Primavera- estate,
periodo di scampagnate
e tradizioni culinarie
La primavera è ormai nel pieno e, tra la fine di aprile e il mese di maggio, raggiunge il suo splendore con le giornate che continuano ad allungarsi dandoci finalmente la possibilità di poter passare un po’ di tempo all’aria aperta.
Questo periodo, scandito dal susseguirsi delle varie festività ricorrenti e celebrazioni che vanno dalla Pasqua e Pasquetta, 25 aprile e primo maggio, proseguendo fino al 2 giugno, sono accompagnate nella mia esperienza dalla presenza di due elementi costanti: le scampagnate nel verde e la presenza costante, soprattutto tra fine aprile e inizio maggio, dal “trio” fave, pecorino e vino rosso.
Questa tradizione culinaria, originaria del Lazio e ormai presente in tutta Italia, si accompagna alla classica gita fuori porta, chiamata anche Maggetto dai romani, che ci porta sotto il primo sole, nei bellissimi parchi pubblici e nei giardini, con ingredienti naturali e ricchi di proteine e sapori.
Le origini del pecorino si fanno risalire alla Roma Antica. La sua lunga conservazione e l’elevato apporto nutritivo, unito a grande digeribilità, ne hanno fatto un elemento importante nella dieta dei legionari. È stato uno dei primi prodotti del Lazio ad ottenere il marchio DOP.
Le fave, ricche di fibre, proteine e sali minerali, con la quasi irrilevante presenza di grassi, rappresentano un cibo ipocalorico e con ottimi benefici sulla salute, è sempre stato presente nella tradizione dei cibi poveri ed è ormai un prodotto di stagione molto diffuso sulle nostre tavole.
Il pecorino insieme alle fave, tenere, di stagione, fresche e dal colore verde brillante, assicurano quindi la giusta energia per godere delle giornate di festa, stimolando anche una grande sete. Gustare queste due prelibatezze è semplice e il successo di questa tradizione che ancora continua è dovuto in parte anche al fatto che non c’è nulla da preparare in cucina: è sufficiente infatti sgranare le fave nel piatto e tagliare a tocchetti o scaglie il pecorino, accompagnando il tutto con un buon vino.
Ed ecco il vino scelto per questo abbinamento della tradizione: Rosso di Montalcino Carpineto annata 2019. Un vino che rispetto al suo fratello Brunello è relativamente giovane e meno strutturato, ma sicuramente un vino non banale che sorprende per il suo equilibrio e la scorrevolezza.Ottenuto da uve 100% Sangiovese Grosso, con macerazione delle vinacce nel mosto per circa 10/12 giorni a temperatura controllata, 25°- 30°C, matura per un breve periodo in botti di legno di Slavonia di diversa capacità.
La Tenuta Carpineto, a Montalcino, sorge ad un’altitudine che arriva fin oltre 500 metri s.l.m., uno dei punti più alti all’interno della denominazione. La struttura del terreno è costituita da galestro e da accumuli di argilla con i vigneti circondati da una fitta macchia mediterranea che li preserva dalle umide correnti occidentali provenienti dalla Maremma. Questi elementi, insieme all’esposizione, regalano al vino i sentori di frutti di bosco ed erbe mediterranee che, insieme alla sapidità e alla freschezza, si abbinano alla perfezione alla semplice accoppiata di fave e pecorino.
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