sabato 16 giugno 2018

Gli italiani dicono no alla plastica

Gli italiani dicono no 

alla plastica
Il 76% ha diminuito 

l’uso dei sacchetti


Secondo un’analisi di Coldiretti su dati Eurobarometro, il 76% degli italiani ha diminuito l’impiego di sacchetti di plastica. Nell’Ue la cifra sale all’80%. Numeri importanti che emergono nella Giornata dell’Ambiente. Il comportamento virtuoso volto alla sostenibilità si amplia anche oltre i sacchetti. 

In Italia infatti il 27% dei cittadini ha anche evitato di acquistare oggetti di plastica monouso come piatti, bicchieri o posate mentre ben il 68% ritiene addirittura che sarebbe opportuno pagare un sovraprezzo per questi prodotti. In questo contesto è condivisibile la proposta del ministro dell’Ambiente sull’utilizzo della leva fiscale per diminuire il costo dei prodotti “senza plastica” e degli imballaggi più leggeri con l'obiettivo di rendere più conveniente comprare e usare prodotti sostenibili. Una questione annosa che si è cercato di tenere sotto controllo tra leggi e azioni di "educazione culturale" con inevitabili polemiche tutte italiane scaturite anche recentemente sull'utilizzo dei sacchetti bio.

(Gli italiani dicono no alla plastica Il 76% ha diminuito l’uso dei sacchetti)

Una direzione coerente con le misure ambiziose presentate dalla Commissione europea, nel quadro della strategia Ue per ridurre i rifiuti plastici, che prevedono che entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande, per esempio con sistemi di cauzione-deposito, insieme al divieto di vendita di stoviglie, cannucce, agitatori per bevande, bastoncini di cotone per le orecchie e bastoncini per palloncini in plastica.

Un tema che riguarda non solo il rispetto dell’ambiente, ma anche la stessa salute degli animali, da quelli marini fino a quelli da fattoria. I rifiuti di plastica sono, infatti, i più diffusi anche nelle campagne, spesso a causa dell’inciviltà di chi abbandona le stoviglie utilizzate per i picnic. Mucche, pecore o cavalli degli allevamenti rischiano così di restare soffocati dai residui come sacchetti o piatti, ma si registrano episodi in cui animali sono morti addirittura a causa di prodotti “di moda” come i resti delle lanterne cinesi che sempre più frequentemente vengono fatte volare in cielo.

Accanto ai comportamenti scorretti dei cittadini, non mancano poi i casi in cui le campagne vengono utilizzate addirittura per lo smaltimento illecito di rifiuti abbandonati nottetempo senza curarsi dei gravissimi danni che ciò comporta all’intero settore agricolo.

Sul tema è intervenuto anche il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio: «Siamo la patria della biodiversità - ha detto - unici al mondo per modelli produttivi capaci di unire storia, paesaggi e tradizioni. Ecco perché abbiamo una responsabilità in più e possiamo guidare la discussione, anche internazionale, in tema di ambiente ed economia circolare. Sono necessari strumenti nuovi di condivisione e investimenti concreti nei settori delle energie rinnovabili, contrasto al consumo del suolo, deforestazione. Questo vuol dire anche ridurre l´impiego della plastica come nel caso delle vaschette per alimenti e proseguire la lotta agli sprechi alimentari, dando vita alla catena virtuosa del riciclo. Prendersi cura della terra passa anche dalla somma di gesti quotidiani e da una svolta collettiva. Su questi temi c´è l´impegno del Ministero che guido. Ma c’è bisogno anche di quello di tutti i cittadini. Lavoriamo insieme. Per cambiare».
italiaatavola

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