giovedì 17 marzo 2022

Il pane e la crisi: com'è cambiata la panificazione con il Covid

 

Il pane e la crisi: 

com'è cambiata 

la panificazione 

con il Covid

Sullo sfondo c'è la guerra in Ucraina e la crisi delle materie prime, ma alle spalle la pandemia. Così, dopo due anni terribili e nonostante le incertezze, tornano a crescere i consumi di pane in Italia


Tornano a crescere i consumi di pane dopo i due anni terribili della tempesta pandemica (nonostante sullo sfondo ci sia la guerra in Ucraina e la conseguente crisi delle materie primecon il boom dei prezzi di grano e mais). Riprendono slancio i consumi alimentari, trainati dalla grande distribuzione, in ripresa ma ancora sotto i livelli pre covid la ristorazione. Sono questi i punti salienti della preview della ricerca Cerved presentata al Sigep in corso di svolgimento a Rimini durante un talk promosso da Aibi, Associazione Italiana Bakery Ingredients.

Il pane e la crisi: com'è cambiata la panificazione con il Covid

Pane e consumi: tutte le novità 

Maria Maltese, analista di Cerved, ha spiegato il cambiamento dei consumi nel post pandemia e come una nuova consapevolezza del valore del pane abbia influenzato i consumatori e di rimando anche la professionalità dei panettieri. Tra i nuovi trend del post Covid da segnalare il cambiamento nella geografia dei consumi (in sofferenza le grandi città mentre aumenta il consumo nei piccoli centri e nelle periferie), la polarizzazione dei consumi, il consumo che diventa sempre più programmato e l’attenzione all’origine dei prodotti. 

La Grande distribuzione e il "pane buono"

A livello di volumi la Grande distribuzione continua a fare la parte del leone (con l’ingresso sempre più rilevante del canale discount che segna un +21%) e anche se il pane artigianale è ancora lontano dai livelli pre covid le esperienze del lockdown hanno fatto riscoprire ai consumatori il valore di un prodotto sempre molto apprezzato nelle tavole degli italiani. Oggi, infatti, i consumatori cercano pani di qualità con una preferenza verso il “pane buono” e quello condito. Tra i formati e il gusto le priorità sono al pane digeribile, ben fermentato e gustoso, alla freschezza. Si prediligono le pezzature più grosse e per i dolci invece prevalgono le monoporzioni

Non cambia solo il consumatore... 

È cambiato il consumatore ma anche il panettiere. Che ha sfruttato il lockdown per crescere dal punto di vista professionale, cercando di selezionare sempre di più le materie prime e sperimentando nuovi modi di gestire e comunicare il proprio lavoro. IAT

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