A Cortina
il vigneto
più alto
dell’Europa
occidentale
Il progetto Vigna 1350 è un esperimento di viticoltura eroica. Dalla vendemmia 2013 in poi sono state prodotte ogni anno dalle 60 alle 200 bottiglie di vino biologico da Palava, Andrè e Incrocio Manzoni o Manzoni Bianco
Il fuoco scoppiettante di un camino, un buon calice di vino e una gelida serata cortinese che invita a lasciarsi andare ai piaceri della tavola e del dio Bacco: è in una notte come questa che, nel 2011, si materializza il sogno di un enologo e di alcuni amici: impiantare un vigneto a Cortina d’Ampezzo (Bl), a 1.350 metri sul livello del mare. Il luogo scelto è la località “La Vera”, una terrazza che domina la conca ampezzana all’ombra del Pomagagnon, oggi una delle vigne più alte d’Europa.
Siamo non solo nel luogo prediletto da vip e intellettuali, ma in un angolo di paradiso nel cuore delle Dolomiti. Queste imponenti fortezze rocciose, che al tramonto si tingono di un suggestivo colore rosa, sono i resti di un antico fondo marino e di isole formatesi in un mare tropicale centinaia di milioni di anni fa. I primi esploratori del Settecento e dell’Ottocento descrivevano questi scenari, oggi patrimonio dell’Unesco, come il “regno dei Titani o dei monti pallidi”. E da qualche anno anche del dio Bacco.
Il progetto Vigna 1350 (www.vignetocortina.it) è un esperimento di viticoltura eroica che nasce grazie alla passione per i vini coltivati in luoghi impervi ed estremi del mondo dell’ampelologo Francesco Anaclerio, di Federico Menardi Comin, membro dell’Accademia della Cucina italiana e inventore di Vino Vip, e del mastro vinaio Fabrizio Zardini, consulente vitivinicolo in Italia e all’estero, e grazie anche all’appoggio delle Regole d’Ampezzo, l’antica istituzione che governa le proprietà collettive.
Al Cortina Wine Club il compito di diffondere la conoscenza di Vigna 1350 con Gianluca Bisol, imprenditore del Prosecco, e Maria Pia Montanari che ospita nella sua casa di Cortina le esclusive degustazioni. Dalla vendemmia 2013 in poi sono state prodotte dalle 60 alle 200 bottiglie l’anno da tre varietà: Palava, Andrè e Incrocio Manzoni o Manzoni Bianco. E negli ultimi due anni anche Pinot Bianco. Tutti i vini sono completamente biologici.
Per visitare Vigna 1350 è possibile partecipare al tour Venetian wine experience (www.venetianwineexperience.it), ideato da Gianluca Bisol, “un viaggio per stimolare il palato, scoprire sapori raffinati e sorseggiare vini pregiati lontano dalle rotte affollate”, con visite a tre cantine: Venissa, ristorante una stella Michelin e wine resort con hotel sull’isola di Mazzorbo, a due passi da Burano (Ve), dove un vigneto da secoli sfida l’acqua alta dando vita ad un vino bianco della varietà Dorona; la tenuta Maeli, una piccola cantina sui Colli Euganei (Pd), tappezzati di monasteri e vecchi castelli dove la produttrice Elisa Dilavanzo produce un moscato giallo che trova il suo perfetto habitat nel terreno vulcanico di questa regione; la tenuta Bisol a Valdobbiadene (Tv) e sulle colline del Cartizze, famose in tutto il mondo, nell’area del Prosecco Superiore. La spedizione finisce a Vigna 1350 a Cortina, nelle Dolomiti, in quella che è la vigna più alta dell’Europa occidentale.
Foto: Mattia Mionetto
Siamo non solo nel luogo prediletto da vip e intellettuali, ma in un angolo di paradiso nel cuore delle Dolomiti. Queste imponenti fortezze rocciose, che al tramonto si tingono di un suggestivo colore rosa, sono i resti di un antico fondo marino e di isole formatesi in un mare tropicale centinaia di milioni di anni fa. I primi esploratori del Settecento e dell’Ottocento descrivevano questi scenari, oggi patrimonio dell’Unesco, come il “regno dei Titani o dei monti pallidi”. E da qualche anno anche del dio Bacco.
Il progetto Vigna 1350 (www.vignetocortina.it) è un esperimento di viticoltura eroica che nasce grazie alla passione per i vini coltivati in luoghi impervi ed estremi del mondo dell’ampelologo Francesco Anaclerio, di Federico Menardi Comin, membro dell’Accademia della Cucina italiana e inventore di Vino Vip, e del mastro vinaio Fabrizio Zardini, consulente vitivinicolo in Italia e all’estero, e grazie anche all’appoggio delle Regole d’Ampezzo, l’antica istituzione che governa le proprietà collettive.
Al Cortina Wine Club il compito di diffondere la conoscenza di Vigna 1350 con Gianluca Bisol, imprenditore del Prosecco, e Maria Pia Montanari che ospita nella sua casa di Cortina le esclusive degustazioni. Dalla vendemmia 2013 in poi sono state prodotte dalle 60 alle 200 bottiglie l’anno da tre varietà: Palava, Andrè e Incrocio Manzoni o Manzoni Bianco. E negli ultimi due anni anche Pinot Bianco. Tutti i vini sono completamente biologici.
Foto: Mattia Mionetto
Per visitare Vigna 1350 è possibile partecipare al tour Venetian wine experience (www.venetianwineexperience.it), ideato da Gianluca Bisol, “un viaggio per stimolare il palato, scoprire sapori raffinati e sorseggiare vini pregiati lontano dalle rotte affollate”, con visite a tre cantine: Venissa, ristorante una stella Michelin e wine resort con hotel sull’isola di Mazzorbo, a due passi da Burano (Ve), dove un vigneto da secoli sfida l’acqua alta dando vita ad un vino bianco della varietà Dorona; la tenuta Maeli, una piccola cantina sui Colli Euganei (Pd), tappezzati di monasteri e vecchi castelli dove la produttrice Elisa Dilavanzo produce un moscato giallo che trova il suo perfetto habitat nel terreno vulcanico di questa regione; la tenuta Bisol a Valdobbiadene (Tv) e sulle colline del Cartizze, famose in tutto il mondo, nell’area del Prosecco Superiore. La spedizione finisce a Vigna 1350 a Cortina, nelle Dolomiti, in quella che è la vigna più alta dell’Europa occidentale.
di Lina Pison
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