domenica 6 febbraio 2022

«Bevande alcoliche tutte pericolose»: la nuova follia di Nutriscore

 

«Bevande alcoliche 

tutte pericolose»: 

la nuova follia 

di Nutriscore

Nuova posizione di Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura, che ha proposto di “bollare” come pericolose tutte le bevande alcooliche anche se la presenza di alcool è ridotta. Il no secco di Confagricoltura


Ci risiamo, dopo le patatine francesi più salutari dell’olio extravergine di oliva, e altre castronerie simili, il Nutriscore rilancia con la proposta di classificare pericolose tutte le bevande alcoliche senza distinzione. La goccia che fa traboccare il vaso per Confagricoltura: «Ora abbiamo veramente superato ogni limite. Serve un chiarimento a livello politico considerato che il logo Nutriscore è nella titolarità dell’Agenzia nazionale della Sanità pubblica francese», ha, infatti, dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, dopo l’ultima presa di posizione di Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura Nutriscore, che ha proposto di “bollare”, di fatto, come pericolose per la salute tutte le bevande alcooliche anche se la presenza di alcool è ridotta.

Il limite più evidente del sistema Nutriscore è quello di classificare gli alimenti sulla base di un algoritmo  «Bevande alcoliche tutte pericolose»: la nuova follia di Nutriscore

Il limite più evidente del sistema Nutriscore è quello di classificare gli alimenti sulla base di un algoritmo


Algoritmo senza senso

«Il limite più evidente del sistema Nutriscore è quello di classificare gli alimenti sulla base di un algoritmo che ignora completamente le quantità che sono normalmente consumate - sottolinea Giansanti - Nel caso specifico dei vini non si fa alcun riferimento alla differenza che passa tra abuso e consumo moderato».

 Produttori uniti

«La contrapposizione tra Nutriscore e Dieta Mediterranea è evidente e insanabile - puntualizza Giansanti - Non a caso la nostra posizione è pienamente condivisa dai produttori di olio d'oliva in Spagna e da quelli di formaggi in Francia».

 

TEST


«Se non fossero toccati i legittimi interessi dei prodotti del Made in Italy agroalimentare sempre più apprezzati dai consumatori a livello mondiale, si potrebbe replicare suggerendo al professor Hercberg di rivedere la sua proposta dopo avere bevuto un buon bicchiere di vino. Ovviamente italiano» conclude il presidente di Confagricoltura. IaT

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