martedì 14 maggio 2024

Garda: l'enoturismo come chiave per lo sviluppo turistico

 

Lago di Garda: l'enoturismo 

come chiave 

per lo sviluppo turistico

La 29ª edizione del Forum del Garda ha riunito esperti e operatori per discutere il futuro dell'enoturismo sul lago. Obiettivo: valorizzare le tre sponde del Garda e creare un'offerta turistica unica e identitaria

di Renato Andreolassi
    

Èuna delle imprese più difficili, ma tre club rotariani ci sono riusciti! A Riva del Garda, nei giorni scorsi, i Rotary hanno infatti riunito attorno ad un tavolo le tre sponde del Garda sul tema dell'enoturismo con un obiettivo di fondofar scoprire la forza del vino per far conoscere la variegata e sempre più premiata offerta turistica del maggior lago italiano. «La viticoltura - è stato detto - come identità che caratterizza il paesaggio e l'enogastronomia per far conoscere le perle agroalimentari dei territori trentini, veneti e lombardi».

Lago di Garda: l'enoturismo come chiave per lo sviluppo turistico

Lago di Garda: enoturismo e identità per il futuro

Il Forum del Garda 2024: focus sull'enoturismo del lago

La 29ª edizione del Forum, dal titolo "La viticoltura del Garda: la tradizione, la sua proiezione nel futuro, la relativa sostenibilità e la promozione dell'enoturismo", ha chiamato a confronto esperti, studiosi universitari e addetti del settore grazie all'impegno e alla determinazione anzitutto dei Rotary club di Riva del Garda in collaborazione con i ''gemelli'' di Peschiera (Vr), Salò Desenzano (Bs). Un dato condiviso dagli amministratori comunali e provinciali, Cristina Santi (Riva del Garda) e Roberto Falloni (Trento): «Dobbiamo batterci per una visione unitaria del lago e - hanno rimarcato - promuovere le tre sponde tutti insieme nel mondo intero. Per il comparto dell'enoturismo può essere una grande occasione».

Ma, tra le debolezze del sistema Garda, è stato anche sottolineato, vi è proprio la mancanza di una visione d'insieme che invece sarebbe da sviluppare, in questo caso a partire dal settore vinicolo. Impresa tutt'altro che semplice da farsi, basti pensare - tanto per fare un esempio - alla difficoltà di trovare una comune visione (e politica) e nel definire il Chiaretto, conteso con varie sfumature, fra Bardolino e Valtènesi. Identità quindi, la parola d'ordine assieme ad un brand che punta sulla coerenza con le tradizioni e i valori delle popolazioni che in questo territorio vivono e che ogni anno accolgono complessivamente, 24 milioni di turisti. Interessante la proposta presentata dal presidente dell'Apt Garda-Dolomiti Silvio Rigatti, riguardante il piano strategico dell'enoturismo nell'alto lago.

Scopri Sicilia DOC

«Abbiamo individuato tre macroazioni: il sentiero dell'olio - ha illustrato Rigatti - per far conoscere la tradizione olivicola del Garda Trentino, il toolkit per i ristoratori per diventare ambasciatori del territorio con un focus sui vitigni più rappresentativi e, infine, gli eventi enogastronomici del Mese del Gusto, per dare coerenza a tutte le manifestazioni del territorio». Proposte per valorizzare le singole peculiarità delle numerose entità locali. «L'anno prossimo - ha detto il rotariano e accademico bresciano Giuseppe Masserdotti - la palla passa ai nostri club di Salò e Desenzano. Cercheremo di continuare il dialogo e il confronto tra (e fra) le anime del Garda attorno all'enoturismo, puntando alla forza dei nostri vini: rosè, bianchi e rossi». Come si suol dire, proprio a maggio, se son rose fioriranno.

© Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento