Uno studio globale per delineare quali siano le tendenze dei consumatori di snack: è State of Snacking, il terzo report annuale promosso da Mondelez International, multinazionale americana che opera nel settore alimentare e possiede marchi come Oreo, Tuc, Milka e Philapelphia.
Il sondaggio è stato condotto tra migliaia di consumatori in 12 diversi Paesi e i risultati dimostrano come lo snacking abbia assunto un sempre più ampio significato nella vita dei consumatori.
Gli spuntini sostituiscono il pasto tradizionale
Il report 2021 conferma che, per il terzo anno consecutivo, i consumatori preferiscono fare spuntini come abitudine alimentare rispetto al pasto tradizionale (il 64%, in aumento del 5% dai primi risultati nel 2019). La tendenza a preferire lo snacking si accentua tra le giovani generazioni, con il 75% della Generazione Z, vale a dire i nati tra il 1996 e il 2010, che sostituisce almeno un pasto al giorno con uno snack.
Una gratificazione con un occhio agli ingredienti
Dal report emerge poi che l'85% dei consumatori mangia almeno uno snack al giorno per gratificazione; l’88% sostiene che una dieta equilibrata possa includere un pò di indulgenza e il 74% afferma che non può immaginare un mondo senza cioccolato.
In aggiunta, lo snacking continua ad essere utilizzato per il benessere emotivo, quasi 8 consumatori su 10 concordano che alcuni snack dovrebbero essere consumati solo per piacere o gratificazione, senza che sia necessario preoccuparsi troppo degli aspetti legati alla nutrizione (79%). Il consumo consapevole guidato dai propri valori è sempre più una priorità: l'86% dei consumatori ritiene che monoporzioni e trasparenza degli ingredienti siano importanti per le loro scelte di snacking.
L'attenzione all'ambiente paga
L'85% dei consumatori in tutto il mondo vuole acquistare snack da aziende che compensano la loro impronta ambientale. Non solo, i consumatori sono sempre più consapevoli nelle loro decisioni d'acquisto. Stanno facendo sforzi per conoscere meglio i marchi o le aziende da cui acquistano e stanno diventando più attenti sulla sostenibilità degli snack che scelgono. La riduzione dei rifiuti è in cima alle loro priorità; i consumatori affermano che l'impatto ambientale numero uno sulle loro scelte alimentari è la disponibilità di imballaggi a basso spreco (78%).
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