La storia secolare
della Vernaccia nera
Si torna alle origini
con Giancarlo Graidi
La Vernaccia nera è parte integrante della cultura e della tradizione di Serrapetrona (Mc) ed è considerato il vino fermo più apprezzato delle Marche che è tornato alle origini grazie alla cura della famiglia Graidi
Serrapetrona (Mc) è nota per le sue bellezze artistiche e naturali, per la tradizionale ospitalità, la cucina genuina e la Vernaccia nera. La Famiglia Graidi, da quattro generazioni, ora con Giancarlo, vive e accudisce questo luogo e se scrivo nel rispetto storico del territorio so di dire la verità. Grazie a Giancarlo la Vernaccia nera ha riavuto la sua primordiale identità tornando ad essere il vino fermo più apprezzato nelle Marche, come era nel 1893.
Sotto il marchio Terre di Serrapetrona esistono anche altri vini che conservano, tutti, gli stessi aromi speziati di pepe e terre lontane, di frutta antica come il sambuco e le marasche. Caratterizzati da tannini levigati e mineralità spiccata dovuta alla composizione del territorio. Si chiamano Serrapetrona Doc e Igt Marche, Blink rosato brut, l’unico con le bollicine, Robbione e Sommo a dimostrazione che la vernaccia può anche invecchiare e bene. Infine il Collequanto rappresenta il fiore all’occhiello di tutta la produzione. In questo angolo di paradiso protetto come da un cerchio magico sorge l’agriturismo, appena aperto e fortemente voluto da Giancarlo Graidi, dove si respirano profumi mai dimenticati che trovano la loro massima espressione nella cucina di Vincenzo Gagliardini.
Un cuoco viaggiatore, cittadino del mondo, così innamorato della sua terra, da rientrare dall’Uruguay per cominciare questa nuova avventura enogastronomica proprio dove, ora più che mai, c’è bisogno di rinascita ad appena un anno dal terremoto. Esperto conoscitore e selezionatore di artigiani locali, propone ricette tipiche marchigiane molto ben fatte, direi sincere. Antipasti su tagliere con salame, prosciutto di montagna, lonza, ricotta, pecorino dei Sibillini, crostini con verdure sott’olio e verdure fresche di stagione. Il tutto prodotto dalle aziende limitrofe che Vincenzo conosce fin da prima di partire e di cui, spesso, è anche consulente.
Fra i primi piatti brillano, regali, i vincisgrassi alla maceratese, le pappardelle al cinghiale e i cannelloni al profumo di bosco che cambiano ricetta a seconda del periodo dell’anno. Vincenzo ha una mano delicata nel lavorare il cinghiale, affinata durante i suoi viaggi all’estero, che propone al finocchietto e in agrodolce con l’alloro. In alternativa c’è il brasato alla Vernaccia nera o la grigliata mista. I dolci, salamini di cioccolato e fichi, crostate e ciambelloni sono tutti fatti in casa. La carta di vini è quanto di meglio Terre di Serrapetrona possano offrire. Soggiornare qui qualche giorno vi farà bene e farà ancora meglio alle Marche.
italiaatavolaSotto il marchio Terre di Serrapetrona esistono anche altri vini che conservano, tutti, gli stessi aromi speziati di pepe e terre lontane, di frutta antica come il sambuco e le marasche. Caratterizzati da tannini levigati e mineralità spiccata dovuta alla composizione del territorio. Si chiamano Serrapetrona Doc e Igt Marche, Blink rosato brut, l’unico con le bollicine, Robbione e Sommo a dimostrazione che la vernaccia può anche invecchiare e bene. Infine il Collequanto rappresenta il fiore all’occhiello di tutta la produzione. In questo angolo di paradiso protetto come da un cerchio magico sorge l’agriturismo, appena aperto e fortemente voluto da Giancarlo Graidi, dove si respirano profumi mai dimenticati che trovano la loro massima espressione nella cucina di Vincenzo Gagliardini.
Un cuoco viaggiatore, cittadino del mondo, così innamorato della sua terra, da rientrare dall’Uruguay per cominciare questa nuova avventura enogastronomica proprio dove, ora più che mai, c’è bisogno di rinascita ad appena un anno dal terremoto. Esperto conoscitore e selezionatore di artigiani locali, propone ricette tipiche marchigiane molto ben fatte, direi sincere. Antipasti su tagliere con salame, prosciutto di montagna, lonza, ricotta, pecorino dei Sibillini, crostini con verdure sott’olio e verdure fresche di stagione. Il tutto prodotto dalle aziende limitrofe che Vincenzo conosce fin da prima di partire e di cui, spesso, è anche consulente.
Fra i primi piatti brillano, regali, i vincisgrassi alla maceratese, le pappardelle al cinghiale e i cannelloni al profumo di bosco che cambiano ricetta a seconda del periodo dell’anno. Vincenzo ha una mano delicata nel lavorare il cinghiale, affinata durante i suoi viaggi all’estero, che propone al finocchietto e in agrodolce con l’alloro. In alternativa c’è il brasato alla Vernaccia nera o la grigliata mista. I dolci, salamini di cioccolato e fichi, crostate e ciambelloni sono tutti fatti in casa. La carta di vini è quanto di meglio Terre di Serrapetrona possano offrire. Soggiornare qui qualche giorno vi farà bene e farà ancora meglio alle Marche.
di Carla Latini
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