Alla Mostra del Cinema di Venezia hanno trovato spazio anche due protagonisti assoluti della gastronomia italiana: l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e l’Aceto Balsamico di Modena IGP. All’Hotel Excelsior sono stati infatti presentati in anteprima due cortometraggi firmati dal regista Carlo Guttadauro, “L’opera del tempo” e “Modena Balsamic Genius”, realizzati dai Consorzi di tutela per raccontare al pubblico la storia e l’anima di due prodotti simbolo del made in Italy.
Cinema e territorio: il racconto degli Aceti Balsamici di Modena
L’appuntamento, riservato ad appassionati, giornalisti ed esperti di settore, ha visto il cinema farsi veicolo privilegiato per trasmettere il valore culturale ed emozionale di queste eccellenze modenesi. Lo storytelling scelto da Guttadauro, attraverso immagini, simboli e richiami artistici, ha voluto restituire l’intima connessione tra i due Aceti Balsamici e la cultura del territorio che li ha resi famosi nel mondo, trasformando il racconto in un intreccio di logos e pathos.
A sottolineare questo aspetto è stato Federico Desimoni, direttore del Consorzio “Le Terre del Balsamico”: «I due cortometraggi partono dalla tradizione culturale di Modena e accompagnano a scoprire le peculiarità e le differenze dei due prodotti offrendo due ritratti che pur rifacendosi alla radice comune riescono a cogliere i tratti distintivi di entrambi. I temi importanti toccati compongono un discorso che Carlo Guttadauro, autore e regista, ha saputo trasformare in emozione, quindi, logos e pathos insieme per convincere e coinvolgere».
I due film e la visione del regista
Nel dettaglio, "L’Opera del tempo", dedicato all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, si concentra sulla storia di tre generazioni che custodiscono un tesoro tramandato nelle batterie di barili pregiati, con un racconto che trae ispirazione dall’amore per l’opera lirica e si sviluppa nel cuore della città emiliana. "Modena Balsamic Genius", invece, guarda all’Aceto Balsamico di Modena IGP e affronta i temi che ne costituiscono le radici e l’identità, per poi restituire in immagini le caratteristiche essenziali del prodotto attraverso la metafora della danza contemporanea. L’energia dei ballerini si intreccia con le competenze dei produttori, capaci di dar vita a un contesto dinamico ed esplosivo che ha consacrato l’IGP come icona internazionale.
Sul progetto si è espresso lo stesso regista Carlo Guttadauro: «Raccontare i due Aceti Balsamici di Modena è stato per me più di un progetto: è stata una missione. Ho lavorato in una città che amo profondamente, cercando di restituire attraverso le immagini quel radicamento unico che a Modena è cifra assoluta. I modenesi muovono le cose - lo fanno spesso in modo empirico e performativo, ed è da qui che nasce la danza per l’IGP - ma sanno anche essere contemplativi e lirici nel loro agire, ed è in questa dimensione che ho immaginato l’Opera per il DOP. La fiducia e l’apertura dei Consorzi sono state fondamentali: la relazione, quando autentica, genera quell’energia indispensabile per creare. E questo è un dono raro».
La presentazione, ricordiamo, si è svolta il 5 settembre alle ore 10, alla presenza di Federico Desimoni, direttore de Le Terre del Balsamico, di Cesare Mazzetti, presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, e di Michele Montanari, consigliere del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Dopo le proiezioni, il pubblico ha potuto assistere al racconto del percorso che ha portato alla realizzazione dei film, per concludere con un brindisi a base di Prosecco DOC accompagnato da assaggi di prodotti DOP e IGP.
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