all'analisi sensoriale
si chiama: Sensory mind
Luigi Odello presidente del Centro Studi Assaggiatori |
un percorso per sperimentare l'analisi sensoriale accessibile anche alle piccole e medie imprese e ai professionisti della qualità (sommelier e assaggiatori, ma anche tecnologi e cuochi, architetti e designer).
Di analisi sensoriale oggi si parla molto, non di rado a sproposito, utilizzando il termine come sinonimo dei più consumati "degustazione" e "assaggio", ma il suo utilizzo quale tecnica scientifica di descrizione e misurazione del percepito rimane per lo più circoscritto al mondo della ricerca e alle grandi imprese. I motivi sono due: l'onerosità di funzionamento e di formazione degli strumenti necessari alla sua applicazione (in gergo: i panel) e l'osticità dei metodi usuali.
"Proprio per questo - afferma il presidente del Centro Studi Assaggiatori, Luigi Odello - abbiamo lavorato per ottenere metodi in grado di trasferire la conoscenza in modo rapido e quindi poco costoso. Con Sensory mind le imprese e i professionisti possono approcciare la disciplina con un modulo di sole otto ore per poi proseguire nella direzione che loro stessi considerano più utile. In pratica hanno la possibilità di accedere alla tecnica con poche risorse e di dotarsi di un vestito tagliato su misura."
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