Vitalie Taittinger:
«Lo Champagne
scommette su ambiente
e turismo»
La presidente della Maison Taittinger ha affrontato un 2020 impegnativo. Importante fare squadra in azienda. A settembre il debutto di Comtes de Champagne 2008
Champagne Taittinger è una Maison che si sviluppa su 288 ettari, ma è soprattutto una famiglia, con il senso della famiglia. Una comunità di persone, centinaia di specialisti, che produce alta gamma con un’anima attenta al territorio. Testimonianza tangibile, le certificazioni “Viticoltura sostenibile” e “Alto valore ambientale” in Champagne. Un’azienda di famiglia che sa cambiare il passo adattandosi ai tempi. E così dal 1° gennaio 2020 l'allora presidente Pierre-Emmanuel Taittinger ha passato il testimone alla figlia Vitalie, già direttrice marketing e comunicazione. Italia a Tavola l’ha intervistata in streaming.
Un esordio impegnativo, il suo, con una pandemia a pieno regime.
È stato un anno molto “interessante” (in tono ironico, ndr). Non mi aspettavo certo un’esperienza di questo genere, ma per cogliere il lato buono delle cose e vedere la situazione dal punto di vista delle opportunità, ritengo sia stato un anno importante. Mi ha dato un potente senso di realtà e di responsabilità. Si è dovuto capire al volo, come priorità, che c’erano 250 famiglie da tutelare. In aggiunta, a livello di squadra, sono stati mesi di riflessione per affrontare il futuro con una consapevolezza maggiore. Ci sentiamo più forti oggi.
Come si sta muovendo Taittinger oggi?
Abbiamo sedimentato l’esperienza del 2020 e sappiamo che poggiamo su elementi di grande ricchezza: vignaioli di valore, il rispetto dell’ambiente, un team unito e determinato. Ci stiamo muovendo bene. Taittinger è un’azienda che vanta una storia, ma si sa esprimere con uno spirito fresco. Siamo pronti a proseguire il nostro cammino e a svilupparci ulteriormente.
Il mercato italiano.
Taittinger in Italia è all’inizio della sua seconda vita in quanto abbiamo cambiato l’importatore (Domori, ndr) e c’è bisogno di tempo per reimpostare il mercato. Sono sicura che ci sarà un grande sviluppo. Del resto l’Italia rappresenta un meraviglioso mercato per lo Champagne. Gli italiani sono wine lovers, proprio come i francesi.
L’universo Horeca anche in Francia è stato messo all’angolo dalla pandemia. Avete sviluppato in modo deciso il canale e-commerce?
Non siamo ancora nella fase giusta per strutturare un mercato online dedicato allo Champagne Taittinger, ma stiamo valutando anche questa direzione. Siamo fedeli ai canali tradizionali, ma la vendita online è comunque una nuova opportunità, una delle strade aperte dalla crisi. Ci lavoreremo.
Che strategie state pianificando per i prossimi anni?
Gli ultimi quindici anni sono stati dedicati a rimodellare la Maison sotto diversi punti di vista, a partire dall’attenzione per l’ambiente. Ora la strada è spianata. Vogliamo proseguire rinforzando ogni singolo aspetto, anche sviluppando nuovi progetti, che possono essere partnership come inerenti ai vini. Abbiamo molti sogni nel cassetto, di cui però è prematuro parlare.
Champagne e turismo, un binomio vincente.
Ogni anno Taittinger è un punto di riferimento per 80mila persone. Il nostro obiettivo è quello di essere sempre più strutturati per offrire un’accoglienza ancora più gratificante e completa che abbracci anche la cultura e la gastronomia. Un’esperienza a tutto tondo.
Comtes de Champagne è la vostra cuvée di punta. Quale annata avete presentato di recente?
In settembre ha debuttato Comtes de Champagne Grands Crus-Blanc de Blancs 2008, 100% Chardonnay, una cuvée davvero fantastica, fresca, elegante, di grande finezza, delicata. Credo sia molto difficile fare meglio. Ne siamo orgogliosi.
L’importanza di una Maison di famiglia.
Un concetto e una realtà che nel mondo del vino rappresentano la norma, ma non in Champagne. In Taittinger significa molto. Lavoro nella Maison da 15 anni e questo è un elemento centrale in ogni decisione e in ogni momento. Una dimensione che coinvolge tutta l’azienda. Non siamo solo mio padre, mio fratello Clovis ed io, ma anche tutte le 250 famiglie che vivono e fanno vivere Taittinger. Insieme siamo una grande famiglia e una grande squadra.
Per informazioni: www.taittinger.com
Un esordio impegnativo, il suo, con una pandemia a pieno regime.
È stato un anno molto “interessante” (in tono ironico, ndr). Non mi aspettavo certo un’esperienza di questo genere, ma per cogliere il lato buono delle cose e vedere la situazione dal punto di vista delle opportunità, ritengo sia stato un anno importante. Mi ha dato un potente senso di realtà e di responsabilità. Si è dovuto capire al volo, come priorità, che c’erano 250 famiglie da tutelare. In aggiunta, a livello di squadra, sono stati mesi di riflessione per affrontare il futuro con una consapevolezza maggiore. Ci sentiamo più forti oggi.
Come si sta muovendo Taittinger oggi?
Abbiamo sedimentato l’esperienza del 2020 e sappiamo che poggiamo su elementi di grande ricchezza: vignaioli di valore, il rispetto dell’ambiente, un team unito e determinato. Ci stiamo muovendo bene. Taittinger è un’azienda che vanta una storia, ma si sa esprimere con uno spirito fresco. Siamo pronti a proseguire il nostro cammino e a svilupparci ulteriormente.
Château de la Marquetterie, Maison Taittinger - Foto: Champagne Taittinger
Il mercato italiano.
Taittinger in Italia è all’inizio della sua seconda vita in quanto abbiamo cambiato l’importatore (Domori, ndr) e c’è bisogno di tempo per reimpostare il mercato. Sono sicura che ci sarà un grande sviluppo. Del resto l’Italia rappresenta un meraviglioso mercato per lo Champagne. Gli italiani sono wine lovers, proprio come i francesi.
L’universo Horeca anche in Francia è stato messo all’angolo dalla pandemia. Avete sviluppato in modo deciso il canale e-commerce?
Non siamo ancora nella fase giusta per strutturare un mercato online dedicato allo Champagne Taittinger, ma stiamo valutando anche questa direzione. Siamo fedeli ai canali tradizionali, ma la vendita online è comunque una nuova opportunità, una delle strade aperte dalla crisi. Ci lavoreremo.
Che strategie state pianificando per i prossimi anni?
Gli ultimi quindici anni sono stati dedicati a rimodellare la Maison sotto diversi punti di vista, a partire dall’attenzione per l’ambiente. Ora la strada è spianata. Vogliamo proseguire rinforzando ogni singolo aspetto, anche sviluppando nuovi progetti, che possono essere partnership come inerenti ai vini. Abbiamo molti sogni nel cassetto, di cui però è prematuro parlare.
Champagne e turismo, un binomio vincente.
Ogni anno Taittinger è un punto di riferimento per 80mila persone. Il nostro obiettivo è quello di essere sempre più strutturati per offrire un’accoglienza ancora più gratificante e completa che abbracci anche la cultura e la gastronomia. Un’esperienza a tutto tondo.
Comtes de Champagne è la vostra cuvée di punta. Quale annata avete presentato di recente?
In settembre ha debuttato Comtes de Champagne Grands Crus-Blanc de Blancs 2008, 100% Chardonnay, una cuvée davvero fantastica, fresca, elegante, di grande finezza, delicata. Credo sia molto difficile fare meglio. Ne siamo orgogliosi.
L’importanza di una Maison di famiglia.
Un concetto e una realtà che nel mondo del vino rappresentano la norma, ma non in Champagne. In Taittinger significa molto. Lavoro nella Maison da 15 anni e questo è un elemento centrale in ogni decisione e in ogni momento. Una dimensione che coinvolge tutta l’azienda. Non siamo solo mio padre, mio fratello Clovis ed io, ma anche tutte le 250 famiglie che vivono e fanno vivere Taittinger. Insieme siamo una grande famiglia e una grande squadra.
Per informazioni: www.taittinger.com
Gabriele Ancona vicedirettore
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