Tra Marubini e violini: alla scoperta
di Cremona, la città
che suona e cucina
Cremona, città d’arte e tradizione, intreccia storia, paesaggio e gastronomia. Celebre per la liuteria, custodisce tesori come il Duomo e il Torrazzo. Terra di sapori autentici, offre esperienze culturali e culinarie tra botteghe, itinerari sul Po e borghi vicini. Un laboratorio di memoria e saper fare, dove cultura e territorio si incontrano
Redattore
Cremona è una città che conserva un’identità profondamente radicata nella tradizione e nell’artigianato, dove la storia si intreccia con il paesaggio e la cultura del cibo. Conosciuta nel mondo per la liuteria classica, riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, custodisce un centro storico coerente e ricco di testimonianze artistiche, dal Duomo al Torrazzo. Ma Cremona è anche una terra di sapori: dal torrone alla mostarda, dai salumi alla cucina di pianura, la gastronomia si intreccia con la memoria collettiva. Visitare Cremona significa scoprire un patrimonio culturale che si estende oltre le mura cittadine, tra borghi storici, itinerari lungo il Po e produzioni locali, in un dialogo costante tra identità e territorio.
Un patrimonio che nasce dal suono
Cremona è una città che ha costruito la propria identità attorno al suono e alla manualità. La tradizione della liuteria classica cremonese, riconosciuta nel 2012 come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco, resta il suo tratto distintivo. Nelle botteghe del centro storico, oltre centocinquanta maestri continuano a praticare un mestiere che si trasmette per osservazione e pratica, in un equilibrio fragile tra memoria e innovazione.
Il Museo del Violino, inaugurato nel 2013, è il punto di riferimento per comprendere questa eredità. Ospita strumenti originali di Stradivari, Amati e Guarneri, e offre un percorso museale che alterna sezioni tecniche e multimediali. Durante l’anno, la rassegna “Audizioni in Museo” permette di ascoltare i suoni dei violini storici, suonati da maestri selezionati nell'Auditorium Giovanni Arvedi: un modo per restituire vita e funzione a strumenti spesso trattati come reliquie.
La città storica e il suo paesaggio urbano
Il centro di Cremona conserva una struttura urbana compatta, costruita attorno alla Piazza del Comune, dove si concentrano i principali edifici civili e religiosi. Il Duomo di Santa Maria Assunta, iniziato nel XII secolo, è considerato uno degli esempi più completi di architettura romanico-gotica dell’Italia settentrionale. L’interno, arricchito nel Cinquecento da un ciclo di affreschi con storie della Vergine e del Cristo, rappresenta un unicum nella pittura lombarda dell’epoca.
Accanto, il Torrazzo - che con i suoi 112 metri di altezza è la torre campanaria medievale più alta d'Europa in laterizi - ospita un orologio astronomico tra i più grandi al mondo. Il Battistero ottagonale e la Loggia dei Militi completano il complesso monumentale, che negli ultimi anni è stato oggetto di restauri mirati al consolidamento e alla valorizzazione turistica. Passeggiare per le vie che si diramano dalla piazza - via Solferino, corso Garibaldi, via Sicardo - consente di leggere la stratificazione di una città che ha conservato, più di altre lombarde, una dimensione coerente e misurata.
Il gusto della tradizione: dal torrone ai salumi tipici
Non si può parlare di Cremona senza citare il torrone, dolce simbolo della città. Secondo la leggenda, nacque nel 1441 in occasione delle nozze tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza. Ogni anno, a novembre, la Festa del Torrone richiama migliaia di visitatori tra degustazioni, rievocazioni storiche e spettacoli nelle vie del centro. Al di là dell’evento, numerose pasticcerie storiche continuano a produrre il torrone secondo le ricette tradizionali, utilizzando miele, mandorle e albume montato. È il caso della Pasticceria Lanfranchi o di Rivoltini, che affiancano alle produzioni classiche versioni contemporanee più leggere e aromatiche.
Ma il gusto cremonese non si ferma al dolce. Da provare anche i marubini in brodo, i bolliti misti con mostarda e i celebri salumi della bassa, tra cui il salame Cremona Igp, prodotto ancora con metodi tradizionali. Le osterie e le trattorie del centro propongono menu che coniugano autenticità e semplicità, raccontando la cucina contadina del Po.
Il Po e la pianura: geografie di lentezza
Proprio la vicinanza al fiume Po ha determinato il carattere agricolo e paesaggistico del territorio cremonese. Le sponde, oggi percorse da una rete di ciclabili e sentieri naturalistici, rappresentano una risorsa ancora in parte inesplorata per il turismo sostenibile. La Ciclovia del Po, che collega Cremona a Piacenza e Mantova, attraversa ambienti golenali di pregio naturalistico come la Lanca di Gerole, habitat di aironi e cicogne.
Il paesaggio agricolo, segnato da cascine con allevamenti di bestiame e campi coltivati, mostra una Lombardia più discreta, dove l’equilibrio tra uomo e fiume è ancora leggibile. In quest’ottica, diversi progetti di valorizzazione territoriale stanno promuovendo forme di turismo a basso impatto, legate alla mobilità dolce e alla riscoperta dei prodotti locali.
Dintorni: borghi e identità territoriali
La provincia di Cremona conserva centri di interesse storico e architettonico che meritano attenzione.A Crema, il Duomo, la piazza Garibaldi e il Palazzo Pretorio disegnano un centro rinascimentale di grande coerenza, oggi valorizzato anche grazie alla notorietà cinematografica ottenuta con il film Call Me by Your Name. Soncino, borgo fortificato che custodisce una delle rocche sforzesche meglio conservate della regione, oltre al Museo della Stampa, che ricorda l’attività tipografica ebraica del Quattrocento.
Pizzighettone, con le sue Casematte, è un raro esempio di architettura militare continua: un complesso di ambienti voltati che oggi ospitano eventi culturali e gastronomici, tra cui la rassegna “Fasulin de l’oc cun le cudeghe”, appuntamento autunnale legato alla cucina contadina.
Cremona, dove mangiare
Ecco alcuni indirizzi dove mangiare in città
Hosteria 700
L’Hosteria 700 si trova in un angolo suggestivo di Piazza Gallina, a soli 300 metri dal Duomo di Cremona, ospitata nel palazzo storico della famiglia Barbò, appartenuto alla Marchesa Donna Marietta “La Bodora”. Costruito nel 1837 dall’architetto Carlo Visioli, conserva decorazioni dei pittori cremonesi Giovanni Motta e Gallo Gallina e ambienti arricchiti da specchiere in stile neo-barocchetto. L’atmosfera elegante valorizza ogni esperienza gastronomica, unendo storia e sapori.
Il menu propone antipasti come culatello di Zibello con giardiniera, lonzino tonnato, baccalà mantecato e tartare di gamberi rosa; primi come marubini ai tre brodi, risotto ai porcini, tortelli di zucca o di foie gras; secondi tra arrosto di pesce, costoletta d’agnello, filetto di manzo alla crema di tartufo, grigliata di carne e tagliata. Ampia scelta di formaggi e piatti di mare completano l’offerta.
Hosteria Del Cavo
Situato a Cremona in via Cavo Cerca, vicino allo stadio, il locale fondato da Vincenzo Costa nel 1984 è un tempio per gli amanti del risotto. L’offerta gastronomica si concentra infatti su risotti abbondanti e vari, preparati secondo la stagionalità e la tradizione: allo stinco (piatto da non perdere), con ossobuco (su prenotazione), taleggio, pere e cannella, radicchio, ortolana, funghi porcini, asparagi, zucca, gorgonzola, tartufo e molte altre varianti.
Prima del piatto principale, è possibile approfittare del buffet di antipasti con verdure grigliate, insalate, fagiolini, mozzarella, formaggi, culatello, coppa e salame d’oca. La cantina, ricca di etichette piemontesi, completa l’esperienza.
Il Ginkgo
Il Ginkgo rappresenta una novità nella scena gastronomica cremonese, ancora fortemente ancorata alla tradizione. Lo chef Lorenzo Barbieri propone una cucina personale e contemporanea, definita “ad alto volume” per l’intensità dei sapori e la forza delle combinazioni. Formatosi al Trussardi, gioca con consistenze e contrasti senza perdere equilibrio, privilegiando ingredienti stagionali e riconoscibili.
La sua cucina, ispirata e rigorosa, unisce tecnica e creatività, con piatti dal carattere deciso ma sempre armonici, segnati da una nota acida o speziata che diventa la sua firma.
Taverna La Botte
Taverna la Botte celebra la cucina tipica cremonese, reinterpretata con creatività e innovazione. Ogni piatto nasce da una cura attenta per le materie prime e una passione per i sapori autentici. Il menu propone specialità di carne e pesce, oltre a opzioni vegetariane e per celiaci.
Tra gli antipasti spiccano tonno in scapece, polpo con patate e antipasto misto di pesce. I primi includono marubini in brodo, tortelli di zucca e tagliolini con bottarga di tonno. Tra i secondi, branzino con carciofi, costata di bisonte e brasato con polenta. Completa l’offerta un assortimento di formaggi con mostarde Fieschi e contorni freschi. L’atmosfera è accogliente e lo staff cordiale.
Dove mangiare vicino a Cremona
Per chi volesse spostarsi dal centro cittadino, ecco alcune proposte a massimo mezz'ora di auto da Cremona:
Ca' Barbieri
A Levata di Grontardo, chi cerca una cucina autentica e genuina trova il suo punto di riferimento in Ca’ Barbieri. Sebbene il ristorante abbia assunto la sua attuale forma nel 2004 grazie all’enologo Mario Barbieri e alla moglie Roberta - al timone già dal 1975 - le sue radici affondano nel 1723, quando gli ambienti che oggi accolgono gli ospiti erano già un’osteria con locanda e bottega. Una storia secolare che è valsa a Ca’ Barbieri l’iscrizione nel Registro Nazionale delle Imprese Storiche. Oggi la tradizione di famiglia continua con i figli Diego e Dino: il primo, bartender e responsabile di sala, cura l’accoglienza e l’esperienza degli ospiti; il secondo, Sommelier professionista, Maestro assaggiatore di salumi, formaggi, acque minerali e grappe.
Ca’ Barbieri è la scelta ideale per chi desidera piatti del territorio curati nei dettagli, serviti in un ambiente storico e suggestivo. Accanto alle proposte della cucina tradizionale, il menu offre carni pregiate e una ricca carta dei vini. Tra le specialità della casa spicca la Stradivarius, una giardiniera croccante preparata con verdure selezionate e che presenta equilibrio e armonia dei sapori.
Caffè La Crepa
La cucina della trattoria nasce da un profondo legame con il territorio e le tradizioni familiari, reinterpretando ricette tramandate da generazioni. Il menu valorizza prodotti locali: carni bovine e suine, pollame da cortile, pesci d’acqua dolce, erbe aromatiche e selvaggina.A nche gli animali da cortile rivestono un ruolo importante nella cucina (faraone, conigli, oche, capponi, galline e anatre) e la vicinanza del fiume e del Lago di Garda permettono al locale di cucinare pregiati pesci d’acqua dolce.
Ogni piatto è accompagnato da ortaggi biologici, con equilibrio tra gusto e salute. Le ricette, nate dalla memoria di Mamma Elda, vengono rielaborate con tecniche moderne per preservare sapore e qualità.
Caffè La Crepa
Dal Pescatore
Per chi cerca un'esperienza stellata, Dal Pescatore Santini, a Canneto sull’Oglio (Mn), è uno dei templi assoluti della cucina italiana e non dista troppo da Cremona. Tre stelle Michelin dal 1996, il ristorante della famiglia Santini unisce eleganza, tradizione e rigore in un equilibrio raro. In cucina oggi guida Nadia Santini, prima donna italiana ad aver conquistato le tre stelle, affiancata dal figlio Giovanni, mentre l'altro figlio - Alberto - guida il servizio in sala.
I piatti nascono da un dialogo costante tra memoria e innovazione: i tortelli di zucca, l’anguilla alla brace, i ravioli di faraona o la lepre à la royale raccontano il territorio mantovano con grazia e profondità. La sala, curata con impeccabile calore familiare, riflette un’idea di ospitalità senza tempo. Un luogo dove ogni dettaglio - dal pane fatto in casa alla carta dei vini - è parte di un’esperienza di pura armonia.
Gabbiano 1983
Gabbiano 1983, a Corte de’ Cortesi, da 40 anni celebra il territorio con piatti preparati con le migliori materie prime locali e una selezione di grandi vini lombardi e nazionali. Specialità del locale sono i piatti a base d’oca, omaggio all’antica fama di “paese delle oche e dei poeti”. Nel 2019 siamo stati protagonisti della puntata cremonese di Alessandro Borghese 4 Ristoranti, vincendo il Bonus Speciale per il Miglior Bollito Tradizionale Cremonese.
Il sommelier Andrea Fontana, allievo del seminario Luigi Veronelli, degustatore professionista e coordinatore regionale Slow Wine, propone esperienze uniche di degustazione e ha creato nel 2017 la linea esclusiva “Selezione Andrea Fontana ci metto la faccia”, dedicata a vini locali sostenibili.
Trattoria Cattivelli
La Trattoria Cattivelli si distingue per un approccio culinario attento e ricercato, dove ogni piatto è frutto di cura, equilibrio e creatività. L’offerta privilegia prodotti di stagione e materie prime a chilometro zero, con un forte impegno verso la sostenibilità e la valorizzazione dell’ingrediente. Il menu racconta l’eccellenza della Bassa Piacentina attraverso salumi di propria stagionatura, pasta fresca artigianale, pesce di fiume, carni selezionate e dessert preparati internamente.
La cantina propone una selezione esclusiva di vini Doc dei Colli Piacentini, affiancati da vini nazionali e birre artigianali, studiati per offrire accostamenti armonici che esaltano ogni piatto.
Cremona, dove dormire
Ecco alcuni hotel dove pernottare a Cremona e dintorni:
DelleArti Design Hotel
Il DelleArti Design Hotel, situato nel cuore di Cremona, a pochi passi dal Duomo, accoglie i suoi ospiti in un ambiente contemporaneo ed elegante. Dispone di 33 camere Superior, due Junior Suite e una camera tripla. La Project Room, luminosa veranda affacciata sul giardino, ospita una raffinata sala colazioni con proposte ispirate alle migliori specialità locali.
L’hotel offre inoltre palestra attrezzata, cabina a infrarossi Physiotherm, garage privato su prenotazione e parcheggio convenzionato. Tra i servizi: reception H24, bar, sala riunioni, noleggio biciclette, shuttle e convenzioni con alcuni tra i migliori ristoranti della città.
Hotel Continental
Situato a pochi passi dal centro storico di Cremona, l’Hotel Continental accoglie i suoi ospiti in un ambiente moderno e funzionale, con 63 camere. Alcune di queste offrono una suggestiva vista sul Torrazzo o sulla piazza. L’hotel dispone di due sale meeting - la Sala Stradivari fino a 100 persone e una boardroom per incontri riservati - oltre a una palestra panoramica al quarto piano.
All’interno, la Pizzeria D’Autore propone pizze gourmet con impasti a lunga lievitazione e ingredienti selezionati. Servizi: reception 24h, colazione, bar, pet friendly, noleggio biciclette, shuttle su prenotazione e info turistiche. Tra i benefit, un parcheggio pubblico gratuito a 150 metri.
Hotel Impero
Situato nel centro storico di Cremona, a pochi passi da Piazza del Comune, dal Torrazzo e dal Duomo, ma anche dal Museo del Violino, l’Hotel Impero accoglie gli ospiti in un’atmosfera elegante e senza tempo. L’hotel dispone di reception 24 ore, colazione e parcheggio convenzionato a soli 50 metri, ideale per chi desidera vivere Cremona nel suo cuore più autentico.
Le sue 50 camere, luminose e curate nei dettagli. Le camere ai piani inferiori richiamano lo stile Impero, mentre quelle del quarto piano, categoria CLUB, reinterpretano con raffinatezza il gusto degli anni ’30. Molte offrono una vista suggestiva sulla Cattedrale e sul Palazzo Comunale.
Cascina Farisengo
Immersa nel verde della campagna cremonese, a pochi chilometri dalla città a Bonemerse, Cascina Farisengo accoglie gli ospiti in un agriturismo a gestione familiare con pernottamento e colazione inclusa. Le 11 camere, un tempo antiche case contadine, sono oggi spazi luminosi, confortevoli e ricchi di fascino rurale. La cascina del 15° secolo, con la sua corte interna, il parco storico di 12.000 mq con laghetto e alberi secolari, offre un’atmosfera autentica e rilassante.
Completano l’esperienza il Museo Contadino, con oltre 250 reperti della civiltà rurale e una collezione di carrozze d’epoca, e il Tempietto romano nei dintorni. Cascina Farisengo, da generazioni è curata dalla famiglia Baronchelli.
Una città laboratorio di saper fare
Cremona continua a essere una città che si riconosce nel mestiere, più che nella vetrina. La liuteria, la gastronomia e l’artigianato rappresentano non solo tradizione, ma anche un modello economico basato sulla qualità e sulla trasmissione dei saperi. L’impressione, visitandola, è quella di un luogo che ha scelto la discrezione come forma di autenticità: una città dove la cultura non è spettacolo, ma parte della vita quotidiana.
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