In Emilia sequestrate
3,5 tonnellate di riso
uruguaiano venduto
come italiano
Foto generica di riso impacchettato |
Tre tonnellate e mezzo di riso proveniente dall’Uruguay, pronto a finire sugli scaffali come prodotto italiano. È quanto hanno scoperto i Carabinieri per la tutela agroalimentare di Parma durante un controllo in un deposito alimentare di Campagnola Emilia, in provincia di Reggio Emilia.
L’operazione, svolta con il supporto dell’Ausl di Reggio Emilia, rientra in una più ampia attività di controllo definita in seno alla Cabina di Regia, organo di coordinamento operativo istituito presso il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Si tratta di un piano mirato che punta a garantire la tracciabilità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari, pilastri fondamentali della filiera italiana.
Nel corso dell’ispezione, i Carabinieri hanno rinvenuto oltre 3,5 tonnellate di riso sfuso, conservate in grandi sacchi alimentari (i cosiddetti big bags), prive di qualsiasi documentazione sulla provenienza. Un’anomalia che ha portato al sequestro immediato della merce, destinata - secondo quanto emerso - alla commercializzazione con etichette che lo identificavano come riso italiano, nonostante l’origine sudamericana. Una pratica che, se non scoperta, avrebbe potuto ingannare i consumatori e danneggiare i produttori onesti che ogni giorno lavorano per mantenere alta la reputazione dell’agroalimentare nazionale.
Durante il controllo, inoltre, i militari hanno riscontrato carenze igienico-sanitarie nei locali utilizzati dalla società come deposito alimentare. A seguito delle verifiche, sono state imposte prescrizioni specifiche e comminate sanzioni amministrative, a conferma di un quadro complessivo di scarsa attenzione alla conformità delle norme. Il reparto Carabinieri per la tutela agroalimentare ha sottolineato che il risultato operativo «conferma l’impegno costante nella tutela del consumatore, del made in Italy e nella prevenzione delle frodi alimentari». Un impegno che assume un valore ancora più forte in un periodo in cui la trasparenza nella filiera e la corretta etichettatura dei prodotti sono una delle principali richieste di chi acquista.
«Ringrazio i Carabinieri per la tutela agroalimentare di Parma e l’Ausl di Reggio Emilia per l’operazione che ha portato al sequestro di 3,5 tonnellate di riso uruguaiano pronto a essere commercializzato come italiano - ha commentato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida. L’operazione dimostra che il sistema funziona e chi tenta di ingannare i cittadini e danneggiare il made in Italy viene fermato. La tracciabilità, la trasparenza e la concorrenza leale sono valori fondamentali per garantire qualità, sicurezza e rispetto per i produttori onesti. Difendere il nostro cibo, la nostra identità e la nostra economia agroalimentare significa difendere l’Italia» ha concluso il ministro.
Nessun commento:
Posta un commento