topinanbur e mirtillo, golosità storica, perfetto per l’interpretazione della cottura e la raffinata presentazione, allietato in abbinamento con un perfetto Riesling della Mosella. Mentre per i Ravioli di coda alla vaccinara con spuma di sedano, salsa di pomodori e crema pecorino, un’esplosione di piacevole aggressione, insieme ai Tourneados al pepe rosa e cognac con quenelle di purée, Silvia consiglia di abbinare un Pinot nero millesimato Cuvée della Bourgogne: un inno a Bacco… Per i dolci si rimane in Francia, con L’éclair alla vaniglia e caramello o con la sua personalissima Crème brulée: super.

Excursus fusion son il sushi all'italiana

Queste sono solo alcune proposte del variegato menù, ma Rachele, grazie alla sua capacità di fiutare le tendenze culinarie, ha presentato una sua personalissima novità a Casa Coppelle che ha chiamato “Italian Sushi” con gusti di casa nostra in due versioni: Il Vegetariano e Il Pescato.

Nella prima (vegetariano) ci sono tre proposte:
  • velo di pomodoro al posto delle alghe, riso bianco e avogado;
  • velo barbabietola, riso nero,  barbabietola e mousse di caprino;   
  • velo pomodoro, riso bianco,  pomodorino confit e mozzarella.
Nella seconda (pescato) le proposte sono due:
  • velo di mango, riso nero venere, fagiolini verdi e salmone marinato;
  • riso bianco con sesamo nero e bianco tostato, velo di zucchina, philadelphia , cetriolo, e tonno rosso del mediterraneo marinato e cotto al vapore.
Tutti i Sushi sono accompagnati da tre salse: teriyaki, agrodolce di pomodoro, maionese al pezzemolo. Con questi Sushi realizzati con la contaminazione dei prodotti mediterranei di grande valore armonico e di gusto, Rachele personalizza le tendenze che arrivano dall’estero senza snaturarle, ma esaltandole ancora di più e armonizzandole con i nostri gusti.   italiaatavola
 

© Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento