mercoledì 15 ottobre 2025

In Italia 8 milioni in difficoltà alimentare

 

In Italia 8 milioni 

in difficoltà alimentare

ma il cibo buttato 

pesa 1,7 milioni di tonnellate

Il 13,9% degli italiani vive in insicurezza alimentare, ma ogni anno si sprecano 1,7 milioni di tonnellate di cibo. L’Osservatorio Waste Watcher invita a riflettere sul valore e sul diritto a un’alimentazione equa


IItalia il 13,9% della popolazione, circa 8 milioni di persone, vive in condizioni di insicurezza alimentare moderata o severa. Allo stesso tempo, ogni anno vengono sprecati 1,7 milioni di tonnellate di cibo, l’equivalente di 3,4 miliardi di pasti da 500 grammi, sufficienti a nutrire oltre 3 milioni di persone in difficoltà. Sono i dati diffusi dall’Osservatorio Waste Watcher International, in occasione del World Food Day del 16 ottobre, la giornata dedicata al valore del cibo e agli 80 anni della Fao.

spreco

In Italia 1,7 milioni di tonnellate di cibo finiscono nei rifiuti ogni anno

«È una giornata che invita a una riflessione profonda per un cambio di paradigma nelle politiche e nei comportamenti alimentari - spiega Andrea Segrè, direttore scientifico di Waste Watcher. L’Italia è un Paese che spreca e che ha fame». Secondo Segrè, il 13,8% degli italiani teme di trovarsi nei prossimi dodici mesi in una situazione di insicurezza alimentare. Il fenomeno non riguarda solo la disponibilità economica, ma anche le abitudini sociali e culturali, che incidono sull’accesso al cibo sano e sul valore nutrizionale e relazionale del mangiare insieme.

Ogni settimana, ciascun italiano getta in media 555,8 grammi di alimenti. Rispetto al 2024 lo spreco domestico è calato del 18,7%, ma resta un problema radicato. Il dato più significativo riguarda il paradosso sociale: chi dispone di meno risorse tende a sprecare di più, sia in quantità sia in qualità. Secondo Waste Watcher, il 51% degli italiani è favorevole a inserire il Diritto al cibo nella Costituzione, anche accettando un leggero aumento della tassazione per finanziare programmi di welfare nutrizionale, mense sociali e filiere corte. Lo “ius cibi”, inteso come diritto fondamentale, mira a garantire a ogni cittadino un accesso stabile, equo e sostenibile a un’alimentazione adeguata, rafforzando il legame tra salute, territorio e responsabilità collettiva.

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