Grandi chef in grandi hotel:
tre nove alleanze
tra food e hotellerie
La carica dei… tre
Il pluristellato Enrico Bartolini con Milano Verticale, l’hotel di Una Esperienze del Gruppo Una (di proprietà di Unipol): la struttura è collocata nella prestigiosa e avveniristica Porta Nuova-Garibaldi, il quartiere al centro della trasformazione radicale dello skyline meneghino.
Un altro cuoco di stanza all’ombra della Madonnina è protagonista della seconda partnership: si tratta di Claudio Sadler che firmerà l’offerta ristorativa del Baglioni Hotels & Resorts nell’area marina protetta di Tavolara in Sardegna: cucinerà infatti per il Baglioni Resort Puntalandia, struttura in apertura a giugno, nel ristorante gourmet Gusto by Claudio Sadler, a cui si aggiungeranno un secondo locale italiano con proposte mediterranee nonché un pool e un terrace bar.
La terza iniziativa vede coinvolto il due stelle Michelin Ciccio Sultano del Duomo di Ragusa Ibla: a Roma opererà in collaborazione con la catena Marriott International, che a settembre porterà in Italia il brand W Hotels. Una location che si colloca in via Liguria, a metà strada tra piazza Spagna e via Condotti.
Gli antesignani
I tre chef seguono le orme degli antesignani della collaborazione con i grandi hotel: Niko Romito, che con Bulgari Hotels è già approdato a Shanghai, Pechino, Dubai e Milano. Il prossimo step sarà il ristorante di Parigi che aprirà entro la fine dell’anno mentre si progetta di arrivare anche a Roma, Tokyo, Miami e Mosca. I Cerea di Da Vittorio svolgono invece attività di consulenza per la cucina dell’hotel Gallia di Milano mentre il main brand di famiglia fa capolino a St. Moritz all’interno del Carlton. E che dire dell’Ovo di Carlo Cracco nell’hotel Lotte a Mosca e di Massimiliano Alajmo che a Marrakech, in Marocco, ha aperto il ristorante Sesamo al Royal Mansour Hotel.
Insomma, la partenership con le catene di hotel attrae sempre più gli chef-imprenditori di casa nostra: per i primi si tratta di un richiamo che archivia definitivamente l’era in cui l’offerta food in albergo era considerata poco più di un servizio, per i secondi rappresenta un modo, specie di questi tempi, per lavorare in condizioni di maggiore sostenibilità economica. BARTU'
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