FLESSIBILITÀ, INTERNAZIONALITÀ
Dal 10 al 13 maggio 2015 la
Fiera, nelle prossime settimane i road-show nel nord Italia.
Maggiore flessibilità, più internazionalità
con una rete di delegati esteri che copre i cinque continenti, i vantaggi di una gestione diretta con un team di lavoro rafforzato e dedicato. Ma anche una comunicazione potenziata su tutte le piattaforme media e una vocazione spiccata al comparto agroalimentare, del quale Veronafiere rappresenta il 45 per cento dell’offerta fieristica a livello italiano. È stato questo il biglietto da visita di Eurocarne, che ieri mattina è stata presentata a Verona ai primi componenti che hanno aderito al gruppo di lavoro: 30 realtà qualificate in tutti i segmenti della filiera delle carni, convocate per condividere un percorso di crescita comune verso la 26ª edizione di Eurocarne, dal 10 al 13 maggio 2015 (www.eurocarne.it). Un modello che replica il successo dello Steering Committee di Fieragricola che ha convolto i principali attori del comparto per realizzare una fiera sempre più tagliata a misura delle esigenze dei propri stakeholder.
La voce degli addetti ai lavori emersa dalla prima riunione del gruppo di lavoro (la seconda è in programma entro ottobre) è univoca e premia la tradizione di Eurocarne come unico punto di riferimento del comparto carne. «Verona è la massima espressione del settore delle carni ed è un punto di riferimento per tutti i macellai italiani e la filiera – ha dichiarato Gianpaolo Angelotti, presidente di Fiesa Assomacellai di Confesercenti – . Anzi, riteniamo che la grande forza di Veronafiere, che con Vinitaly è l’ambasciatore del vino italiano in tutto il mondo, sia proprio la possibilità di organizzare collettive di riferimento per il settore non solamente a Verona, ma anche all’estero, dove i prodotti e il know how Made in Italy sono molto richiesti».
Dogajolo vino da carne |
Per Eurocarne è arrivato l’endorsement anche sul fronte allevatoriale. A parlare è stato Paolo Canestrari, direttore del Consorzio di tutela del Vitellone bianco dell’Appennino Centrale: «Eurocarne è l’unica manifestazione che oggettivamente abbraccia tutti i settori delle carni e assicura la partecipazione e il dialogo di tutti gli operatori, da chi sta a monte dell’allevamento fino ai consumatori. Partecipiamo perché possiamo attraverso Eurocarne qualificare ulteriormente il nostro prodotto, che è ricercato, di qualità, che si distingue dalle produzioni di massa. E solo qui riscontriamo una forte sinergia con i macellai, unici detentori di una cultura e di una professionalità che sono in grado
di fare la differenza nei confronti del cliente finale. Per questo fin da ora possiamo anticipare che organizzeremo eventi specifici e show cooking».
Nessun dubbio sulla scelta per Nicola Zambreri dell’azienda Grossi Carta Mantova. «Siamo partner di operatori del mondo delle macellerie – ha affermato – e abbiamo capito che iscriversi ad altre fiere in Italia significa indebolire Eurocarne, che è la manifestazione storica. Avanti dunque con un piano dedicato ad eventi, comunicazione e promozione a sostegno dell’evento di Veronafiere».
C’è anche chi è stato ancora più esplicito, come Davide Colombini, dell’omonima società che produce impianti di macellazione nel Bresciano: «Il mondo della carne è qui, la filiera si troverà qui fra 11 mesi ed è inutile pensare ad altre destinazioni, quando la storia e questa nuova impostazione su misura degli espositori è nettamente a favore di Veronafiere. D’altronde, Eurocarne è sempre stata la nostra fiera, non altre».
Ha posto l’accento su «un vento che è cambiato, bello fresco», Giorgio Scurati della ditta di coltelleria Friedr. Dick Italia. «Si privilegi anche lo spettacolo, che non è per noi un fattore secondario».
Le prospettive per la carne. Nei prossimi 10 anni, come ha ricordato Elena Benedetti, direttore della rivista Eurocarni, «i consumi di carne aumenteranno, come ha sottolineato anche il rapporto della Direzione generale Agricoltura della Commissione europea. Nel 2023 i consumi complessivi di carne arriveranno a 66,1 chilogrammi pro capite, contro i 64,7 del 2013, in flessione rispetto all’anno precedente per effetto della crisi. E l’aumento sarà più marcato con riferimento alla carne avicola e suina, mentre le carni rosse potrebbero subire una flessione». A fare da traino a questi aumenti dei consumi saranno, principalmente, i nuovi Paesi dell’Unione europea.
Amarone Villa Girardi ottimo per la carne |
per parlare di trend e tendenze.
Una manifestazione per tutta la filiera. Eurocarne coinvolge nel progetto l’intera filiera: associazioni allevatoriali italiane ed estere, servizi di mediazione e per import-export, industria e settore del meat processing, associazioni di categoria e consorzi, consorzi di prodotto, grande distribuzione, grossisti, laboratori artigianali. A settembre sarà convocata la seconda riunione del comitato di indirizzo, che è aperto a tutte quelle aziende che condividono il tema della centralità di Eurocarne come unico riferimento della catena di produzione, trasformazione e commercializzazione delle carni e che desiderano contribuire affinché l’evento ritorni – grazie alla gestione unica di Veronafiere – ad essere la fiera degli addetti ai lavori.
Nessun commento:
Posta un commento