Continuano i controlli dei Carabinieri per la tutela agroalimentare che, nelle scorse settimane, sono stati impegnati nelle ispezione di diverse realtà in Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Campania e Calabria dove sono stati riscontrate diverse violazioni delle norme relativa all'etichettatura e alla presentazione dei prodotti, alla loro rintracciabilità e al rispetto della tutela dei marchi Dop. I risultati? Oltre sei tonnellate di alimenti e 200 ettolitri di vino sequestrati e sazioni per un totale di 39mila euro.
Da Nord a Sud, sequestri per indicazioni di provenienza
mancanti ed evocazione di marchi tutelati
In particolare, le ispezioni dei carabinieri hanno interessanto un'attività commerciale in provincia di Torino che utilizzata impropriamente, nella presentazione dei prodotti, il riferimento al marchio tutelato Gorgonzola Dop. In provincia di Verona, Modena, Forlì-Cesena e Ravenna invece, presso cinque aziende di trasformazione, sono state sequestrati 5.965 chili di carne suina lavorata di varia tipologia (e dal valore di mercato di circa 50mila euro) per mancata indicazione del luogo di provenienza della materia prima.
Sempre in provincia di Verona, il titolare di un'azienda è stato sanzionato per il mancato rispetto del disciplinare di produzione della Dop Pistacchio Verde di Bronte. In provincia di Salerno, presso una cantina, sono stati trovati - e sequestrati - 200 ettolitri di vino rosso da tavola sfuso. Mancavano indicazioni sulla provenienza e sulla giacenza. Infine, a Reggio Calabria, i tutolari di due caseifici sono stati diffidati a sanare violazioni in materia di obbligo di indicazione in etichetta dell'origine del latte utilizzato nella produzione di prodotti lattiero-caseari e di evocazione - su prodotti pubblicizzati sul sito internet aziendale - del marchio tutelato Bergamotto di Reggio Calabria - olio essenziale Dop.
In provincia di Napoli anche tre denunciati per maltrattamento degli animali
In provincia di Napoli i militari del Rac di Salerno hanno denunciato tre persone per maltrattamento di animali e frode in competizione sportiva dal momento che somministravano ai propri cavalli delle sostanza dopante (nello specifico, caffeina) per partecipare e vincere a una corsa ippica.
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