Il business dei dolci
di Carnevale:
mezzo miliardo
per chiacchiere
e frittelle
È un martedì grasso più povero del solito senza carri e sfilate. Ma ai dolci tipici non si rinuncia. Persino a New York dove chiacchiere e castagnole stanno conquistando gli americani. Ecco le ricette per farle in casa.
Il 16 febbraio è Martedì Grasso. Una data che muove un business di circa mezzo miliardo di euro, quello dei dolci di Carnevale. Secondo l'analisi di Cna Agroalimentare è questo, infatti, il giro d'affare attorno a chiacchiere e frittelle.
Mercato cresciuto del 25% in 5 anni
Un mercato in costante aumento, cresciuto quasi del 25% circa nell'arco di cinque anni, quello dei dolci di Carnevale è un settore che non teme la crisi. La voglia di festeggiare, che rimane prepotente negli italiani, batte quindi l'orientamento sempre più diffuso nelle famiglie, complice il confinamento e la crisi, di dedicarsi alla cucina.
D'altronde, «c'è frittella e frittella - sottolineano i pasticceri e gli altri operatori del settore iscritti a Cna Agroalimentare - e quella degli artigiani ha un altro sapore». Come testimoniano i buongustai italiani, decisi a farsi questa concessione e a concedersi qualche peccato di gola prima di immergersi nel periodo quaresimale.
In testa tra gli acquisti, senza concorrenti che tengano, sono le chiacchiere nelle varie denominazioni locali. «Da sole valgono - secondo le stime di Cna Agroalimentare - tra il 40 e il 50% del ricco mercato dei Dolci di Carnevale».
Tradizione italiana invade New York
E, dopo il boom del panettone lo scorso Natale, sono proprio le chiacchiere, le castagnole e persino il migliaccio a spopolare Oltreoceano.
In particolare nell’area di New York, la diffusione delle chiacchiere, o frappe, bugie, secondo i nomi con cui vengono chiamate nelle diverse regioni italiane, è, infatti, dovuta anche al fatto che sono un dolce che esiste, sotto diversi nomi, in tante altre nazioni, tra cui gran parte dell’Europa e il Brasile. Intriga inoltre l’elemento fritto, una passione a cui pochi americani riescono a resistere.
Dato il nome poco pronunciabile per un americano, le chiacchiere vengono più comunemente chiamate ali di angelo (angel wings) oppure nastri attorcigliati (twisted ribbons) e seconda della forma in cui vengono preparate.
«I miei clienti non italiani hanno visto le chiacchiere in vetrina e si sono incuriositi - ha detto all’Ansa Vincenzo Virzì, palermitano che l’anno scorso ha aperto Pane Pasta, un ibrido tra pasticceria, panetteria e pasta fresca nel West Village e che lui ama definire Esperienza siciliana a New York - Dopo averle assaggiate sono rimasti sorpresi piacevolmente dal sapore. Per alcuni di loro le chiacchiere sono come un biscotto croccante fritto ma hanno anche apprezzato il fatto che non lasciano le mani unte oltre al retrogusto dell’aroma di limone e vaniglia. Gli ho anche spiegato che aggiungo del vino all’impasto e che si tratta di un dolce tipico di Carnevale in Italia e che possono trovare solo in questo periodo dell’anno. Ad ogni modo sono contento che ora ritornano a comprarle».
Chiacchiere, accompagnate anche da cioccolato, e struffoli sono diventati una tradizione anche da Cerasella, pasticceria napoletana ad Astoria in Queens. Mentre le Castagnole, insieme alle chiacchiere, sono diventate un must da Palazzone1960 in New Jersey.
E per una full immersion nella tradizione culinaria campana di Carnevale a Napoli si fa tappa al ristorante Gattopardo dove assaggiare le chiacchiere servite con il sanguinaccio (preparato senza il sangue fresco di maiale, ndr) con cioccolato fondente e arricchito con cannella e arancia, al migliaccio, il dolce considerato la variante povera della sfogliatella e che non si trova in nessun altro posto a New York.
Carnevale casalingo con le ricette della tradizione
Tutti pazzi per la tradizione italiana dunque. E per fare in modo che questo martedì grasso, povero di carri, sfilate, feste e maschere, sia comunque una giornata festosa, perché non cucinare in famiglia le tradizionali ricette? Dalle tipiche Castagnole ai Tortelli, dedicati alla festa dal pasticcere Antonio Daloiso, passando per il Migliaccio campano.
italiaatavola
Mercato cresciuto del 25% in 5 anni
Un mercato in costante aumento, cresciuto quasi del 25% circa nell'arco di cinque anni, quello dei dolci di Carnevale è un settore che non teme la crisi. La voglia di festeggiare, che rimane prepotente negli italiani, batte quindi l'orientamento sempre più diffuso nelle famiglie, complice il confinamento e la crisi, di dedicarsi alla cucina.
D'altronde, «c'è frittella e frittella - sottolineano i pasticceri e gli altri operatori del settore iscritti a Cna Agroalimentare - e quella degli artigiani ha un altro sapore». Come testimoniano i buongustai italiani, decisi a farsi questa concessione e a concedersi qualche peccato di gola prima di immergersi nel periodo quaresimale.
In testa tra gli acquisti, senza concorrenti che tengano, sono le chiacchiere nelle varie denominazioni locali. «Da sole valgono - secondo le stime di Cna Agroalimentare - tra il 40 e il 50% del ricco mercato dei Dolci di Carnevale».
Tradizione italiana invade New York
E, dopo il boom del panettone lo scorso Natale, sono proprio le chiacchiere, le castagnole e persino il migliaccio a spopolare Oltreoceano.
In particolare nell’area di New York, la diffusione delle chiacchiere, o frappe, bugie, secondo i nomi con cui vengono chiamate nelle diverse regioni italiane, è, infatti, dovuta anche al fatto che sono un dolce che esiste, sotto diversi nomi, in tante altre nazioni, tra cui gran parte dell’Europa e il Brasile. Intriga inoltre l’elemento fritto, una passione a cui pochi americani riescono a resistere.
Dato il nome poco pronunciabile per un americano, le chiacchiere vengono più comunemente chiamate ali di angelo (angel wings) oppure nastri attorcigliati (twisted ribbons) e seconda della forma in cui vengono preparate.
«I miei clienti non italiani hanno visto le chiacchiere in vetrina e si sono incuriositi - ha detto all’Ansa Vincenzo Virzì, palermitano che l’anno scorso ha aperto Pane Pasta, un ibrido tra pasticceria, panetteria e pasta fresca nel West Village e che lui ama definire Esperienza siciliana a New York - Dopo averle assaggiate sono rimasti sorpresi piacevolmente dal sapore. Per alcuni di loro le chiacchiere sono come un biscotto croccante fritto ma hanno anche apprezzato il fatto che non lasciano le mani unte oltre al retrogusto dell’aroma di limone e vaniglia. Gli ho anche spiegato che aggiungo del vino all’impasto e che si tratta di un dolce tipico di Carnevale in Italia e che possono trovare solo in questo periodo dell’anno. Ad ogni modo sono contento che ora ritornano a comprarle».
Chiacchiere, accompagnate anche da cioccolato, e struffoli sono diventati una tradizione anche da Cerasella, pasticceria napoletana ad Astoria in Queens. Mentre le Castagnole, insieme alle chiacchiere, sono diventate un must da Palazzone1960 in New Jersey.
E per una full immersion nella tradizione culinaria campana di Carnevale a Napoli si fa tappa al ristorante Gattopardo dove assaggiare le chiacchiere servite con il sanguinaccio (preparato senza il sangue fresco di maiale, ndr) con cioccolato fondente e arricchito con cannella e arancia, al migliaccio, il dolce considerato la variante povera della sfogliatella e che non si trova in nessun altro posto a New York.
Carnevale casalingo con le ricette della tradizione
Tutti pazzi per la tradizione italiana dunque. E per fare in modo che questo martedì grasso, povero di carri, sfilate, feste e maschere, sia comunque una giornata festosa, perché non cucinare in famiglia le tradizionali ricette? Dalle tipiche Castagnole ai Tortelli, dedicati alla festa dal pasticcere Antonio Daloiso, passando per il Migliaccio campano.
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