sabato 18 ottobre 2025

In Emilia sequestrate 3,5 tonnellate di riso uruguaiano

 

In Emilia sequestrate 

3,5 tonnellate di riso 

uruguaiano venduto 

come italiano

Foto generica di riso impacchettato
L’operazione dei Carabinieri per la tutela agroalimentare di Parma ha smascherato un tentativo di frode sulla provenienza del prodotto e gravi irregolarità igieniche in un deposito alimentare di Campagnola Emilia

    

Tre tonnellate e mezzo di riso proveniente dall’Uruguay, pronto a finire sugli scaffali come prodotto italiano. È quanto hanno scoperto i Carabinieri per la tutela agroalimentare di Parma durante un controllo in un deposito alimentare di Campagnola Emilia, in provincia di Reggio Emilia.

In Emilia sequestrate 3,5 tonnellate di riso uruguaiano venduto come italiano

Riso dall’Uruguay spacciato per italiano: maxi sequestro in Emilia

L’operazione, svolta con il supporto dell’Ausl di Reggio Emilia, rientra in una più ampia attività di controllo definita in seno alla Cabina di Regia, organo di coordinamento operativo istituito presso il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Si tratta di un piano mirato che punta a garantire la tracciabilità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari, pilastri fondamentali della filiera italiana.

Nel corso dell’ispezione, i Carabinieri hanno rinvenuto oltre 3,5 tonnellate di riso sfusoconservate in grandi sacchi alimentari (i cosiddetti big bags), prive di qualsiasi documentazione sulla provenienzaUn’anomalia che ha portato al sequestro immediato della merce, destinata - secondo quanto emerso - alla commercializzazione con etichette che lo identificavano come riso italianononostante l’origine sudamericana. Una pratica che, se non scoperta, avrebbe potuto ingannare i consumatori e danneggiare i produttori onesti che ogni giorno lavorano per mantenere alta la reputazione dell’agroalimentare nazionale.

Durante il controllo, inoltre, i militari hanno riscontrato carenze igienico-sanitarie nei locali utilizzati dalla società come deposito alimentare. A seguito delle verifiche, sono state imposte prescrizioni specifiche e comminate sanzioni amministrative, a conferma di un quadro complessivo di scarsa attenzione alla conformità delle norme. Il reparto Carabinieri per la tutela agroalimentare ha sottolineato che il risultato operativo «conferma l’impegno costante nella tutela del consumatore, del made in Italy e nella prevenzione delle frodi alimentari». Un impegno che assume un valore ancora più forte in un periodo in cui la trasparenza nella filiera e la corretta etichettatura dei prodotti sono una delle principali richieste di chi acquista.

«Ringrazio i Carabinieri per la tutela agroalimentare di Parma e l’Ausl di Reggio Emilia per l’operazione che ha portato al sequestro di 3,5 tonnellate di riso uruguaiano pronto a essere commercializzato come italiano - ha commentato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida. L’operazione dimostra che il sistema funziona e chi tenta di ingannare i cittadini e danneggiare il made in Italy viene fermato. La tracciabilità, la trasparenza e la concorrenza leale sono valori fondamentali per garantire qualità, sicurezza e rispetto per i produttori onesti. Difendere il nostro cibola nostra identità e la nostra economia agroalimentare significa difendere l’Italia» ha concluso il ministro.

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