mercoledì 18 giugno 2014

AIS: VERSO IL RINNOVO DELLE CARICHE

Scorsone: Trasparenza e sinergia al centro 
Parla uno dei candidati alla presidenza Ais


Antonello Maietta, Alex Scorsone, Romeo Mancini, Emanuele Conte

In vista del rinnovo delle cariche di Ais, il sommelier Alessandro Scorsone, candidato alla presidenza,
annuncia il suo programma: trasparenza, condivisione, comunicazione e formazione sono alcuni tra i punti chiave
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l rinnovo delle cariche sociali nazionali e regionali di Ais, Associazione italiana sommelier, è previsto per il prossimo 23 giugno, e vede come candidati alla carica di presidente nazionale Emanuele Conte, Antonello Maietta, Romeo Mancini e Alessandro Scorsone (nella foto sotto). In merito alla sua candidatura, il sommelier Scorsone - eletto Personaggio dell'anno 2011 nel nostro sondaggio annuale - ha inviato a Italia a Tavola, una lettera aperta che raccoglie le sue motivazioni, che riportiamo di seguito, invitando anche gli altri candidati alla presidenza dell'Ais a fare lo stesso: saremmo ben lieti di pubblicare anche i loro programmi.
Alessandro Scorsone
"Onestamente, fino a non molto tempo fa, questa era una decisione che non mi aveva minimamente sfiorato. L’Ais, per me, è sempre stata una sorta di seconda casa, una famiglia allargata, un gruppo di amici con i quali condividere una passione comune. Ma non ho mai pensato a me stesso come al possibile presidente dell’Associazione italiana sommelier. E allora perché questa scelta? Per tanti motivi, in verità, il principale dei quali risiede in una sorta di fastidio per quello che avrebbe potuto e dovuto essere il nostro movimento e non è stato, per le tante occasioni perdute a causa di beghe interne, frutto della miopia di pochi che hanno finito per danneggiare tutti.
Alessandro Scorsone
Sarei sciocco se pensassi di essere il depositario della verità assoluta, o il mago fornito di una bacchetta magica in grado di risolvere i mille problemi e le rivalità che da tempo affliggono la nostra associazione. Però so per certo che l’Ais ha delle potenzialità enormi che, adeguatamente sfruttate, potrebbero offrirci la possibilità di percorrere strade finora solo ipotizzate e mai concretamente affrontate. Noi sommelier, troppo spesse relegati al ruolo di “mescitori”, abbiamo professionalità e strumenti per diventare gli ambasciatori di uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy: il vino.
L’Ais può e deve diventare un punto di riferimento, nazionale e internazionale, per tutti coloro che amano il vino italiano, che desiderano conoscerlo, imparare ad amarlo. Noi possiamo dare valore a uno degli asset del Sistema Italia e, nel contempo, a noi stessi. Questo è un Paese che potrebbe tranquillamente vivere solo di turismo e del suo straordinario paniere agroalimentare ed enogastronomico. E la nostra associazione, molto più di altre situazioni, potrebbe e dovrebbe essere il punto di riferimento per tutti coloro che guardano alla qualità italiana con interesse.
Senza dimenticare che, aldilà dell’aspetto squisitamente professionale, la nostra associazione rimane basata sulla comune passione per il vino, per il gusto, per la qualità. Noi abbiamo un patrimonio intorno a noi. Noi stessi siamo un patrimonio. Io credo che quello del sommelier possa essere non solo un hobby ma anche, e in certi casi soprattutto, una professione importante che necessita di un ruolo istituzionale, di riconoscimenti legali, di un albo di categoria, di un diploma che non sia solo un pezzo di carta da incorniciare ma un viatico fondamentale dal punto di vista lavorativo.
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E di un’associazione unita e coesa, capace di imporre presso tutte le sedi i diritti di una storia importante e di una squadra formata da oltre 20mila professionisti ( a proposito qualcuno si è chiesto le cause per cui, negli ultimi anni, abbiamo perso migliaia di iscritti?). Ma per ottenere tutto questo bisogna voltare pagina. Altri hanno scelto questo momento, fondamentale per l’associazione, per dare sfogo ad antichi rancori, per portare avanti piccole vendette personali. Io preferisco rivolgermi a te per chiederti di aiutarmi a diventare il presidente di tutti, disposto anche a dialogare con le altre associazioni che operano nel nostro settore.
So che hai la mia stessa voglia di voltare pagina, di affrontare un percorso comune con entusiasmo, in una logica di trasparenza e sinergia, lontana mille miglia dalla politica di interessi personali e lotte di potere che ha contraddistinto gli ultimi anni dell’Ais. So che desideri anche tu che la professione di sommelier costituisca un’opportunità professionale reale e concreta per te e per tutti i nostri colleghi. Non solo, perché noi, insieme, possiamo rappresentare una valida prospettiva anche per tanti giovani, offrendo loro un percorso lavorativo di grande appeal. Per non parlare di chi svolge già un’attività professionale ma, durante i nostri corsi, può trovare un’alternativa importante. Resta fermo l’approccio puramente passionale ma non sottovalutiamo la valenza professionale del nostro ruolo.
Ti ruberò solo un altro paio di minuti perché ritengo importante riassumere, in modo schematico, quelli che sono i miei obiettivi, quello che intendo fare se avrò il tuo appoggio e quello di tanti altri amici.
Trasparenza. L'Ais deve essere una “casa di vetro”. Ogni azione, ogni decisione, dev'essere chiara, limpida, presa nell'interesse dell'associazione e dei sommelier che rappresenta. La nostra autorevolezza dipende dalla nostra competenza ma anche da come interagiamo col sistema che ci circonda: Istituzioni e Imprese. Non esistono scappatoie o vie più facili in tal senso: il pubblico deve affidarsi ai nostri consigli senza alcun retropensiero.
Condivisione. Un Presidente, anche il più bravo, da solo fa ben poco. C'è bisogno di una squadra che   condivida un programma e collabori alla sua realizzazione. Il Presidente non può e non deve fare tutto. Questo finisce per assorbire tutte le sue energie, senza lasciare margini per pensare alla crescita dell'Associazione. Per questo intendo avvalermi di una equipe competente e coraggiosa, che sappia assumersi compiti e responsabilità. Ma la condivisione è un tema che riguarda tutti gli Associati, tutti noi: in fondo a queste righe troverai una email. Che tu intenda votarmi o meno, ti chiedo di indicare un tema, un problema, un progetto, una soluzione per rendere sempre più forte la nostra Ais!
Comunicazione. Noi Italiani siamo fatti così: bravi, spesso bravissimi, nel fare; incerti e zoppicanti nel raccontare al mondo quanto facciamo. L'Ais non deve più agire così: siamo gli ambasciatori naturali del Made in Italy ed abbiamo un compito importante che stiamo già svolgendo. Dobbiamo farlo sapere al resto del sistema-vino in maniera compiuta, professionale e continuativa. Così come dobbiamo tenere aperto il dialogo coi nostri Associati: non soltanto comunicazione dall'alto in basso ma orizzontale, diretta, per far correre velocemente le informazioni che sono necessarie nella nostra professione.
Formazione. Ragazzi, si torna a scuola! Ogni giorno il nostro mondo diventa sempre più complesso: nuovi produttori, nuovi territori, nuove legislazioni. Il sommelier dell'Ais non può, non deve, restare indietro. Serve un programma di formazione permanente - anche utilizzando le nuove tecnologie - per conoscere quanto di nuovo c'è nel mondo e, anche, per imparare a comunicare in maniera nuova, efficace, chiara, diretta. Soltanto un sommelier preparato potrà sostenere le sfide del prossimo futuro. E non solo vino: il sommelier Ais deve diventare un esperto dell'intero sistema agroalimentare italiano: deve conoscere prodotti e territori. Deve poter rispondere a qualunque domanda. Altrimenti, che ambasciatore è? Lo dico, modestamente, anche partendo da una prospettiva personale, quella che mi vede da tempo impegnato nel ruolo di “sommelier di Stato”, con un incarico presso palazzo Chigi e con la possibilità di vedere, ogni giorno di più, come le nostre eccellenze siano realmente il fiore all’occhiello dell’Italian Style.
Internazionalizzazione. L'Italia vive grazie all'export. È la realtà, ed è una forza. E noi? Anche noi dobbiamo poter seguire nei suoi “viaggi” l'agroalimentare italiano, potendo parlare coi winelover del mondo. Quindi, maggiori conoscenze delle lingue straniere; più consuetudine ai nuovi mercati; più scambi culturali.
Rafforzamento istituzionale. Partiamo dal riconoscimento professionale e del titolo di studio: non per alzare barriere all'ingresso, attenzione. Ma per poter contribuire maggiormente alla crescita dell'economia del nostro Paese e della nostra professione: pensiamo a noi, ma anche a migliaia di giovani che, assieme a noi, potrebbero trovare un percorso di successo. Riprendiamo il cammino, sollecitiamo un confronto con le Istituzioni e portiamo a casa questo risultato! In maniera chiara e trasparente.
Servizi agli Associati. Dobbiamo pensare anche a cosa fa l'Ais per i suoi iscritti. Quali servizi, quali contributi può ricercare e dare. Mettendo al centro, sempre, l'interesse dei Sommelier e l'autorevolezza della professione.
In conclusione, io credo che insieme possiamo fare davvero tanto per l’Associazione Italiana Sommelier. Insieme, perché io credo - lo ribadisco - nel lavoro di squadra. Per questo lascio aperta una finestra di dialogo. Scrivimi al mio indirizzo mail alessandroscorsone@yahoo.it. Mi aspetto i tuoi consigli, i tuoi suggerimenti e la tua collaborazione. Poi, se lo riterrai, potrai votare un presidente certamente molto diverso da quello che lo ha preceduto.
Alessandro Scorsone

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