sabato 21 ottobre 2017

Caffè, il risveglio degli italiani

Caffè, il risveglio 

degli italiani
La Fipe gli dedica 

la prima giornata a Host



Dai caffè nei ristoranti fino al futuro della "bevanda preferita dagli italiani" in catene e bar indipendenti: questi i due argomenti principali trattati da Fipe in occasione della giornata di apertura di Host Milano. 

Una dedica più che opportuna, considerando che sono milioni gli italiani che iniziano la propria giornata con una tazza di caffè. Ed ecco Fipe fare lo stesso durante la giornata inaugurale di Host, giunta alla sua 40ª edizione.

(Caffè, il risveglio degli italiani La Fipe gli dedica la prima giornata a Host)

Presso lo stand della Federazione due tavole rotonde dal titolo "L'espresso nei ristoranti" e "Il futuro del caffè tra catene e bar indipendenti", due momenti per scattare una foto dei consumi del caffè in tazzina nel nostro Paese.

Il primo appuntamento è stato moderato dal direttore di Comunicaffè Mario Vicentini e si è focalizzato sulla qualità delle miscele servite ogni giorno nei ristoranti: hanno preso parte con lui all'incontro Luciano Sbraga, direttore dell'ufficio studi Fipe, Fabio Verona, responsabile qualità della Torrefazione Costadoro, il cuoco stellato Fabio Pisani del ristorante "Il luogo di Aimo e Nadia", Francesco Sanapo, "barista" di Firenze e tre volte campione italiano di caffetteria.

Si sono indagati i margini di miglioramento, dai rapporti tra torrefattori e distributori fino a una più attenta informazione nei confronti della clientela intorno al prodotto caffè.

Al pomeriggio è stata Antonella Zambelli, consigliere nazionale Fipe e imprenditrice a Varese, a tenere le redini della seconda tavola rotonda: «Abbiamo visto dai dati che la caffetteria resta il prodotto di punta del bar italiano, con un giro d’affari annuo di circa 6,6 miliardi di euro, pari a quasi il 32,5% del fatturato totale dei bar. Un’ulteriore conferma di come quello del caffè sia un momento fondamentale della giornata degli italiani, nonché ampiamente diffuso su tutto il territorio italiano e spalmato nel corso della giornata. Il caffè al bar è e rimarrà un simbolo dell’italianità, nonché un momento di condivisione e aggregazione duro a tramontare».

Uno sguardo ai consumi
Il 19% degli italiani fa colazione la mattina bevendo solo una tazza di caffè, mentre il 49,3% lo beve per iniziare la giornata, magari insieme a un cornetto o l'altro. Il 37% se lo concede durante le pause; solo il 9,2% a pranzo e si scende al 4,6% nel dopocena. Spostandosi nei bar, sono 170 in media le tazzine servite nei bar multipurpose e 220 quelle servite nei lunch bar, passando per le 200 consumate in bar non specializzate e per le 202 nei morning bar. Fanalino di coda gli evening bar con 85 tazzine.

Se poi indaghiamo il prezzo, rimaniamo stupiti: la città più economica è Bari, con una media di 0,75 euro a tazzina, mentre la più cara è Bologna, che si stanzia all'1,08 euro. Il resto del Paese varia: nel sud si possono spendere gli 86 centesimi di Roma e Napoli o i 92 centesimi di Palermo, si sale al Nord e si naviga sul classico e intramontabile euro, con ad esempio Genova fino all'1,04 euro di Torino.

Non sono mancati comunque da Fipe show cooking con protagonista il caffè, declinato nelle ricette oggetto del concorso Fantasie al caffè (ad esempio la Trota salmonata in abbinamento con zafferano di Verduggio e crumble al caffè).
(Caffè, il risveglio degli italiani La Fipe gli dedica la prima giornata a Host)




italiaatavola

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