giovedì 9 ottobre 2025

Andrea Sacchetti, figlio d’arte per scelta

 

Andrea Sacchetti, figlio d’arte per scelta: cambiare la pasticceria, un dolce alla volta

Nonostante non pensasse di voler seguire le orme del padre, il maestro Paolo Sacchetti, oggi Andrea porta avanti alla pasticceria Nuovo Mondo di Prato la tradizione familiare. Tra grandi lievitati, ricerca sul gusto, sperimentazioni salate e valorizzazione del territorio e con una formazione tra Cast Alimenti e Iginio Massari, porta nella pasticceria italiana un approccio moderno e tecnico

di Mauro Taino
Redattore

Andrea Sacchetti, figlio d’arte per scelta: amo questo mestiere pur sapendo quanto costa

Mentre lo chef tristellato spagnolo Dani García ha recentemente dichiarato di non desiderare che le proprie figlie entrino in cucina, per via dei sacrifici che il mestiere comporta, c’è chi - come Andrea Sacchetti, figlio del maestro Paolo Sacchetti della pasticceria Nuovo Mondo di Prato - sceglie consapevolmente di abbracciare il laboratorio di famiglia, portando avanti una storia fatta di dedizione, creatività e amore per larte dolciaria italiana.

Crescere tra lieviti e zucchero: una passione nata col tempo

«Non sarebbe corretto dire che ho sempre saputo di voler fare il pasticcere», racconta Andrea. Da bambino, infatti, osservava i genitori lavorare anche durante le festività, quando gli altri erano in vacanza: «Vedevo quanto fosse stancante, e da piccolo non ero affatto invogliato». Eppure, proprio durante quei giorni di festa, tra Natale e Pasqua, il giovane Sacchetti iniziò a dare una mano in laboratorio, scoprendo pian piano una passione che sarebbe diventata la sua vita.

Andrea Sacchetti, figlio d’arte per scelta: cambiare la pasticceria, un dolce alla volta

Nocciola e Caramello, uno dei dolci più celebri di Andrea Sacchetti

Dopo il liceo classico, scelse di seguire la formazione alla Cast Alimenti di Brescia, una delle scuole di alta formazione più riconosciute d’Italia. Da lì, un passaggio fondamentale alla Pasticceria Veneto di Iginio Massari, dove trascorse quasi un anno di apprendistato. «Mio padre mi disse: quando si prende la patente, è meglio imparare con chi insegna di mestiere. Poi, con le basi solide, si può tornare a casa».

Sacchetti: il dialogo tra due generazioni

Il ritorno a Prato segna l’inizio del percorso accanto al padre Paolo, figura di riferimento della pasticceria italiana contemporanea. Se il padre rappresenta la memoria storica del dolce artigianale, il figlio porta una visione più tecnica e scientifica, dove la chimica degli ingredienti dialoga con la manualità artigiana. «Mio padre ha un approccio molto empirico, frutto dell’esperienza e dell’essere autodidatta tipico della sua generazione. Io, invece, cerco di capire il perché delle cose: come gli ingredienti reagiscono tra loro, come ottimizzare i bilanciamenti».

Andrea Sacchetti, figlio d’arte per scelta: cambiare la pasticceria, un dolce alla volta

La Pesca di Prato di Andrea Sacchetti

Oggi, in laboratorio, Andrea è responsabile della produzione dei grandi lievitati, a partire dal panettone, e firma una linea di dolci che unisce tecnica e sensibilità contemporanea. Accanto ai classici come le Pesche di Prato o i Cantucci, convivono creazioni moderne nate da una ricerca continua: «Cerchiamo sempre di reinventarci, senza mai perdere di vista la tradizione».

La pasticceria salata: un nuovo linguaggio di gusto

Non solo dolce. Andrea ha ricevuto riconoscimenti anche per la sua pasticceria salata, un ambito che ha saputo interpretare con originalità. «La pasticceria salata nasce da una necessità. Durante il lockdown abbiamo dovuto reinventarci e così abbiamo creato l’“aperitivo di pasticceria”».

Andrea Sacchetti, figlio d’arte per scelta: cambiare la pasticceria, un dolce alla volta

Biancaneve, uno dei dolci più significativi di Andrea Sacchetti

Da lì, un successo inaspettato che ha mostrato come tecnica, equilibrio e creatività possano dialogare anche lontano dallo zucchero. Per Sacchetti, il segreto sta nel gioco di percezioni: «Funziona quando inganna piacevolmente il palato, come un cannoncino salato con crema al Parmigiano o una tartelletta di verdure. È una questione di equilibrio e sorpresa».

Gusto, salute e tendenze: il difficile equilibrio tra moda e sostanza

Sulle tendenze “light” o “senza zucchero”, Andrea mostra una visione lucida e coerente: «Negli anni ho ridotto gli zuccheri, ma non seguo le mode fino a sé stesse. Il dolce deve restare un momento di piacere, di godimento. Se lo si svuota di gusto, perde senso».

Andrea Sacchetti, figlio d’arte per scelta: cambiare la pasticceria, un dolce alla volta

Un dettaglio di Nocciola e Caramello di Andrea Sachelli

Secondo lui, il rischio oggi è che la pasticceria perda la propria anima sensoriale, sacrificata sull’altare delle mode alimentari. «Bisogna avere una propria filosofia di pasticceria: se non sai dove vuoi andare, saranno le mode a guidarti».

Il territorio come radice e ispirazione

La valorizzazione delle materie prime locali resta un pilastro del lavoro dei Sacchetti. «Mio padre è stato un precursore in questo senso: molti dei suoi prodotti iconici nascono dal territorio, come le Pesche di Prato o i lievitati con fichi secchi di Carmignano e pinoli di San Rossore». Andrea, però, aggiunge un tocco personale: «Quando lavoro con lui, rispettiamo la tradizione. Quando sono da solo, mi piace esplorare nuove strade, anche fuori regione».

Una pasticceria senza complessi di inferiorità

Oggi Andrea gestisce in autonomia il laboratorio, coordinando produzione e ordini, mentre la madre si occupa della parte amministrativa. «Ho imparato osservando i miei genitori: ognuno ha un ruolo preciso. Io, per ora, voglio concentrarmi sull’essere un buon pasticcere». Un equilibrio familiare che permette alla pasticceria Nuovo Mondo di restare un punto di riferimento, con un piede nella tradizione e lo sguardo verso il futuro.o

Per Andrea Sacchetti, la pasticceria italiana sta vivendo un momento di grande fermento. «Le vere innovazioni oggi le vedo nella pasticceria da ristorazione, sempre più capace di stupire il pubblico. Ma la nostra identità resta fortissima: insieme a quella francese, è una delle più influenti al mondo». Il suo auspicio è chiaro: «Vorrei che smettessimo di guardare alla Francia e iniziassimo a innovare le nostre brioche, le nostre colazioni, i nostri impasti. La tradizione italiana ha ancora tanto da dire».

L’impatto dei social: tra vetrina e consapevolezza

Anche se confessa di non amare i social, Andrea ne riconosce l’importanza: «Come dice Massari, è inutile fare il dolce più buono del mondo se nessuno lo conosce». I social, spiega, non sono strumenti di vendita diretta, ma di identità: «Servono per far conoscere chi sei, non solo cosa fai». E in un mondo dove l’immagine corre più veloce del gusto, saper comunicare con autenticità è forse la sfida più grande.

Andrea Sacchetti, figlio d’arte per scelta: cambiare la pasticceria, un dolce alla volta

La particolare lavorazione del Biancaneve di Andrea Sacchetti

Pasticceria italiana: un futuro fatto di eredità e consapevolezza

La storia di Andrea Sacchetti rappresenta una nuova generazione di pasticceri italiani: formati, consapevoli, tecnici ma radicati nella memoria.In un’epoca in cui molti giovani fuggono dai mestieri artigianali, lui dimostra che leredità familiare non è un peso ma un trampolino.

Andrea Sacchetti, figlio d’arte per scelta: cambiare la pasticceria, un dolce alla volta

Andrea Sacchetti all'interno della sua pasticceria Mondo Nuovo di Prato

Con la sua visione, porta avanti un’idea di pasticceria che è cultura, territorio e innovazione. E se il futuro della pasticceria italiana passa dalle mani dei figli d’arte come lui, il suo profumo continuerà ad essere quello della bontà autentica.

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