mercoledì 8 ottobre 2025

Occupazione in frenata

 

Occupazione in frenata: 

l’Italia rallenta, 

l’Horeca avverte 

il contraccolpo

Meno dinamismo nel mercato del lavoro e una partecipazione femminile ancora troppo bassa: elementi che rallentano la crescita del Paese e pesano, in modo particolare, sul turismo e sulla ristorazione [...]

Ad agosto 2025 gli occupati in Italia sono stati 24 milioni 170milain calo rispetto a luglio. Un arretramento che riguarda i dipendenti permanenti, scesi a 16 milioni 432mila, e i contratti a termine, ridotti a 2 milioni 516mila, mentre crescono gli autonomi, arrivati a quota 5 milioni 223mila. Su base annua il bilancio resta positivocon 103mila occupati in più rispetto ad agosto 2024 grazie alla crescita dei dipendenti stabili (+208mila) e degli indipendenti (+139mila), a fronte di un forte calo dei contratti a termine (-245mila).

Occupazione in frenata: l’Italia rallenta l’Horeca avverte il contraccolpo

Occupazione in calo: i segnali dell’Istat e l’ombra sulla filiera Horeca

Il tasso di occupazione scende al 62,6%la disoccupazione rimane stabile al 6,0% e l’inattività sale al 33,3%Numeri che, osservati nella loro evoluzione, raccontano un mercato meno dinamicogli aumenti su base annua si sono progressivamente ridottipassando dagli oltre 440mila registrati a gennaio ai soli 103mila di agosto. «Anche se appare prematuro leggere le prime stime sull’andamento dell’occupazione e della disoccupazione di agosto come l’inizio di una fase di deterioramento del mercato del lavoro cominciano a consolidarsi i segnali di una minore dinamicità. Al netto del calo dell’occupazione rilevata nell’ultimo mese, associata ad un incremento dei disoccupati e degli inattivi, infatti, negli ultimi periodi gli aumenti registrati su base annua si sono assottigliati: dagli oltre 440mila di gennaio ai 103mila di agosto, peraltro concentrate nella fascia over 50»: questo il commento dell’ufficio studi di Confcommercio ai dati provvisori sull’occupazione dell’Istat.

A preoccupare, accanto al rallentamento generale, è anche la scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro. «A conferma di un quadro meno espansivo vi sono i segnali di una tendenza alla minore partecipazione al mercato del lavoro. Il fenomeno, pur interessando sia gli uomini che le donne, appare innegabilmente più preoccupante per la componente femminile dell’occupazione. Ad oggi oltre il 42% delle donne tra i 15 ed i 64 annivale a dire quasi 8 milioni di personerisulta inattivanon ha un’occupazione e non la cerca, cifra che seppure leggermente inferiore ai valori pre-pandemici ci colloca molto lontano dai valori medi europei e rappresenta un freno alle possibilità di sviluppo del nostro Paese».

È qui che l’Horeca sente più forte l’impatto di questi datiIl settore, già in difficoltà nel reperire personale per coprire turni e stagionalità, vede restringersi ulteriormente il bacino di lavoratori potenzialiLa carenza di partecipazione femminile pesa doppiamenteperché priva di risorse una filiera che tradizionalmente ha offerto sbocchi occupazionali importanti alle donnedalla ristorazione all’accoglienza. Il risultato è che le statistiche generali non restano numeri astratti, ma diventano un limite concreto per la programmazione e la crescita di bar, ristoranti e hotel.

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