giovedì 19 giugno 2014

IITTITURSMO... MA COS'E'

Ittiturismo: turismo da (a)mare
Ma l’ittiturismo… Cos’è?


Quando cerchiamo di scoprire qualcosa di più di un certo argomento, qualunque esso sia,
in genere partiamo alla ricerca di definizioni. Ad esempio: cos’è l’ittiturismo? Legalmente si parla di ”attività di ospitalità, ricreative, didattiche, culturali e di servizi” e questo già offre una prima panoramica sull’argomento. L’ittiturismo è infatti un segmento turistico dotato di svariate sfaccettature e presenta diversi elementi. Scopriamoli.
Ospitalità
Mentre nel pescaturismo il turista indossa sì i panni del pescatore ma l’esperienza si esaurisce in poche ore, in quel lasso di tempo trascorso a bordo dell’imbarcazione, nell’ittiturismo il viaggiatore continua la sua immersione nel mondo dei pescatori anche una volta uscito dall’acqua.
L’ittiturismo potrebbe quindi essere definito un po’ come l’equivalente, in versione marina, dell’agriturismo: i turisti vengono infatti accolti in strutture che permettono loro di vivere appieno nello spirito delle attività costiere.
Didattica e cultura
L’ittiturismo è un tipo di turismo che promuove l’apprendimento di tradizioni proprie di un territorio e l’approfondimento di abitudini tipiche di un posto. E permette al turista di vivere un’esperienza completa, di sentirsi accolto dalla popolazione locale e di avere la possibilità di accogliere, dentro di sé, usi e costumi tipici del luogo. Ci sono tantissime cose da sapere sul mare: chi meglio di chi ci passa quasi tutto il suo tempo può trasmettere il proprio sapere?
Ittiturismo: perché?
La definizione di ittiturismo – come complesso di attività di varia natura – specifica che queste attività sono finalizzate alla “corretta fruizione degli ecosistemi acquatici” oltre che “delle risorse della pesca”. Senza dimenticare l’importanza della “valorizzazione degli aspetti socio-culturali delle imprese ittiche”.
Attenzione per l’ambiente
L’altra faccia della medaglia di un turismo florido è rappresentata dal rischio di sfruttamento dell’ambiente. L’ittiturismo, al contrario, mira a rivalutare territori che altrimenti potrebbero essere abbandonati al degrado e promuove un turismo dove il rispetto per l’ambiente circostante è un elemento imprescindibile.
Non solo pesca
Il turismo è un settore che abbraccia svariate attività commerciali: quando la macchina del turismo funziona, ogni componente viene giustamente valorizzato. Allo stesso tempo, perché l’ingranaggio del turismo non incorra in intoppi, è necessario che ogni elemento sia curato. Si tratta quindi di un circolo virtuoso che quando funziona bene porta benefici anche a diverse attività che alla pesca sono correlate.
Un piano d’azione per la promozione dell’ittiturismo può infatti prevedere anche la ristrutturazione di abitazioni caratteristiche della zona costiera, così da ricostruire e valorizzare villaggi arroccati sul mare o creare nuove strutture ricettive volte sempre a facilitare l’incontro tra i pescatori (che hanno sempre tanto da raccontare) e i turisti, desiderosi di ascoltare, scoprire e imparare.
Ma l’aspetto edilizio è solo uno dei tanti. Che dire – ad esempio – dei ristoranti sul mare, delle cucine (magari a conduzione familiare) strettamente legate alla pesca quotidiana? Quanto forte può essere la spinta data dall’ittiturismo ad attività come queste?
L’ittiturismo rappresenta quindi una opportunità da analizzare attentamente: con il giusto impegno si possono prendere i turisti all’amo, facendoli innamorare profondamente di un luogo e si può dare a un territorio l’occasione di uscire dalle acque torbide del disinteresse e della disoccupazione.
Fomazione Turismo.com

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