L'avvertimento
della Farnesina:
positivi in vacanza?
Quarantena
dove ci si trova
Stessa sorte anche per 300 studenti italiani a Dubai. Partito lo scorso 30 giugno, dopo aver vinto una vacanza studio organizzata dall'Inps insieme ad Accademia Britannica (tour operatore specializzato nel turismo studentesco in Italia e all'Estero), il gruppo ha registrato 11 casi da cui, in seguito, è scoppiato un focolaio. Attualmente, dopo i risultati del doppio tampone, i contagiati sono quasi 200.
Due episodi che arrivano a poche ore di distanza dall’avvertimento della Farnesina che, in una nota, ha specificato i rischi di recarsi all’estero (nonostante il green pass): «Da gennaio 2020 perdura in tutto il mondo l'emergenza sanitaria causata da COVID-19. Tutti coloro che intendano recarsi all'estero, indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio devono considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario e che nel caso in cui si risultasse essere positivi al test per il coronavirus o contatti di una persona positiva vanno seguite le norme disposte dalle autorità locali».
In particolare, quasi preavvertendo il caso dei giovani veneziani, «nel caso in cui sia necessario sottoporsi a test molecolare o antigenico per l'ingresso in Italia o per il rientro nel nostro Paese da una destinazione estera, si rammenta che i viaggiatori devono prendere in considerazione la possibilità che il test dia un risultato positivo. In questo caso, non è possibile viaggiare con mezzi commerciali e si è soggetti alle procedure di quarantena e contenimento previste dal Paese in cui ci si trova», ha spiegato il ministero degli Esteri. IAT
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