sabato 11 ottobre 2025

Il nostro Paese soffre di negatività

 

Il nostro Paese soffre 

di negatività: 

rimettiamo al centro 

i nostri giovani

Dovremmo essere orgogliosi di tutto ciò che il nostro Paese offre, mentre, invece, soffriamo da tempo di una negatività diffusa che avvelena, alimenta pessimismo, impigrisce e frena le ambizioni

di Aldo Mario Cursano
Vice Presidente Vicario Fipe
    

Il mondo sta vivendo una fase di estrema fragilità, nel quale l’Italia ricopre un ruolo molto più grande e importante dello stretto stivale che vediamo sulla cartina, fondato e cresciuto nel tempo sulla qualità che il Paese ha saputo esprimere in ogni campo, compresi ristorazione e accoglienza. Dovremmo essere orgogliosi di tutti questo, mentre, invece, soffriamo da tempo di una negatività diffusa che avvelena, alimenta pessimismo, impigrisce e frena le ambizioni, portando a sottovalutare capacità e potenzialità che abbiamo in ogni campo, con la conseguenza di alimentare flusso migratorio di oltre 700mila giovani che hanno lasciato l’italia, nella quale non vedono alcun futuro.

Il nostro Paese soffre di negatività: rimettiamo al centro i nostri giovani

Serve più fiducia nei giovani e nell'Italia

Una seria sconfitta a cui noi non possiamo assistere da testimoni impotenti. Dobbiamo invertire questa tendenza. Serve tornare a credere e voler bene all’Italia e dobbiamo offrire alle prossime generazioni il piacere di vivere in questo Paese, le opportunità di lavorare e di credere nella grandezza italiana, evitando di contrapporsi su ogni dettaglio, perdendo la visione complessiva e unitaria del nostro futuro.

L’Italia occupa soltanto lo 0,53% della superficie mondiale, ma accoglie una fetta molto più grande delle bellezze culturali del mondo: basti pensare ai 4.492 siti museali. Per stare in campo enogastronomico, abbiamo eccellenze uniche: 1.100 vitigni riconosciuti, 538 cultivar di olive, l’aceto balsamico, formaggi e salumi straordinari, il tartufo e lo zafferano e ora riusciamo anche ad esportare il caviale. Abbiamo, oltre a questo, la lingua più bella e ricca del mondo, artigiani capaci di produrre tessuti, con i quali la moda italiana ha conquistato i mercati di tutto il mondo. E una ristorazione amata e copiata in tutto il mondo. In generale, abbiamo a disposizione un arsenale socio culturale senza paragoni che testimonia la grandezza dell’Italia, che noi per primi non sempre riconosciamo.

Occorre allora tornare a credere in noi stessi. Nella nostra storia, nella nostra cultura, nelle nostre arti e nei nostri mestieri. Rimettere al centro l’uomo, la persona, la genialità e la purezza dei nostri ragazzi. Dobbiamo restituire loro il sogno del futuro e non essere pessimisti: dipende solo da noi

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