giovedì 5 giugno 2014

CHIUSO IL 69. CONGRESSO ASSOENOLOGI

TEMI DI GRANDE INTERESSE 
ED ESEMPI UNICI 
DI CONDIVISIONE E UMANITÀ

È terminato con un lungo convinto applauso a San Patrignano il 69° Congresso Nazionale di Assoenologi.
Un’edizione di successo caratterizzata da sessioni di spessore e che ha toccato argomenti di grande interesse. Nell’apertura di domenica 1 giugno, caratterizzata dall’ormai storico telegramma di sostegno e incoraggiamento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dai messaggi dei ministri Maurizio Martina e Giuliano Poletti e dalla presenza del presidente della Commissione agricoltura della Camera dei deputati Luca Sani, che h ribadito l’impegno delle istituzioni nel contrastare le truffe e la malaburocrazia, due fenomeni che a diverso titolo appesantiscono l’attività delle cantine italiane.
Il massimo delle presenze, circa 800, si è raggiunto nella giornata del 2 giugno, incentrata sui due animati talk show moderati con professionalità e stile da Bruno Vespa, e che ha visto confrontarsi eminenti personalità del made in Italy, viticolo e no, sul tema della valorizzazione delle nostre produzioni. Nel pomeriggio del 2 giugno un’emozionante degustazione guidata dal presidente dell’Assoenologi Riccardo Cotarella e dal presidente della sezione Romagna Pierluigi Zama ha messo a confronto il meglio delle produzioni romagnole e francesi. Uno scambio di esperienze che ha sancito di fatto una solida alleanza a sostegno della qualità tra gli enologi italiani e francesi presenti al Congresso.La giornata del 3 giugno, infine, è stata dedicata ad una “generosa” illustrazione dei punti forza delle strategie di valorizzazione delle tre grandi aree francesi, Bordeaux, Borgogna e Champagne, da parte di tre apprezzate personalità professionali di queste aree.In conclusione i presenti hanno voluto esprimere un lungo e sentito applauso agli ospiti della più grande comunità di recupero antidroga, dove il vino è lo strumento di riscatto e di formazione lavorativa che ha consentito a molti ragazzi di recuperare autostima e rispetto professionale.“Vivere è infatti bello, perché significa continuamente saper ricominciare”, come scriveva Cesare Pavese nel suo apprezzato “Il mestiere di vivere”. Parole queste, lette a conclusione del Congresso da Piero Cane presidente della sezione del Piemonte, un verso che rappresenta l’auspicio di tutta l’Assoenologi verso i ragazzi ospiti della Comunità.

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