All’AlpiNN
di Niederkofler
si stappano
bollicine Kettmeir
Il cuoco ha scelto Kettmeir come “bollicina ufficiale” per valorizzare le eccellenze altoatesine. Ottime le nuove etichette in linea con la filosofia di qualità del gruppo Santa Margherita.
L’ambiente un po’ esotico e famigliare di AlpiNN, in vetta al Kronplatz, ha fatto da cornice alla presentazione delle bollicine altoatesine di Kettmeir (del gruppo Santa Margherita) che sono diventate ufficialmente lo spumante scelto dal ristorante di Norbert Niederkofler dove viene proposta la linea “Cook the Mountain”, che utilizza solo prodotti della montagna all’insegna della sostenibilità. E per l’occasione lo chef tristellato ha presentato l’anteprima del volume, disponibile da fine di ottobre e realizzato con pagine in carta di mela, che fra ricette e presentazioni di prodotti illustrerà la sua filosofia di cucina.
L’amministratore delegato del gruppo Santa Margherita Beniamino Garofalo ha presentato il progetto, che intende fare della cantina del gruppo uno degli emblemi dell’Alto Adige. Il presidente Stefano Marzotto ha ricordato l’attenzione per la sostenibilità: Santa Margherita è autosufficiente per l’energia in tutte le sue cantine, in particolare Kettmeir dove si utilizza l’energia geotermica).
Dopo alcuni assaggi di etichette non più in commercio, l’enologo Josef Romen ha presentato le nuove annate degli spumanti, Brut e Rosé 2017, pas dosé 2015 E riserva 2014. Il ‘17 era stata un’annata molto negativa con perdita del raccolto, ma alla fine la vendemmia era stata di buon livello e se ne ha conferma nel Brut base che ha una percentuale del 40% dei Pinot bianco, 52% di Chardonnay e 8% di Pinot nero. Come tutte le bollicine Kettmeir, non fa fermentazione malolattica ed esprime a pieno freschezza, profumo ed eleganza. Un buon vino che conferma la migliorata qualità negli ultimi anni della cantina e che rappresenta a pieno uno stile di identità di territorio che non cede alle mode del momento. Un primo livello che vale molto più della media.
La cuvée di Rosé prevede invece almeno il 50% di più Pinot nero che si unisce allo Chardonnay. In questo caso ci sono stati 24 mesi sui lieviti nella fase di produzione. È uno dei prodotti di punta della cantina e mantiene un’identità anche da quando, a partire dal 2014, ha integrato al solo Pinot nero lo Chardonnay. Il colore rosa ramato lo identifica. Della nuova filosofia d'Enza cantina resta quello forse più legato alla tradizione della cantina.
Il Pas dosé 2015 (50% Pinot bianco, 40% Chardonnay, 10% Pinot nero) deriva da un’annata quasi perfetta che limita per Uspi tecnici le caratteristiche di un prodotto ricercato come questo che è invece molto equilibrato, tondo ed avvolgente. Mancano forse delle spigolosità che ci si potrebbe attendere da un pas dosé, ma è al contempo ricco di eleganza e avvolgenza.
Riserva 1919 annata 2014 è forse il meglio oggi sul mercato per quanto riguarda la produzione della cantina, nonché un grande esempio di qualitá per l'Alto Adige. 60 mesi di affinamento rendono questo blend 55% Chardonnay e 45% Pinot nero un vino lungo e persistente, di grande interesse e piacevolezza.
Kettmeir
La cantina di Caldaro è da un secolo una delle culle della nuova stagione enologica altoatesina, in prima linea nel proporre e sviluppare la spumantistica dell’Alto Adige e nel preservare il prezioso tessuto agricolo della provincia, composto da vigneti di alta collina e montagna a conduzione tradizionalmente famigliare.
Immaginata e progettata con uno sguardo sensibile e attento soprattutto al mercato locale e nazionale, Kettmeir ha attraversato da protagonista tutte le stagioni del vino altoatesino ed italiano durante questo suo secolo di vita: l’innalzamento della qualità, vendemmia dopo vendemmia; i cambiamenti di gusto e delle abitudini di consumo; la costituzione di una “via altoatesina” alle bollicine attraverso il metodo Classico, la realizzazione di solidi accordi di filiera che hanno permesso l’avvio di politiche autentiche di sostenibilità ambientale e, soprattutto, il mantenimento di una vitivinicultura di alta collina e montagna che altrimenti sarebbe andata perduta negli anni della forte industrializzazione. in questo un grande ruolo é svolto dal gruppo Santa Margherita, fra i principali plYer del mondo del vino italiani, con cantine di eccellenza in tutta italia dal Chianti (Lamole) alla Franciacirta (cá del Bosco), e con l'importante produzione del vino bianco italiano più venduti al mondo, il Pinot grigio di Santa margherita.
E proprio come il menu di AlpiNN si basa oggi sulla stagionalità e la territorialità, per rappresentare in ogni suo piatto le montagne, la fatica dei contadini e degli allevatori, la qualità dei loro prodotti, le tradizioni tramandate, la cura e la costanza, così anche per Kettmeir questa stretta collaborazione con diverse famiglie di agricoltori locali, che prosegue da generazioni, ed il meticoloso processo di zonazione effettuato per individuare i siti migliori per ciascun specifico vitigno, hanno portato ad ottenere oggi una materia prima di livello eccellente.
Questa identica passione, cura e costanza sono state poste da Kettmeir sia nella vinificazione dei celebri autoctoni altoatesini così come nella creazione di eccezionali spumanti che dal 1964 in poi hanno ripreso la tradizione del “Tiroler Gold” (le bollicine altoatesine così famose agli inizi del Novecento) dando il via ad una nuova stagione spumantistica altoatesina di altissimo livello, come dimostra il pluripremiato “1919 Riserva Extra Brut” di Kettmeir.
AlpiNN
Norbert Niederkofler è da sempre fautore di una cucina di territorio, impegnata nel valorizzare le produzioni e i produttori locali, nel combattere lo spreco alimentare e nel promuovere una gestione rispettosa dell’ambiente naturale. Una filosofia ben precisa che l’ha portato a raggiungere le vette più alte nella sua professione e che è alla base del suo ultimo progetto realizzato insieme a Paolo Ferretti: il ristorante AlpiNN, a Plan de Corones (Bz), situato all’interno dell’ex stazione della funivia del Kronplatz a ben 2.275 metri d’altitudine, accanto al Lumen, Museo della fotografia di montagna.
Un ristorante che punta a trasformare ogni occasione di convivialità in un’opportunità per avvicinarsi al mondo food in modo diverso e che fonda la sua identità proprio sulla cultura della montagna e sul suo rispetto: dalla scelta dei materiali per il suo arredo - nel marzo scorso è stato premiato agli LCD Awards come miglior ristorante al mondo all’interno di un museo - alle materie prime, che sono alla base del suo menu. Da 12 anni Niederkofler ha infatti rinunciato a tutti gli ingredienti che non provengano dalle sue montagne, selezionando un nocciolo di fornitori locali: una filiera molto corta, di altissima specializzazione e qualità, all’insegna del chilometro “buono”.
Per informazioni: www.kettmeir.com - www.santamargherita.com - alpinn.it
L’amministratore delegato del gruppo Santa Margherita Beniamino Garofalo ha presentato il progetto, che intende fare della cantina del gruppo uno degli emblemi dell’Alto Adige. Il presidente Stefano Marzotto ha ricordato l’attenzione per la sostenibilità: Santa Margherita è autosufficiente per l’energia in tutte le sue cantine, in particolare Kettmeir dove si utilizza l’energia geotermica).
Dopo alcuni assaggi di etichette non più in commercio, l’enologo Josef Romen ha presentato le nuove annate degli spumanti, Brut e Rosé 2017, pas dosé 2015 E riserva 2014. Il ‘17 era stata un’annata molto negativa con perdita del raccolto, ma alla fine la vendemmia era stata di buon livello e se ne ha conferma nel Brut base che ha una percentuale del 40% dei Pinot bianco, 52% di Chardonnay e 8% di Pinot nero. Come tutte le bollicine Kettmeir, non fa fermentazione malolattica ed esprime a pieno freschezza, profumo ed eleganza. Un buon vino che conferma la migliorata qualità negli ultimi anni della cantina e che rappresenta a pieno uno stile di identità di territorio che non cede alle mode del momento. Un primo livello che vale molto più della media.
Stefano Marzotto, Norbert Niederkofler, Beniamino Garofalo, Paolo Ferretti
La cuvée di Rosé prevede invece almeno il 50% di più Pinot nero che si unisce allo Chardonnay. In questo caso ci sono stati 24 mesi sui lieviti nella fase di produzione. È uno dei prodotti di punta della cantina e mantiene un’identità anche da quando, a partire dal 2014, ha integrato al solo Pinot nero lo Chardonnay. Il colore rosa ramato lo identifica. Della nuova filosofia d'Enza cantina resta quello forse più legato alla tradizione della cantina.
Il Pas dosé 2015 (50% Pinot bianco, 40% Chardonnay, 10% Pinot nero) deriva da un’annata quasi perfetta che limita per Uspi tecnici le caratteristiche di un prodotto ricercato come questo che è invece molto equilibrato, tondo ed avvolgente. Mancano forse delle spigolosità che ci si potrebbe attendere da un pas dosé, ma è al contempo ricco di eleganza e avvolgenza.
Riserva 1919 annata 2014 è forse il meglio oggi sul mercato per quanto riguarda la produzione della cantina, nonché un grande esempio di qualitá per l'Alto Adige. 60 mesi di affinamento rendono questo blend 55% Chardonnay e 45% Pinot nero un vino lungo e persistente, di grande interesse e piacevolezza.
Kettmeir
La cantina di Caldaro è da un secolo una delle culle della nuova stagione enologica altoatesina, in prima linea nel proporre e sviluppare la spumantistica dell’Alto Adige e nel preservare il prezioso tessuto agricolo della provincia, composto da vigneti di alta collina e montagna a conduzione tradizionalmente famigliare.
Immaginata e progettata con uno sguardo sensibile e attento soprattutto al mercato locale e nazionale, Kettmeir ha attraversato da protagonista tutte le stagioni del vino altoatesino ed italiano durante questo suo secolo di vita: l’innalzamento della qualità, vendemmia dopo vendemmia; i cambiamenti di gusto e delle abitudini di consumo; la costituzione di una “via altoatesina” alle bollicine attraverso il metodo Classico, la realizzazione di solidi accordi di filiera che hanno permesso l’avvio di politiche autentiche di sostenibilità ambientale e, soprattutto, il mantenimento di una vitivinicultura di alta collina e montagna che altrimenti sarebbe andata perduta negli anni della forte industrializzazione. in questo un grande ruolo é svolto dal gruppo Santa Margherita, fra i principali plYer del mondo del vino italiani, con cantine di eccellenza in tutta italia dal Chianti (Lamole) alla Franciacirta (cá del Bosco), e con l'importante produzione del vino bianco italiano più venduti al mondo, il Pinot grigio di Santa margherita.
Stefano Marzotto, Beniamino Garofalo, Alessandro Marzotto
E proprio come il menu di AlpiNN si basa oggi sulla stagionalità e la territorialità, per rappresentare in ogni suo piatto le montagne, la fatica dei contadini e degli allevatori, la qualità dei loro prodotti, le tradizioni tramandate, la cura e la costanza, così anche per Kettmeir questa stretta collaborazione con diverse famiglie di agricoltori locali, che prosegue da generazioni, ed il meticoloso processo di zonazione effettuato per individuare i siti migliori per ciascun specifico vitigno, hanno portato ad ottenere oggi una materia prima di livello eccellente.
Questa identica passione, cura e costanza sono state poste da Kettmeir sia nella vinificazione dei celebri autoctoni altoatesini così come nella creazione di eccezionali spumanti che dal 1964 in poi hanno ripreso la tradizione del “Tiroler Gold” (le bollicine altoatesine così famose agli inizi del Novecento) dando il via ad una nuova stagione spumantistica altoatesina di altissimo livello, come dimostra il pluripremiato “1919 Riserva Extra Brut” di Kettmeir.
AlpiNN
Norbert Niederkofler è da sempre fautore di una cucina di territorio, impegnata nel valorizzare le produzioni e i produttori locali, nel combattere lo spreco alimentare e nel promuovere una gestione rispettosa dell’ambiente naturale. Una filosofia ben precisa che l’ha portato a raggiungere le vette più alte nella sua professione e che è alla base del suo ultimo progetto realizzato insieme a Paolo Ferretti: il ristorante AlpiNN, a Plan de Corones (Bz), situato all’interno dell’ex stazione della funivia del Kronplatz a ben 2.275 metri d’altitudine, accanto al Lumen, Museo della fotografia di montagna.
Un ristorante che punta a trasformare ogni occasione di convivialità in un’opportunità per avvicinarsi al mondo food in modo diverso e che fonda la sua identità proprio sulla cultura della montagna e sul suo rispetto: dalla scelta dei materiali per il suo arredo - nel marzo scorso è stato premiato agli LCD Awards come miglior ristorante al mondo all’interno di un museo - alle materie prime, che sono alla base del suo menu. Da 12 anni Niederkofler ha infatti rinunciato a tutti gli ingredienti che non provengano dalle sue montagne, selezionando un nocciolo di fornitori locali: una filiera molto corta, di altissima specializzazione e qualità, all’insegna del chilometro “buono”.
Per informazioni: www.kettmeir.com - www.santamargherita.com - alpinn.it
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