lunedì 8 settembre 2025

Del Vecchio: dopo Porto Cervo, il Twiga apre a Milano

 

Del Vecchio non si ferma più: 

dopo Porto Cervo, 

il Twiga apre a Milano

A inaugurare il locale in via Turati 29 sarà il famosissimo rapper newyorkese 50 Cent, atteso dietro la console il 23 settembre per una notte che promette di riscrivere i codici (e la storia) della movida milanese

Dopo l’apertura a luglio a Porto Cervo negli spazi dell’ex Billionaire di Flavio Briatoreil Twiga sbarca ufficialmente a MilanoMartedì 23 settembrein via Turati 29, è in programma l’opening ufficiale del nuovo locale di Leonardo Maria Del Vecchio. Per l’occasione è stato chiamato un nome che non ha bisogno di presentazioni: 50 Cent, leggenda del rap americano, atteso dietro la console per un dj set esclusivo.

Del Vecchio non si ferma più: dopo Porto Cervo, il Twiga apre anche a Milano

Il Twiga sbarca ufficialmente a Milano

Il nuovo Twiga di Milano

Con questa apertura, il family office di Del Vecchio, LMDV Capital, porta così nel capoluogo lombardo un format che negli anni ha messo radici tra VersiliaMonte CarloBaia Beniamin Costa Smeralda. Stavolta, però, la formula che unisce ristorazione e clubbing si arricchisce di un dettaglio che, sicuramente, farà discutereall’ingresso le telecamere degli smartphone verranno oscurate. Una scelta netta, pensata per restituire agli ospiti la libertà di vivere la notte senza filtri social e senza la tentazione di riprendere tutto.

Del Vecchio non si ferma più: dopo Porto Cervo, il Twiga apre anche a Milano

Gli interni del Twiga di Milano portano la firma dell’architetto Stefano Belingardi

La serata sarà scandita in due tempiDalle 21 a mezzanotte lo spazio accoglierà 100 coperti con un menu che mescola raw bar, creazioni signature piatti da condivideredalla mezzanotte in poi il locale si trasformerà in clubcon dj e ospiti internazionali fino all’albaGli interni portano la firma dell’architetto Stefano Belingardi: rosso, nero e acciaio come palette, contrasti forti per un ambiente immersivo. Non va dimenticato, inoltre, che via Turati 29 non è un indirizzo qualunque: la sua storia lega la Milano notturna di ieri e di oggi, con locali come William’sVanillaProvocateur e, più di recente, Dolce Vita.

Del Vecchio e l'ingresso (recentissimo) in Boem

E mentre Milano si prepara al debutto del nuovo Twiga, Del Vecchio ha messo di recente a segno anche un’operazione nel comparto del beverage. Nei primi giorni di settembre ha infatti rilevato il 100% di Boem, il marchio di hard seltzer nato nel 2023 insieme a FedezLazza e all’imprenditore Camillo Bernabei. L’idea è rilanciare un progetto che nel 2024 aveva vissuto un momento complicato e riportarlo su basi solide, guardando oltre i confini italiani.

.In questa nuova fase, ricordiamo, Fedez e Lazza resteranno volti del marchio. Il nuovo assetto, spiegano da LMDV Capital, «permetterà a Boem di affrontare con coerenza e visione un mercato in forte evoluzione, con una guida unitaria». La sinergia con il portafoglio del family office di Del Vecchio contribuirà a rafforzare l’identità del marchio, mentre Fedez e Lazza - già protagonisti della fase iniziale del progetto - continueranno a sostenere Boem come ambassador del brand in Italia, senza ruoli di gestione diretta, ma con un coinvolgimento mediatico che resta centrale.

Chi è Del Vecchio e la strategia di LMDV Capital

A guidare queste mosse, come detto, c’è Leonardo Maria Del Vecchio, classe 1995oggi chief strategy officer di EssilorLuxotticapresidente di Ray-Ban e della OneSight EssilorLuxottica Foundation Italia. Entrato nel gruppo nel 2017 nel team Wholesale per l’area Emea, ha seguito lo sviluppo retail con Salmoiraghi & Viganò e l’apertura dei primi Ray-Ban store in Italia. Laureato alla Bocconi in Economia aziendale e management, ha maturato esperienze internazionali tra Stati Uniti e Regno Unito.

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Leonardo Maria Del Vecchio

Con LMDV Capital, il suo family office, ha costruito un portafoglio che spazia dal venture capital al private equity fino agli hedge fund, con una particolare attenzione a tecnologia, lifestyle e beni di consumo. L’obiettivo dichiarato è sostenere brand capaci di crescere a livello internazionale senza perdere l’anima e la qualità del made in Italy.

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