Cresce l’attesa per le selezioni nazionali della squadra italiana che volerà al Bocuse d’Or di Lione 2023, che si svolgeranno nella prima decade di novembre 2022; al momento la location è ancora da definire, ma la certezza è che la formazione che si aggiudicherà il primo posto sarà la stessa che affronterà il più grande concorso di cucina di tutti i tempi, ideato e voluto da Paul Bocuse nel 1987. Fresca della finale di Lione 2021, la Bocuse d’Or Italy Academy, è pronta a prendersi carico dei ragazzi che, una volta giunti a Lione, si ritroveranno faccia a faccia con 23 nazioni e che, in 5 ore e 35 minuti, si contenderanno il podio mondiale, croce e delizia di tutti i cuochi che, almeno una volta nella vita, scelgono di vivere il Bocuse d’Or nel ruolo di attori protagonisti. Un’esperienza totalizzante, eppure così personale e intima, importante e formativa per la vita di uno chef e per la squadra in gara, che presuppone tanta preparazione, rinunce e una dedizione che solo pochi sono disposti a sostenere.
Tre nomi d’eccellenza alla guida dell’Academy
È dal 2017 che la Bocuse d’Or Italy Academy con sede ad Alba (Cn) si occupa di formare ed allenare la squadra italiana in vista delle selezioni europee e della finale mondiale, rappresentata in Italia e nel mondo da un trittico d’eccezione composto dal presidente Enrico Crippa, tre stelle Michelin al ristorante Piazza Duomo di Alba, Carlo Cracco, vicepresidente, una stella Michelin al ristorante Cracco di Milano, e Luciano Tona, direttore dell’Accademia. Da qualche anno l’Academy è supportata anche dalla Federazione italiana cuochi che, con il presidente Rocco Pozzulo, ha deciso di mettere a disposizione della squadra tutta la sua esperienza in quanto a competizioni e gare (dal 27 al 30 marzo a Rimini si svolgerà la 6ª edizione dei Campionati della Cucina italiana).
Enrico Crippa, Carlo Cracco, Luciano TonaNelle ultime due edizioni del Bocuse d’Or, la selezione europea estone di Tallin prima (marzo 2021) e la finale di Lione poi (settembre 2021), il Team Italia è riuscito a piazzarsi al 10° posto in classifica mondiale; risultati importanti e mai raggiunti negli anni precedenti, ottenuti da Alessandro Bergamo, candidato chef e capitano della squadra, il commis Francesco Tanese e il coach Lorenzo Alessio. Nerboruti e giovanissimi, in vista delle gare passate i tre si sono allenati per un anno tra le città di Alba e Cesenatico, tralasciando qualsiasi altro impegno solo per poter esaudire un sogno dal peso specifico non indifferente.
Il Bocuse d’Or è un’esperienza totalizzante
«Un anno è il tempo minimo di cui una squadra ha bisogno per affrontare l’ultimo atto del Bocuse d’Or, l’appuntamento di Lione, che si celebra a cadenza biennale nella città dove Paul Bocuse ha regnato fino a qualche anno fa», ha dichiarato il direttore della Bocuse d’Or Italy Academy Luciano Tona. «Il Bocuse d’Or per un cuoco è un momento catartico, di liberazione da tante ansie che si accumulano durante i precedenti mesi di allenamento e preparazione; il Bocuse d’Or è misurarsi con se stessi più che con il mondo intero, perché quando ti trovi a dover affrontate un’esperienza del genere in campo ci sei solo tu, i tuoi compagni di squadra e nessun altro. Abbiamo scelto di non candidarci all’appuntamento europeo di Budapest (23-24 marzo 2022) perché abbiamo bisogno di tempo per riorganizzare al meglio l’Academy e la squadra. Tutto sommato i mesi che ci separano dalla data della finale mondiale sono relativamente pochi e vogliamo sfruttare al massimo il tempo a nostra disposizione. È una scelta ragionata la nostra, siamo riusciti ad arrivare in decima posizione e non vogliamo tornare indietro, vogliamo fare meglio e per riuscirci dobbiamo prepararci bene. A novembre, con le selezioni italiane si deciderà quale sarà il team che volerà a Lione, da lì in poi i ragazzi saranno supportati dall’Academy e dalle Federazione italiana cuochi per affrontare al meglio quella grande bellezza che è ancora oggi il Bocuse d’Or».
«Se con la Federazione Italiana Cuochi abbiamo deciso di affiancare e supportare la Bocuse d’Or Italy Academy è perché crediamo sia una delle esperienze più importanti al mondo per un cuoco. Il nostro intento è portare all’interno dell’Academy la conoscenza che abbiamo in quanto a gare e campionati», ha spiegato il presidente Federcuochi Rocco Pozzulo. «Al momento crediamo, come il direttore Tona, di doverci concentrare più sull’Academy e sul ruolo fondamentale che dovrà avere nella formazione della squadra, che il prossimo anno vivrà la finale di Lione. Ogni cosa, per essere fatta bene, necessita di tempo, motivo per cui abbiamo deciso di non partecipare alla data europea di Budapest; potrebbe sembrare strano ma questa al momento è una scelta saggia, perché dal decimo posto in classifica vogliamo ripartire per salire e non retrocedere o vanificare gli sforzi passati. Il podio, forse, non sarà un successo immediato, ma non abbiamo fretta, dobbiamo avere fiducia nelle nostre forze, nella nostra costanza, determinazione e comunità d’intenti e queste caratteristiche le ritroviamo nella Bocuse d’Or Italy Academy, nel direttore Tona e negli chef Enrico Crippa e Carlo Cracco». ITALIAATAVOLA
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