Dopo tre anni di rinvii legati a questioni tecniche e alla privacy, dal 12 ottobre entra ufficialmente in funzione negli aeroporti dell’Unione europea il nuovo Entry/Exit System (EES). Questo sistema digitale di identificazione biometrica è rivolto ai cittadini di Paesi terzi esenti da visto che entrano o escono dall’area Schengen per soggiorni di breve durata.
La piena operatività è prevista per aprile 2026, quando la procedura sostituirà definitivamente i tradizionali timbri sul passaporto, con l’obiettivo di monitorare in modo più efficiente i flussi migratori verso l’Europa.
Controlli digitali al posto del timbro sul passaporto
Per i cittadini europei non è previsto alcun cambiamento. Il nuovo sistema riguarda esclusivamente i viaggiatori extra-Ue esenti da obbligo di visto, provenienti da Paesi come Regno Unito, Stati Uniti, Israele, Giappone, Brasile e altri.
Grazie all’EES, le lunghe attese per il timbro saranno sostituite da un controllo completamente digitalizzato. Il sistema registra dati biometrici - impronte digitali, riconoscimento facciale e scansione dell’iride - oltre a nome, data e luogo di ingresso e uscita.
Registrazione preliminare ai terminali automatici
Per poter beneficiare di controlli più rapidi, i viaggiatori extra-Ue dovranno completare una registrazione preliminare. Questa avverrà presso i terminali automatici installati nelle aree dedicate di aeroporti e frontiere.
La procedura è semplice:
Scansione del passaporto
Rilevamento delle impronte digitali (esclusi i minori di 12 anni)
Acquisizione di una fotografia del volto
Risposte a quattro domande obbligatorie, tra cui conferma dell’indirizzo di soggiorno e disponibilità di risorse economiche adeguate.
Durata e gestione dei dati biometrici
I dati di ingresso e uscita, compresi eventuali rifiuti, saranno conservati per 3 anni. I fascicoli individuali resteranno archiviati un giorno in più, per poi essere automaticamente cancellati. Dopo questo periodo, sarà necessario effettuare una nuova registrazione.
Obiettivi strategici dell’EES per la sicurezza europea
L’introduzione dell’EES nasce dalla necessità di rafforzare la gestione delle frontiere esterne dell’Ue, migliorare la tracciabilità dei movimenti e contrastare l’immigrazione irregolare.
L’Unione europea ha stanziato 142 milioni di euro per lo sviluppo della piattaforma, affidando l’appalto a un consorzio formato da IBM (Stati Uniti), Leonardo (Italia) e Atos (Francia).
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