Turismo, ecco il Fondo nazionale
Aiuti fino
a 2 miliardi
in 5 anni
Il ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini ha presentato oggi quello che si presenta come uno strumento che il Governo ha studiato per sostenere le imprese del settore gravemente colpite dalla crisi. Positive le reazioni di tutti gli addetti ai lavori, soddisfatti nel vedere (finalmente) una scelta d'aiuto seria per l'accoglienza.
«Dobbiamo aiutare le imprese del turismo ad attraversare il deserto e le imprese a stare sul mercato. Questo strumento del Fondo nazionale per il turismo ci permette di indirizzare gli investimenti e di tornare a crescere. È importante in prospettiva. È non solo un dovere investire nella cultura e turismo». Così il ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, in occasione della conferenza di presentazione del Fondo per il Turismo di Cassa depositi e prestiti.
Saranno mobilitati fino a 2 miliardi di euro in 3-5 anni, a valere sulle risorse di Cdp, per un totale di 750 milioni di euro, e su ulteriori fondi di investitori terzi. Il ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo contribuirà, attraverso un fondo istituito con il decreto Rilancio, fino a 150 milioni di euro».
«Questa è una giornata importante, perché il Fondo per il turismo guarda al futuro - ha sottolineato Franceschini - In questi mesi molto complicati si è parlato del turismo dopo molti anni in Italia, come un problema da affrontare e non come una risorsa da utilizzare. Dobbiamo aiutare il settore del turismo, le imprese e i lavoratori perché è un settore importante che rappresenta il 13% del Pil del nostro Paese».
«Io - ha aggiunto rispondendo sul Recovery Fund - sto chiedendo risorse per la riqualificazione delle strutture ricettive. Sto chiedendo un impegno molto forte per le infrastrutture del Mezzogiorno e sto chiedendo dei piani che vadano a sviluppare il turismo “minore”, legato ai borghi che ha enorme capacità di crescita e legato alle caratteristiche del nostro Paese».
In conferenza stampa l'amministratore delegato di Cdp Fabrizio Palermo, ha spiegato che il Fondo nazionale per il Turismo «punta ad investire in strutture iconiche turistiche del Paese» e si inserisce in una strategia di Cdp di forte sostegno al settore che ha un peso determinante sul Pil, circa il 13%, e ha un peso ancora più rilevante, circa il 15%, in termini di occupazione. È un settore trainante per il Paese che sta soffrendo molto per le conseguenze della pandemia».
Pronte le reazioni di tutto il settore.
«Un segno di forte attenzione quello dimostrato dal Gruppo CDP che evidenzia, ancora una volta, la valenza e l’importanza dell’hotellerie per l’economia dell’intero Paese – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, vicepresidente di Confindustria Alberghi -. Oltre all’attenzione già rivolta al comparto sul fronte della formazione, dell’innovazione e del consolidamento delle attività di gestione degli operatori, apprezziamo le novità introdotte dal Fondo che garantisce al patrimonio immobiliare alberghiero di rimanere un bene italiano. Come apprezziamo la possibilità di prevedere il diritto di riacquisto nei confronti dei precedenti proprietari promuovendo altresì il reinvestimento dei proventi della vendita nell’attività di gestione, un fattore questo utile all’occupazione e alla possibilità di offrire standard qualitativi più elevati e in linea con i nostri competitor».
«Per dare nuova spinta al turismo, in particolare a quello ad alta capacità di spesa, è fondamentale investire in un grande progetto di riqualificazione della ristorazione italiana. Auspico che il ministro Franceschini intenda includere anche questo settore, colpito pesantemente dalla crisi del turismo dovuta all'emergenza sanitaria, tra quelli strategici cui destinare le risorse del Recovery Fund. La ristorazione è una componente essenziale dell’offerta turistica sia in termini di servizio che di immagine e da un contributo rilevante all'economia e all'occupazione del Paese». Così Moreno Cedroni, chef due stelle Michelin, titolare della Madonnina del Pescatore di Senigallia e consigliere di Fipe-Confcommercio.
«L’impegno di Cassa Depositi e Prestiti e Mibact può contribuire sensibilmente a salvaguardare tante strutture ricettive che, per la loro forza iconica, rappresentano al meglio il Brand Italia - osserva Vittorio Messina, presidente di Assoturismo - un passo in avanti per un settore che si trova ad attraversare la fase più difficile della sua storia. Per questo, riteniamo che sia fondamentale accompagnare questo strumento con un uso efficiente ed intelligente delle risorse del recovery fund: dobbiamo impiegarle per dare vita a un vero e proprio piano Marshall per il turismo, con interventi strutturali che favoriscano la ripartenza di tutto il comparto, a partire dalle Pmi della ricettività e dei servizi turistici».
«Riteniamo che il Fondo nazionale del turismo, presentato oggi da Cassa Depositi e Prestiti, sia un primo importante passo per la tutela del patrimonio imprenditoriale turistico italiano. Lo strumento, attraverso l’acquisto, la formazione manageriale, l’innovazione, e il consolidamento economico dei gestori sommato alla valorizzazione degli immobili aiuterà a superare questo periodo di forte difficoltà rilanciando il settore e tutelandone l’occupazione». Questo il parere della presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli.
Dario Franceschini
Saranno mobilitati fino a 2 miliardi di euro in 3-5 anni, a valere sulle risorse di Cdp, per un totale di 750 milioni di euro, e su ulteriori fondi di investitori terzi. Il ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo contribuirà, attraverso un fondo istituito con il decreto Rilancio, fino a 150 milioni di euro».
«Questa è una giornata importante, perché il Fondo per il turismo guarda al futuro - ha sottolineato Franceschini - In questi mesi molto complicati si è parlato del turismo dopo molti anni in Italia, come un problema da affrontare e non come una risorsa da utilizzare. Dobbiamo aiutare il settore del turismo, le imprese e i lavoratori perché è un settore importante che rappresenta il 13% del Pil del nostro Paese».
«Io - ha aggiunto rispondendo sul Recovery Fund - sto chiedendo risorse per la riqualificazione delle strutture ricettive. Sto chiedendo un impegno molto forte per le infrastrutture del Mezzogiorno e sto chiedendo dei piani che vadano a sviluppare il turismo “minore”, legato ai borghi che ha enorme capacità di crescita e legato alle caratteristiche del nostro Paese».
In conferenza stampa l'amministratore delegato di Cdp Fabrizio Palermo, ha spiegato che il Fondo nazionale per il Turismo «punta ad investire in strutture iconiche turistiche del Paese» e si inserisce in una strategia di Cdp di forte sostegno al settore che ha un peso determinante sul Pil, circa il 13%, e ha un peso ancora più rilevante, circa il 15%, in termini di occupazione. È un settore trainante per il Paese che sta soffrendo molto per le conseguenze della pandemia».
Pronte le reazioni di tutto il settore.
«Un segno di forte attenzione quello dimostrato dal Gruppo CDP che evidenzia, ancora una volta, la valenza e l’importanza dell’hotellerie per l’economia dell’intero Paese – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, vicepresidente di Confindustria Alberghi -. Oltre all’attenzione già rivolta al comparto sul fronte della formazione, dell’innovazione e del consolidamento delle attività di gestione degli operatori, apprezziamo le novità introdotte dal Fondo che garantisce al patrimonio immobiliare alberghiero di rimanere un bene italiano. Come apprezziamo la possibilità di prevedere il diritto di riacquisto nei confronti dei precedenti proprietari promuovendo altresì il reinvestimento dei proventi della vendita nell’attività di gestione, un fattore questo utile all’occupazione e alla possibilità di offrire standard qualitativi più elevati e in linea con i nostri competitor».
«Per dare nuova spinta al turismo, in particolare a quello ad alta capacità di spesa, è fondamentale investire in un grande progetto di riqualificazione della ristorazione italiana. Auspico che il ministro Franceschini intenda includere anche questo settore, colpito pesantemente dalla crisi del turismo dovuta all'emergenza sanitaria, tra quelli strategici cui destinare le risorse del Recovery Fund. La ristorazione è una componente essenziale dell’offerta turistica sia in termini di servizio che di immagine e da un contributo rilevante all'economia e all'occupazione del Paese». Così Moreno Cedroni, chef due stelle Michelin, titolare della Madonnina del Pescatore di Senigallia e consigliere di Fipe-Confcommercio.
«L’impegno di Cassa Depositi e Prestiti e Mibact può contribuire sensibilmente a salvaguardare tante strutture ricettive che, per la loro forza iconica, rappresentano al meglio il Brand Italia - osserva Vittorio Messina, presidente di Assoturismo - un passo in avanti per un settore che si trova ad attraversare la fase più difficile della sua storia. Per questo, riteniamo che sia fondamentale accompagnare questo strumento con un uso efficiente ed intelligente delle risorse del recovery fund: dobbiamo impiegarle per dare vita a un vero e proprio piano Marshall per il turismo, con interventi strutturali che favoriscano la ripartenza di tutto il comparto, a partire dalle Pmi della ricettività e dei servizi turistici».
«Riteniamo che il Fondo nazionale del turismo, presentato oggi da Cassa Depositi e Prestiti, sia un primo importante passo per la tutela del patrimonio imprenditoriale turistico italiano. Lo strumento, attraverso l’acquisto, la formazione manageriale, l’innovazione, e il consolidamento economico dei gestori sommato alla valorizzazione degli immobili aiuterà a superare questo periodo di forte difficoltà rilanciando il settore e tutelandone l’occupazione». Questo il parere della presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli.
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