lunedì 14 marzo 2022

Il turismo torna a respirare: addio alla quarantena per 35 milioni di viaggiatori

Il turismo torna a respirare: 

addio alla quarantena 

per 35 milioni di viaggiatori

Per chi proviene da Stati fuori dall'Unione europea sarà sufficiente essere in possesso del Green pass per entrare in Italia. Un novità che riguarda circa un terzo dei turisti stranieri che visitano il Bel Paese

di Gianluca Pirovano

Non è ancora l'ora di festeggiare. Il 2021 è stato infatti l'anno nero del turismo e la guerra tra Russia e Ucraina rischia di essere un ulteriore macigno su un settore in crisi da ormai due anni per colpa della pandemia. La novità varata dal Governo nelle scorse settimane e oggi diventata realtà è però una boccata d'ossigeno

Dall'1 marzo infatti per tutti i viaggiatori provenienti dai Paesi extra Unione europea non è più obbligatoria la quarantena ma è sufficiente essere in possesso di un certificato che attesti l'avvenuta vaccinazione, quello che per noi è il Green pass. Una misura importante perché riguarda 35 milioni di viaggiatori: questo il numero di turisti extracomunitari giunti in Italia nel 2019, ultimo anno prima dell'esplosione della pandemia. 

Il turismo torna a respirare: addio alla quarantena per 35 milioni di viaggiatori

Turismo, le nuove regole dall'1 marzo 

Da oggi quindi i turisti provenienti da Paesi che non fanno parte dell'Ue per entrare in Italia dovranno soltanto compilare il modulo online chiamato Digital passenger locator form (DPLF) e presentarsi con una certificazione di avvenuta vaccinazione. L'ordinanza prevede in realtà che in assenza di certificato l'ingresso in Italia sia comunque garantito ma in questo caso permane l'obbligo di quarantena e di tampone dopo cinque giorni per terminarla. 

Quarantena addio per i turisti extra Ue: un aiuto al turismo 

L'Italia è stata l'ultimo Paese dell'Unione europea a varare questa misura, che da tempo era richiesta dagli operatori del turismo. La mancanza di viaggiatori stranieri è stata infatti una delle problematiche più evidenti che si sono abbattute sul settore. I turisti extra Ue rappresentano un terzo del totale dei viaggiatori stranieri in Italia. Si parla di 35 milioni di persone. 

«A pesare sui flussi turistici sono stati soprattutto – sottolinea Coldiretti – proprio i turisti stranieri bloccati alle frontiere dall’avanzare dei contagi e dalla misure di restrizione adottate. I vacanzieri dall’estero in Italia sono strategici per l’ospitalità turistica soprattutto nelle mete più gettonate anche perché hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir».  

Spesa turistica e agriturismi 

A dare ulteriormente valore a questa riapertura ci sono altri due dati, forniti sempre da Coldiretti. Si stima che un terzo della spesa turistica sia destinata all'alimentazione per consumi in ristoranti, pizzerie, trattorie e agriturismi, acquisti di vino e specialità alimentari da riportare a casa. Proprio gli agriturismi potrebbero essere il settore a trarre maggior beneficio dalla riapertura dei confini, dopo una crisi che è costata oltre un miliardo di fatturato. Il motivo? Il 40% delle presenze in agriturismo prima della pandemia era rappresentato da stranieri. Nel 2021 sono stati infatti 669mila, 1,1 milioni in meno rispetto al 2019, per un fatturato sceso a 802 milioni di euro, di fatto dimezzato (49%).

Il turismo torna a respirare: addio alla quarantena per 35 milioni di viaggiatori

Le preoccupazioni legate alla guerra tra Russia e Ucraina 

Una nota positiva, di certo, ma sul futuro pesa indiscutibilmente la guerra in corso tra Russia e Ucraina. Il conflitto, che sta avendo pesanti effetti sul costo del grano e sul caro energia, rischia infatti di assestare un altro duro colpo al turismo, ancora di più dopo la chiusura dello spazio aereo Ue ai voli russi e viceversa. Il turismo dalla Russia generava circa 1,7 milioni di arrivi e 5,8 milioni di presenze prima della pandemia. Non solo, i russi sono per tradizione un popolo altospendente: nel 2019 hanno speso più di 980 milioni in Italia, pari al 2,2% della spesa totale dei viaggiatori stranieri nel Bel Paese.  IAT

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