sabato 25 ottobre 2025

Mercati all’ingrosso: 11 miliardi di fatturato

 

Mercati all’ingrosso: 

11 miliardi di fatturato 

e una sempre maggiore tracciabilità

Il Rapporto Italmercati-Ismea 2025 evidenzia la crescente domanda di prodotti locali e tracciabili, ma anche la frattura alimentare dovuta ai costi di frutta e verdura: il 40% delle famiglie infatti taglia gli acquisti di questi alimenti. I mercati all’ingrosso italiani, con oltre 4.000 imprese e più di 26.000 addetti, movimentano 7 milioni di tonnellate di prodotti freschi per un fatturato di 11 miliardi di euro

Mercati all’ingrosso: 11 miliardi di fatturato e una sempre maggiore tracciabilità

Imercati all’ingrosso italiani rappresentano un segmento chiave della filiera agroalimentare nazionale. Secondo il Rapporto Italmercati-Ismea 2025, il settore muove oltre 11 miliardi di euro di fatturato e impiega più di 26.000 addetti su 22 strutture distribuite sul territorio italiano. La rete comprende 4.000 imprese, tra grossisti, aziende agricole, operatori della logistica, servizi e ristorazione, che movimentano annualmente oltre 7 milioni di tonnellate di prodotti freschi, accogliendo circa 9 milioni di visitatori ogni anno. Il sistema si estende su 9,6 milioni di metri quadrati, di cui 2,5 milioni coperti, pari a circa 1.000 ettari di superficie, con un ruolo strategico nel collegamento tra produzione e distribuzione. L’80% del fatturato è generato dal comparto ortofrutticolo, seguito da ittico, florovivaistico e carni, a conferma dell’importanza di questi mercati per la circolazione di prodotti freschi di qualità. Il rapporto evidenzia però anche i cambiamenti nei consumi:  il 56% dei cittadini sceglie più frequentemente mercati rionali e punti vendita specializzati, attratti dalla possibilità di conoscere direttamente l’origine dei prodotti e dai consigli dei venditori, ma al tempo stesso il 39% delle famiglie ha ridotto l’acquisto di frutta e verdura nell’ultimo anno.

Una rete diffusa ma frammentata

In Italia sono attive oltre 130 strutture di mercati all’ingrosso, sei volte più numerose rispetto a Francia e Spagna. Questa diffusione favorisce la prossimità territoriale e la valorizzazione delle produzioni locali, ma la frammentazione limita la competitività complessiva. La riforma proposta da Italmercati mira a creare pochi poli strategici nazionali, più grandi, digitali e sostenibili, capaci di agire come hub per l’intera filiera agroalimentare.

Mercati all’ingrosso: 11 miliardi di fatturato e una sempre maggiore tracciabilità

Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati

«Con questa seconda edizione del Rapporto vogliamo guardare avanti, proponendo un piano concreto per la riforma del sistema dei mercati», dichiara Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati. «È il momento di riconoscere il loro ruolo strategico come infrastrutture pubbliche al servizio della filiera e dei cittadini. Vogliamo mercati più grandi, connessi e digitali, in grado di garantire tracciabilità, qualità e sostenibilità. Siamo pronti a collaborare con il Governo, con le Regioni e con Ismea per definire un nuovo modello nazionale, in cui pochi poli forti rappresentino un sistema moderno, competitivo e coerente con le sfide della transizione verde».

Proposte operative per la modernizzazione dei mercati

Il Rapporto individua diverse linee strategiche per il futuro del sistema dei mercati italiani:

  • Rete nazionale dei mercati strategici: con investimenti coordinati pubblico-privati per strutture più grandi e sostenibili.
  • Tavolo tecnico permanente sulla logistica e transizione digitale: per garantire la tracciabilità dei prodotti e l’interconnessione dei flussi.
  • Collaborazione con grandi distribuzioni e organizzazioni di produttori: per rafforzare l’integrazione della filiera.
  • Rilancio del comparto ittico: infrastrutture moderne per il trattamento e la lavorazione dei prodotti.
  • Partnership con ristorazione collettiva: valorizzare il prodotto fresco e locale nelle mense pubbliche.

Mercati all’ingrosso: 11 miliardi di fatturato e una sempre maggiore tracciabilità

Anche il settore florovivaistico è importante nel panorama dei mercati all'ingrosso italiani

Queste linee guida puntano a migliorare la competitività, garantire la qualità e promuovere la sostenibilità ambientale, rispondendo alle esigenze di un consumatore sempre più attento alla tracciabilità e alla provenienza dei prodotti.

Posizionamento strategico e logistica

mercati all’ingrosso italiani si distinguono per un posizionamento logistico strategico: oltre l’80% delle strutture è vicino a uno svincolo autostradale, metà è collegata a scali ferroviari, e un terzo a porti o aeroporti. Questa connettività li rende hub fondamentali per la distribuzione dei prodotti freschi in Italia e per l’export europeo, garantendo efficienza nei flussi di merci e riducendo i tempi di trasporto.

Mercati all’ingrosso: 11 miliardi di fatturato e una sempre maggiore tracciabilità

Le mele al mercato ortofrutticolo

I dati evidenziano un valore dei prodotti movimentati superiore ai 7 milioni di tonnellate l’anno, con punte di eccellenza in diversi comparti: ortofrutticolo (18,9 miliardi di euro alla produzione), florovivaistico (3,2 miliardi di euro, oltre il 70% destinato all’export), carni (12,6 miliardi di euro) e ittico (oltre 700 milioni di valore aggiunto).

Mercati e sostenibilità ambientale

Oltre la metà delle strutture aderenti ha investito in impianti fotovoltaici o sistemi di efficienza energetica, con una quota media di energia autoprodotta vicina al 50% entro il 2026. Quasi tutti hanno adottato iniziative per la riduzione degli sprechi alimentari, come il recupero dei prodotti invenduti o la donazione a enti caritativi, confermando il ruolo dei mercati come promotori di sostenibilità nella filiera agroalimentare.

Mercati all’ingrosso: 11 miliardi di fatturato e una sempre maggiore tracciabilità

Molti mercati italiani stanno investendo in efficientamento energetico

La frattura alimentare: meno frutta e verdura nelle famiglie

Negli ultimi anni, i consumatori italiani hanno manifestato un crescente interesse per prodotti locali e tracciabili. Secondo il Rapporto Italmercati-Ismea 2025, curato dal Censis e presentato al Cnel, il 73% degli italiani dichiara di prestare maggiore attenzione all’origine e alla tracciabilità dei prodotti, mentre il 68% privilegia alimenti locali e di stagione. «La domanda di prodotti tracciabili e locali è aumentata in modo significativo», sottolinea lo studio, evidenziando come questa scelta non sia solo una questione di gusto ma anche di sicurezza e fiducia nella filiera agroalimentare. La ricerca segnala che il 56% dei cittadini sceglie più frequentemente mercati rionali e punti vendita specializzati, attratti dalla possibilità di conoscere direttamente l’origine dei prodotti e dai consigli dei venditori. Tuttavia, il prezzo resta un fattore decisivo nella scelta dei prodotti freschi per quasi la metà dei consumatori (49%). Questa tendenza mostra un interesse crescente verso la filiera corta, senza rinunciare alla convenienza economica.

Mercati all’ingrosso: 11 miliardi di fatturato e una sempre maggiore tracciabilità

Il 73% degli italiani presta grande attenzione alla tracciabilità dei prodotti

Nonostante la crescente attenzione verso prodotti locali, il rapporto evidenzia un fenomeno preoccupante: il 39% delle famiglie ha ridotto l’acquisto di frutta e verdura nell’ultimo anno. Lo studio parla di una vera e propria «frattura alimentare», che mette in luce le differenze tra chi può permettersi una dieta sana e bilanciata e chi, pur volendola, non riesce più a sostenerne i costi. In parallelo, circa una famiglia su tre ha dichiarato di modificare la propria dieta privilegiando alimenti a più lunga conservazione, una strategia per contenere le spese ma che può incidere sulla qualità nutrizionale dei pasti. Negli ultimi tre anni, le abitudini alimentari degli italiani hanno subito una trasformazione profonda: tra il desiderio di sicurezza alimentare, l’attenzione alla stagionalità dei prodotti e la necessità di contenere i costi, i consumatori stanno ridefinendo le proprie scelte quotidiane. «Si tratta di un fenomeno che combina aspetti culturali, economici e di salute», conclude il rapporto, evidenziando la complessità dei comportamenti alimentari nel contesto attuale.

Ruolo strategico dei mercati nella filiera agroalimentare

Secondo Livio Proietti, presidente di Ismea: «Il Rapporto Italmercati-Ismea 2025 ci offre una fotografia aggiornata e strategica di un segmento fondamentale della filiera agroalimentare nazionale. I mercati all’ingrosso rappresentano un punto di incontro essenziale tra produzione e distribuzione, e la loro evoluzione verso modelli più moderni, sostenibili e digitali è una condizione necessaria per rendere l’intero sistema agroalimentare più efficiente e competitivo. Lavorando insieme agli attori del sistema - dalle imprese agricole ai mercati, fino alla distribuzione e ai consumatori - possiamo promuovere nuovi modelli alimentari capaci di coniugare qualità, salute e sostenibilità, favorendo il consumo di prodotti freschi e riducendo gli sprechi. In questo senso, il lavoro congiunto con Italmercati e Censis conferma l’importanza di una visione integrata e di politiche coordinate per valorizzare le produzioni locali, sostenere la transizione verde e digitale e rafforzare il legame tra territorio e cittadini. I mercati all’ingrosso possono e devono diventare un motore di innovazione per tutto il sistema agroalimentare italiano».

Mercati all’ingrosso: 11 miliardi di fatturato e una sempre maggiore tracciabilità

Livio Proietti, presidente Ismea

Queste parole sottolineano il valore dei mercati all’ingrosso come infrastrutture pubbliche strategiche, in grado di connettere produttori, distributori e consumatori finali e garantire qualità, tracciabilità e sostenibilità.

Dati statistici e scenari futuri

Il Rapporto Italmercati-Ismea 2025 conferma che il sistema dei mercati italiani è maturo per una riforma strutturale, con pochi poli strategici nazionali capaci di operare come hub di riferimento. Il focus sui dati evidenzia:

  • 22 mercati aderenti a Italmercati, con oltre 4.000 imprese attive;
  • Oltre 7 milioni di tonnellate di prodotti movimentati ogni anno;
  • 9 milioni di visitatori annuali, tra operatori e consumatori;
  • Valore del comparto ortofrutticolo: 18,9 miliardi di euro alla produzione;
  • Florovivaistico: 3,2 miliardi di euro alla produzione, con il 70% destinato all’export;
  • Carni: 12,6 miliardi di euro alla produzione;
  • Ittico: oltre 700 milioni di euro di valore aggiunto;
  • Oltre il 50% delle strutture con impianti fotovoltaici o sistemi di efficienza energetica

Mercati all’ingrosso: 11 miliardi di fatturato e una sempre maggiore tracciabilità

I mercati italiani hanno un ruolo cruciale nella filiera agroalimentare

Questi numeri sottolineano il ruolo centrale dei mercati italiani nella filiera agroalimentare, evidenziando le potenzialità di crescita attraverso investimenti in digitalizzazione, sostenibilità e infrastrutture logistiche moderne. La proposta di creare pochi poli strategici nazionali, digitalizzati e sostenibili, unita a una maggiore attenzione ai comportamenti dei consumatori e alla valorizzazione dei prodotti locali, apre la strada a un sistema più efficiente, competitivo e coerente con le sfide della filiera agroalimentare moderna.

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