Formaggi Dop contro il Nutriscore: "A rischio i piatti del made in Italy"
Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Asiago, Mozzarella e altre eccellenze Dop si schierano contro il sistema di etichettatura nato per semplificare l'identificazione dei valori nutrizionali. Se sarà approvato dall'Unione europea oltre alle eccellenze del made in Italy rischiano di sparire anche piatti iconici come la caprese con la mozzarella di bufala
Il Nustriscore mette a rischio il Parmigiano Reggiano e i formaggi simbolo del made in Italy alimentare. Il sistema di etichettatura dei prodotti alimentari, sviluppato in Francia, è stato pensato per semplificare l'identificazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare attraverso l'utilizzo di due scale correlate: una cromatica, divisa in 5 gradazioni dal verde al rosso, e una alfabetica, comprendente le cinque lettere dalla A alla E. In questa scala cromatica i formaggi portabandiera del made in Italy rischiano di essere etichettati con la lettera D e il colore arancione. Al momento le leggi dell’Ue non consentono di imporre il proprio sistema di etichettatura degli alimenti a titolo obbligatorio. Nonostante questo, nel contesto della strategia F2F (Farm to Fork), la stessa Unione propone un’etichettatura nutrizionale obbligatoria per tutta l'Europa entro il 2022 e il Nutriscore è uno dei candidati. Così i formaggi Dop italiani hanno deciso di fare quadrato promuovendo una campagna promozionale in difesa delle eccellenze del made in Italy. Con loro rischiano infatti di sparire anche piatti iconici come la caprese, che rimarrebbe priva della mozzarella di bufala, ma anche la semplice pasta al sugo, che rimarrebbe senza Parmigiano Reggiano, Grana Padano o Pecorino.
La campagna dei formaggi Dop contro il Nutriscore è iniziata nel 2020
Il Parmigiano Reggiano è l’alfiere di questa battaglia da quando, a settembre 2020, il Consiglio d’amministrazione del Consorzio ha deliberato che il Nutriscore non potesse comparire sull’etichetta del nostro formaggio. «È importante che ci sia un’azione coordinata di tutti i Consorzi interessati volta a scongiurare l’entrata in vigore di un sistema dannoso per i consumatori e per le filiere dei prodotti d’eccellenza, italiani ed europei», ha affermato il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli.
La nuova campagna social dei formaggi Dop per salvare i piatti made in Italy
Attraverso una campagna social che mette al centro piatti iconici italiani “SENZA” in cui il formaggio è ingrediente distintivo, Afidop – l’Associazione dei Formaggi Italiani Dop con i Consorzi di Tutela dei formaggi a denominazione d’origine protetta motivano il loro No al Nutri-Score alla presenza delle Istituzioni. Per Afidop, l’etichetta a semaforo, attribuendo un colore “sfavorevole” a prodotti come formaggi, «ne disincentiva il consumo e dà informazioni limitate e fuorvianti ai consumatori». Con buona pace della Dieta Mediterranea (la migliore al mondo nel 2022 secondo l’Us News & World Report in una classifica di 40 stili di vita alternativi e dal 2010 Patrimonio immateriale dell’umanità Unesco), che ha in questi alimenti un “ingrediente” fondante, da sempre.
«Il Nustriscore disincentiva la dieta mediterranea»
Per Afidop è provato che il Nutriscore disincentiva il consumo di alimenti raccomandati in una sana alimentazione e fondamentali in piatti iconici ed equilibrati se inseriti all’interno di un corretto stile di vita. Secondo un’indagine di Ipsos per l’Osservatorio Waste watcher international, realizzata su un campione di 7 mila cittadini di Stati Uniti, Russia, Canada, Regno Unito, Germania, Spagna e Italia, per 3 consumatori su 4 le informazioni nutrizionali in etichetta possono influenzare significativamente le scelte nel carrello e 4 su 10 cambierebbero i consumi in ragione dei colori apposti sulle etichette. In particolare, tutti i formaggi portabandiera dell’Italia nel mondo finiscono nel mirino del Nutri-Score: Parmigiano Reggiano Dop, Asiago Dop, Gorgonzola Dop, Grana Padano Dop, Mozzarella di Bufala Campana Dop e Pecorino Romano Dop, solo per citarne alcuni, classificati perlopiù con il colore arancione e la lettera D - in una scala colorata, da verde scuro a rosso, e con delle lettere, da A a E, per indicare quanto un alimento sarebbe sano o da evitare.
La critica: «Il Nustriscore banalizza i valori nutritivi dei nostri prodotti»
«Diciamo no al Nutri-Score – dichiara Antonio Auricchio, presidente di Afidop - e alle etichette basate su quantitativi di riferimento scollegati dalle abitudini di consumo nella dieta quotidiana. Si tratta di strumenti fuorvianti che svalorizzano l’immagine delle Dop e disincentivano il consumo dei nostri piatti banalizzandone i valori nutritivi. Sosteniamo e promuoviamo informazioni corrette e complete al consumatore per una alimentazione sana ed equilibrata e proprio per questo ci uniamo a quanti, in Italia e in Europa, ritengono il Nutri-Score un sistema ingannevole per il consumatore ed esortano il decisore pubblico a fare muro contro l’attuazione di questa proposta».IAT
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