mercoledì 18 dicembre 2019

Trovati gli algoritmi della bellezza

Trovati 
gli algoritmi 
della bellezza

È il primo sguardo d’insieme a dare la percezione della bellezza,
indipendentemente dalle caratteristiche dei singoli dettagli: lo dimostra l’intelligenza artificiale, grazie agli algoritmi messi a
punto in Italia, nella ricerca condotta dal dipartimento di Fisica dell’Università Sapienza di Roma e pubblicata sulla rivista “Scientific Reports”.
Il metodo di analisi si deve a Vittorio Loreto, che con Miguel Ibáñez-Berganza e Ambra Amico hanno trovato algoritmi capaci di individuare le proprietà del volto dalle quali dipende la percezione
della bellezza, fornendo in questo modo una risposta hi-tech a una domanda antichissima. 

Dalla letteratura alla pittura, infatti, non è mai stato semplice stabilire i criteri che definiscono la bellezza in modo univoco e nessuno ha mai trovato una regola semplice per definire le caratteristiche di un bel viso. 
Adesso la risposta indica che una definizione universale non esiste.
Il punto di partenza è stata l’immagine digitale di un volto, i cui dettagli sono stati modificati dai volontari che hanno partecipato all’esperimento. 
“Il nostro approccio, basato su algoritmi di deformazione delle immagini e su algoritmi genetici, consente al soggetto sperimentale di ‘scolpire’ la sua variante preferita di un volto di riferimento”. È emerso così che la percezione d’insieme di un viso è influenzata dalla personalità dei singoli individui, dall’attribuzione inconscia di
caratteristiche astratte e quello che conta, alla fine, non è la posizione dei singoli elementi, ma l’armonia tra le diverse parti del volto nel loro insieme.
PANORAMA EDIT

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