Si preannuncia come la più ricca di sempre la 26esima edizione de "I Primi d'Italia", in programma a Foligno (Pg), in Umbria, dal 25 al 28 settembre. È l'unico grande festival che, oltre a promuovere la cultura del primo piatto tanto amato dagli italiani, cresce ogni anno nei contenuti e fa da volano per il turismo.
La presentazione ufficiale al Masaf
Il programma dell'evento, sempre più radicato nel territorio umbro e di rilievo internazionale, è stato presentato al Masaf, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida, da Aldo Amoni, presidente di Epta Confcommercio Umbria, da Michela Giuliani, assessore al Turismo del Comune di Foligno, da David Fongoli del Gal Valle Umbra e Sibillini e da Marco Viola, presidente Assoprol. Per quattro giorni i luoghi più belli della città e le taverne degli storici rioni, teatro della Giostra della Quintana, si trasformeranno in un grande villaggio gastronomico diffuso, animato da degustazioni e show cooking di grandi chef nell'appuntamento "A tavola con le stelle".
In programma anche lezioni di cucina, approfondimenti ed eventi culturali, senza trascurare momenti di intrattenimento. «Siamo al fianco di questa organizzazione - ha detto il ministro Lollobrigida - proprio nell’anno in cui auspichiamo che la cucina italiana diventi Patrimonio Unesco, perché cucinare è il racconto dell’eccellenza. Attraverso i cuochi, le imprese di ristorazione e le industrie italiane il meglio del nostro Paese va nel mondo. E Foligno, città splendida di una regione meravigliosa come l’Umbria, è da anni una vetrina di grande valore».
La varietà dei formati e la cultura del gusto
Alle mostre e ai mercati saranno in vetrina i prodotti dei migliori pastifici italiani. Straordinaria è la varietà dei formati di pasta, secca o fresca, ognuno con la sua storia e le sue tradizioni regionali. Cambiano le forme, la qualità delle farine, la presenza dell'uovo nell'impasto, il ripieno, e molti primi piatti potranno essere gustati secondo gli usi regionali. La scelta sarà tra fettuccine, tagliatelle, bucatini, trofie, risotti, gnocchi, orecchiette, passatelli, strozzapreti, testaroli, agnolotti, anolini, mezzelune, polenta, zuppe, minestre e ancora risotti.
«Non sarà soltanto la festa della pasta e dei primi piatti italiani - ha detto Aldo Amoni - ma la celebrazione della Dieta mediterranea, modello nutrizionale apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo. I "Primi d'Italia" inoltre sostengono l'economia locale: commercianti, ristoratori, strutture ricettive e l'intero comprensorio folignate beneficiano in modo concreto dell'indotto che l'evento è in grado di generare. È questo duplice valore - culturale e socioeconomico - a rendere "I Primi d'Italia" una manifestazione unica e irrinunciabile. Inoltre, quest'anno ci sarà molta attenzione al benessere e alla solidarietà con il sostegno a Telethon per la ricerca sulle malattie genetiche rare».
Un festival che unisce qualità e territorio
Per David Fongoli del Gal Valle Umbria il Festival, diffondendo la cultura della qualità, valorizza non solo Foligno ma anche gli altri comuni e le loro produzioni di eccellenza. Questo infatti era il vero obiettivo della nascita della manifestazione 26 anni fa, come ha ricordato l'assessore Michela Giuliani. Nel corso dell’evento il ministro Lollobrigida ha consegnato ad Aldo Amoni e agli organizzatori del Festival la targa di riconoscimento di Ambasciatore della qualità, a sostegno della candidatura della cucina italiana a Patrimonio Unesco, ed è stato ricambiato con un'opera d'arte in ceramica made in Foligno.
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