giovedì 19 giugno 2014

QUATTROCENTO ANNI DI STORIA DELL’AGRICOLTURA

In un libro e in un museo a Grum
400 anni di storia dell'agricoltura

 Il museo e la sua guida per scoprire come si viveva e lavorava nelle campagne tra la pianura e le Dolomiti.

 Un libro e  un museo per raccontare quattrocento anni di storia dell’agricoltura e dell’allevamento nel feltrino. Un affresco a trecentosessanta gradi di come si viveva – coloni e signori -nelle campagne alle porte delle Dolomiti, ma anche di come venivano amministrate le terre, che cosa si mangiava, come ci si vestiva, come venivano lavorate le materie prime per produrre i cibi e i vini, quali strumenti venivano utilizzati. Non solo:  museo e libro offrono anche l’opportunità per cogliere e toccare con mano le trasformazioni nei tempi e modi di lavoro determinate dall’evoluzione delle tecniche e degli attrezzi, permettendo di cogliere la rivoluzione anche sociale e culturale determinata dalla meccanizzazione.
Il museo, sito nella frazione feltrina di Grum di Villabruna e alle porte del parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, è allestito nella strepitosa cornice di Villa Zugni Tauro de Mezzan. L’imponente edificio è da quattro secoli cuore dell’azienda agricola dell’omonima famiglia, cui dal 2007 si affianca un agriturismo. E proprio la volontà di mettere a disposizione di visitatori ed ospiti un patrimonio consistente di oggetti e documenti ha spinto i proprietari a dedicare una parte della struttura a esposizione museale permanente, liberamente visitabile durante tutto l’anno previa prenotazione.
Il libro, fresco di stampa per i tipi DBS Zanetti, ne vuole essere una guida. Il termine è però riduttivo perché l’opera – 184 pagine a colori con copertina cartonata – non si limita ad illustrare i pezzi esposti. Offre infatti approfondimenti preziosi per cogliere pienamente – come spiega nell’introduzione Massimiliano Guiotto Zugni Tauro de Mezzan – “tutta la forza evocativa degli oggetti esposti per meglio comprendere la singolarità e la bellezza del territorio”.
Ed è proprio il feltrino - con i suoi campi coltivati, i declivi erbosi pazientemente curati, i corsi d’acqua con le loro roggie seghi e opifici e molini – il protagonista ultimo del libro e del museo. Un piccolo universo operoso che torna a vivere in schizzi, disegni, manoscritti da cui riaffiorano nomi, vicende, consuetudini. Alcuni di questi documenti sono piccoli tesori noti ad oggi sono agli studiosi. Si pensi ai quattrocenteschi Statuta seu Regule di Villabruna ed Umin, piccolo fascicolo pergamenaceo di venti pagine sopravvissuto al sacco di Feltre del 1510 ed oggi preziosa testimonianza delle norme che regolavano il vivere civile in questa parte della campagna feltrina.
La quotidianità di questa esistenza emerge prepotente da oggetti e piccole testimonianze logorate dall’uso ma sopravvissute al tempo: lo scagnel (sgabello) a tre gambe utilizzato per la mungitura, i bracieri portatili, le i cunei tiratronchi per trascinare a valle i tronchi scarpe da lavoro chiodate, e l’elenco potrebbe continuare. Chiude il libro un capitolo dedicato i giochi: le bocce in pietra, il tiro al balinét, le slitte: omaggio ai bambini che animarono quel mondo contadino, e di cui oggi sopravvivono poco meno che tracce.
 Agriturismo Zugni Tauro De Mezzan, Una visita guidata al museo agricolo aziendale, DBS Zanetti, 2014. EAN 9788886955690, € 15
 IN UN LIBRO E IN UN MUSEO
A Grum di Feltre (BL) il museo e la sua guida per scoprire come si viveva e lavorava nelle campagne tra la pianura e le Dolomiti
 Un libro ed  un museo per raccontare quattrocento anni di storia dell’agricoltura e dell’allevamento nel feltrino.
Un affresco a trecentosessanta gradi di come si viveva – coloni e signori -nelle campagne alle porte delle Dolomiti, ma anche di come venivano amministrate le terre, che cosa si mangiava, come ci si vestiva, come venivano lavorate le materie prime per produrre i cibi e i vini, quali strumenti venivano utilizzati. Non solo:  museo e libro offrono anche l’opportunità per cogliere e toccare con mano le trasformazioni nei tempi e modi di lavoro determinate dall’evoluzione delle tecniche e degli attrezzi, permettendo di cogliere la rivoluzione anche sociale e culturale determinata dalla meccanizzazione.
Il museo, sito nella frazione feltrina di Grum di Villabruna e alle porte del parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, è allestito nella strepitosa cornice di Villa Zugni Tauro de Mezzan. L’imponente edificio è da quattro secoli cuore dell’azienda agricola dell’omonima famiglia, cui dal 2007 si affianca un agriturismo. E proprio la volontà di mettere a disposizione di visitatori ed ospiti un patrimonio consistente di oggetti e documenti ha spinto i proprietari a dedicare una parte della struttura a esposizione museale permanente, liberamente visitabile durante tutto l’anno previa prenotazione.
Il libro, fresco di stampa per i tipi DBS Zanetti, ne vuole essere una guida. Il termine è però riduttivo perché l’opera – 184 pagine a colori con copertina cartonata – non si limita ad illustrare i pezzi esposti. Offre infatti approfondimenti preziosi per cogliere pienamente – come spiega nell’introduzione Massimiliano Guiotto Zugni Tauro de Mezzan – “tutta la forza evocativa degli oggetti esposti per meglio comprendere la singolarità e la bellezza del territorio”.
Ed è proprio il feltrino - con i suoi campi coltivati, i declivi erbosi pazientemente curati, i corsi d’acqua con le loro roggie seghi e opifici e molini – il protagonista ultimo del libro e del museo. Un piccolo universo operoso che torna a vivere in schizzi, disegni, manoscritti da cui riaffiorano nomi, vicende, consuetudini. Alcuni di questi documenti sono piccoli tesori noti ad oggi sono agli studiosi. Si pensi ai quattrocenteschi Statuta seu Regule di Villabruna ed Umin, piccolo fascicolo pergamenaceo di venti pagine sopravvissuto al sacco di Feltre del 1510 ed oggi preziosa testimonianza delle norme che regolavano il vivere civile in questa parte della campagna feltrina.
La quotidianità di questa esistenza emerge prepotente da oggetti e piccole testimonianze logorate dall’uso ma sopravvissute al tempo: lo scagnel (sgabello) a tre gambe utilizzato per la mungitura, i bracieri portatili, le i cunei tiratronchi per trascinare a valle i tronchi scarpe da lavoro chiodate, e l’elenco potrebbe continuare. Chiude il libro un capitolo dedicato i giochi: le bocce in pietra, il tiro al balinét, le slitte: omaggio ai bambini che animarono quel mondo contadino, e di cui oggi sopravvivono poco meno che tracce.
 Agriturismo Zugni Tauro De Mezzan, Una visita guidata al museo agricolo aziendale, DBS Zanetti, 2014. EAN 9788886955690, € 15

Nessun commento:

Posta un commento